Dopo il boom di contagi in Cina e vari focolai dell'infezione verificati anche in Francia, i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati dall'Iss registrano i piccoli ricoverati con sintomi respiratori dal laboratorio di riferimento di Perugia
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In Italia sono due al momento i casi di polmonite da "mycoplasma pneumoniae" in bambini ricoverati con sintomi respiratori dal laboratorio di riferimento di Perugia, uno relativo alla settimana 47/2023 (coinfezione con Rhinovirus) e uno alla settimana in corso, in linea con quanto atteso in questo periodo. Lo riportano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi dall'Iss. Dopo il boom di contagi in Cina, vari focolai dell'infezione si sono già verificati anche in Francia. Ecco di cosa si tratta.
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"Il mycoplasma pneumoniae è un batterio che causa comunemente infezione delle vie respiratorie nei bambini e nei giovani adulti ad andamento favorevole perché risponde rapidamente alla terapia antibiotica", spiega Antonella Mencacci, direttrice della microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Perugia dove i due bambini affetti da polmonite da Mycoplasma pneumoniae sono stati sottoposti alle terapie del caso.
Nello specifico, uno è guarito ed è già tornato a casa "senza alcuna complicanza, il secondo è ancora sotto terapia antibiotica, già sfebbrato e sta avendo un decorso favorevole. In quest'ultimo caso la causa reale della polmonite è stata l'infezione da streptococcus pyogenes e quella da mycoplasma pneumoniae è stata una semplice coincidenza temporale", ha sottolineato Alberto Verrotti, direttore della struttura complessa di pediatria Santa Maria della Misericordia di Perugia.
"In meno del 10% dei casi - ha proseguito Antonella Mencacci - può causare la cosiddetta polmonite atipica. Essendo un batterio è trattabile con gli antibiotici e le infezioni sono a prognosi favorevole".
"Si trasmette per via respiratoria soprattutto nei mesi freddi e causa epidemie più o meno vaste ogni quattro anni circa. Il contagio avviene per via aerea o attraverso goccioline di saliva e l'incubazione è fra una e 3 settimane. Le infezioni da mycoplasma non sono attualmente soggette a notifica e i due casi diagnosticati negli ultimi dieci giorni nell'Azienda ospedaliera di Perugia sono stati segnalati all'Istituto superiore di Sanità, nell'ambito delle normali attività di sorveglianza, a fronte dell'attuale situazione epidemiologica in Cina e in alcuni Paesi europei. E' prevedibile che, come tutti gli anni, con l'arrivo della stagione invernale, ci sia un aumento delle malattie respiratorie virali e batteriche anche nel nostro Paese", conclude Mencacci.
I sintomi? "Tosse, febbre e in alcuni casi insufficienza polmonare". Le polmoniti da mycoplasma pneumoniae hanno sintomi simili, almeno nella fase iniziale a polmoniti da Covid o da influenza. "Per fare una diagnosi specifica, e riconoscere una polmonite da mycoplasma pneumoniae da una da Covid o da influenza, è necessario fare dei test specifici, che vengono effettuati in ospedale", spiega Pierluigi Blanc, virologo fiorentino dell'Ordine dei Medici e odontoiatri di Firenze, direttore della struttura complessa di malattie infettive di Pistoia e Prato.
"I dati che abbiamo a disposizione - continua - parlano di un aumento di polmoniti in età pediatrica, soprattutto nella fascia da zero a due anni in Cina, e la stessa cosa sta succedendo in Francia. I timori erano che si potesse trattare di un nuovo agente infettante, ma non sembrerebbe così: alla base ci sarebbe il mycoplasma pneumoniae, un agente patogeno ben conosciuto. L'unica cosa che colpisce è che in questo caso infetta di più i bambini piccoli, sotto i due anni, mentre di solito interessa i più grandicelli".
"Non si è osservato alcun aumento delle infezioni respiratorie da mycoplasma pneumoniae, che interessa prevalentemente i bambini di più di 5 anni di età e verso cui i macrolidi sono gli antibiotici di scelta", tranquillizzano dal Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della Società italiana di Pediatria. "E' importante sottolineare - aggiungono i pediatri - che gli antibiotici non vanno utilizzati per contrastare le infezioni virali mentre, quando usati in modo appropriato, sono uno strumento prezioso nella lotta contro le infezioni batteriche. Tuttavia, il panico generato dagli eventi segnalati in Cina, la cui eziologia sulla base di quanto dichiarato dalle autorità cinesi sembra essere legata a virus e batteri noti, e l'uso indiscriminato di antibiotici, in particolare dei macrolidi, può causare gravi conseguenze sulla salute pubblica".
Per quanto riguarda le affezioni respiratorie negli adulti "la situazione al momento è quella che ci aspetteremmo nel periodo invernale: registriamo polmoniti da Covid o da influenza, ma la situazione è sotto controllo", è la conclusione del virologo Blanc.
In Francia, la Direzione generale della Sanità nazionale (Dgs), ha confermato l'esistenza di "casi di polmonite da batterio mycoplasma pneumoniae negli adulti e nei bambini, che rendono necessario il ricovero" in ospedale. In una circolare ai medici, la Dgs ha parlato di "recrudescenza insolita" di casi di questa infezione respiratoria (inizialmente registrati in Cina), alcuni dei quali rendono necessario il ricovero "di adulti e bambini". Il mycoplasma pneumoniae è un cosiddetto "batterio atipico ed è già sotto sorveglianza dopo l'allarme dell'associazione Sos Médecins su un aumento delle infezioni polmonari nei bambini a fine novembre, in particolare nella fascia di età da 6 a 15 anni. Secondo la Dgs, il mycoplasma pneumoniae è responsabile di polmoniti, molto frequenti fra bambini sopra i 4 anni e giovani adulti, che sono in grandissima maggioranza benigne e guariscono spontaneamente.