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Salute, allerta Aifa: "Sui social diffuse false liste di farmaci con ranitidina"

L'allarme dell'Agenzia del farmaco dopo il ritiro di alcuni lotti di medicinali per disturbi gastrointestinali: gli esperti raccomandano di consultare solo le informazioni pubblicate sul loro sito

26 Set 2019 - 14:44
 © ansa

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"Sui social network si stanno diffondendo liste di farmaci che nulla hanno a che vedere con quelle oggetto dei provvedimenti restrittivi che riguardano esclusivamente farmaci contenenti ranitidina". A lanciare l'allarme è l'Aifa, l'Agenzia del farmaco, dopo il blocco e al ritiro di alcuni lotti di medicinali per disturbi gastrointestinali. Gli esperti dell'ente raccomandano di "consultare esclusivamente le informazioni pubblicate" sul loro sito.

I siti da consultare - In una nota, Aifa, inoltre, "raccomanda di consultare esclusivamente le informazioni pubblicate sul portale dell'Agenzia (www.aifa.gov.it). Gli elenchi dei lotti dei farmaci contenenti ranitidina interessati dal ritiro e di quelli interessati dal divieto di utilizzo sono disponibili alla pagina https://www.aifa.gov.it/revisione-ranitidina". "Ogni altro elenco difforme da quelli su indicati non è da considerarsi attendibile", conclude l'Agenzia italiana del farmaco.

Precisazioni sul Buscopan - Aifa ha inoltre specificato che "non il Buscopan, bensì il Buscopan antiacido, è tra i farmaci raggiunti da divieto di utilizzo e vendita per la possibile presenza di una sostanza denominata N-nitrosodimetilammina (Ndma). Il Buscopan è, infatti, un antidolorifico e antispastico che non contiene ranitidina, il principio attivo interessato dagli accertamenti in corso in Italia e in Europa. 

Blocco a scopo precauzionale - Il blocco, che riguarda 515 lotti di prodotti per ulcera e reflusso gastrico, ricorda Aifa, è a scopo precauzionale e si tratta di una misura presa in attesa dei risultati di ulteriori accertamenti. Risultano invece ritirati 195 lotti in cui è stata confermata la presenza della sostanza N-nitrosodimetilammina (Ndma), considerata potenzialmente cancerogena.

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