Il 28enne veneto era affetto da una malattia genetica rarissima che, con la sua attività di divulgazione e con la sua associazione, ha fatto conoscere
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Sammy Basso, morto a 28 anni, è stato il più longevo malato al mondo affetto da progeria, malattia genetica rarissima e fatale che causa l'invecchiamento precoce e accelerato nei bambini. Grazie alla sua Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, fondata nel 2005, e alla sua formazione di biologo, oltre al suo essere uno scrittore e un attivista, il giovane vicentino ha reso nota la cosiddetta sindrome dei "nati vecchi", diffondendo le conoscenze sulla sua malattia anche per promuovere la ricerca su di essa. Ma che cos'è la progeria?
Progeria deriva il suo nome dal greco e significa "prematuramente vecchio". Sebbene esistano diverse forme di progeria, il tipo classico è la Sindrome di Hutchinson-Gilford Progeria, che prende il nome dai medici che la descrissero per primi in Inghilterra: nel 1886 dal dottor Jonathan Hutchinson e nel 1897 dal dottor Hastings Gilford
La Progeria di Hutchinson-Gilford (HGPS) è una malattia genetica rarissima che colpisce uno ogni 8 milioni di nati e ha un'incidenza nel mondo di una persona ogni 20 milioni. E' una patologia causata da una mutazione puntuale in una delle due copie del gene LMNA presente nel genoma umano (DNA), dove una timina sostituisce una citosina (precisamente, nell'undicesimo esone, nel locus 1824 del gene in questione).
Più raramente, la HGPS può essere causata da altre mutazioni dello stesso gene. Questo fa sì che, mentre di norma, nelle cellule, da questo gene vengono prodotte soltanto le proteine chiamate la lamina A e la lamina C (e altri due tipi secondari di lamina), nelle cellule di una persona con progeria venga prodotta anche una forma aberrante di lamina A chiamata progerina.
L'accumulo di progerina porta all'invecchiamento precoce. Lamina A e lamina C svolgono, infatti, un ruolo importantissimo nella formazione della lamina nucleare, una "maglia proteica" in grado di sostenere il nucleo della cellula stessa e di organizzarne l'intero genoma, in modo che ogni gene possa essere utilizzato per l'espressione delle proteine necessarie al funzionamento dell'intera cellula e a rispondere agli stimoli provenienti dall’esterno. La progerina va a interferire con questa lamina nucleare e, venendo riconosciuta dal nucleo della cellula come componente della stessa, viene inglobata all’interno della maglia proteica, ma essendo aberrante va deformarla, deformando a sua volta il nucleo e facendo sì che l'intero genoma non venga più organizzato in maniera consona.
La mancata organizzazione del genoma porta a un uso aberrante di molti geni, i quali vanno a iper-produrre delle proteine che alla lunga diventano tossiche all'interno della cellula, rendendola debole e danneggiata, ma soprattutto causando ancor di più una mala-organizzazione del genoma assieme a un accumulo di mutazioni nello stesso. Questo accumulo di mutazione può portare alla produzione di altre proteine aberranti che a loro volta sono fonte di tossicità andando ad aumentare i problemi legati alla progeria, in una specie di circolo auto-alimentante. Le cellule, inoltre, proprio per questi motivi, mostrano una prematura senescenza, con un drastico rallentamento della divisione cellulare.
I pazienti affetti da questa patologia nascono sani, ma dopo il primo anno di vita mostrano un'accelerazione dei processi di invecchiamento: la pelle si assottiglia, i muscoli perdono forza, il grasso sottocutaneo cala drasticamente. Nell'arco dei primi 20 anni di vita, spesso durante l'adolescenza, i pazienti sono colpiti da malattie cardiovascolari tipiche degli anziani. Altri segni della progeria includono il fallimento della crescita, la perdita di grasso corporeo e capelli, pelle dall'aspetto invecchiato, rigidità delle articolazioni, lussazione dell'anca, aterosclerosi generalizzata, malattie cardiovascolari (cardiache) e ictus. Inoltre, i bambini hanno un aspetto notevolmente simile, nonostante le diverse origini etniche.
A eccezione delle cellule del sistema nervoso (e dunque anche del cervello), dove la lamina A non è espressa, e dunque nemmeno la progerina, ogni cellula del corpo di una persona con progeria si trova a essere malfunzionante, influenzando così quelle vicine e andando a formare dei tessuti malati e di per sé più deboli. Quanto l'accumulo di progerina sia a livello molecolare pesante, lo si può vedere anche nei sintomi che la progeria provoca nel corpo nel suo complesso.
Le persone affette da progeria, infatti, oltre ad avere un aspetto fisico peculiare, si trovano ad affrontare diversi sintomi quali: problemi di osteoporosi, osteolisi e artrite; difetti alle capsule articolari (con conseguenti frequenti lussazioni di spalle e anche); lipodistrofia generalizzata; ritardo nella crescita e nello sviluppo; anomalie della cute; alopecia e soprattutto problemi al cuore e ai vasi sanguigni quali occlusioni dei vasi principali, stenosi delle valvole cardiache, ictus, infarto e altri.
Nel suo complesso, questa sintomatologia, porta a quello che è chiamato "invecchiamento precoce", a causa della sua somiglianza con il normale invecchiamento fisiologico, con le quali ha però anche delle profonde differenze, con una conseguente riduzione della qualità della vita e un'aspettativa di vita di soli 13,5 anni senza trattamenti.
Attualmente sono solo 130 i casi di progeria classica (HGPS) riconosciuti nel mondo, di cui 4 in Italia. Questo numero è però sottodimensionato in quanto spesso è difficile rintracciare i casi di progeria. Le attuali stime sul numero reale di persone affette di progeria al mondo si aggirano attorno ai 350 casi.
Non esiste una terapia specifica, tuttavia è necessario diagnosticarla prima possibile per iniziare una terapia di supporto e un'idonea gestione delle complicazioni. La ricerca di possibili cure ha fatto enormi passi in avanti dal momento in cui è stato identificato il gene responsabile della malattia.
Fonte: Associazione Italiana Progeria Sammy Basso APS