Più dell'80% del personale sanitario ha partecipato alla protesta per il mancato rinnovo dei contratti
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Più della metà dei medici italiani hanno aderito allo sciopero per il rinnovo del contratto scaduto da oltre otto anni. E' quanto sostenuto dai sindacati di categoria. "Chiediamo che nella legge di bilancio ci sia maggiore attenzione alla sanità. Non è solo questione di contratto, ma si tratta di dare un adeguato sostegno alla tenuta del sistema sanitario nazionale".
"Lo sciopero - ha riferito il vicepresidente nazionale di Anaoo Assomed Carlo Palermo - vede una larga partecipazione superiore alle aspettative. Stimiamo un'adesione dell'80%, che e' un risultato molto ampio se consideriamo che devono essere garantiti i servizi minimi e quindi non tutti possono scioperare".
Solo in Toscana lo sciopero ha riguardato oltre 10mila medici, che si sono ritrovati sotto l'edificio della regione per protestare. "Lo stato di agitazione - sottolinea Assomed- è dovuto al fatto che il servizio sanitario finora si è sostenuto sul sacrificio di medici e dirigenti sanitari con le regioni che hanno garantito i livelli minimi d'assistenza a spese dei professionisti, delle loro ferie, delle loro risorse accessorie e dell’abuso dell’orario di lavoro“.
Sullo sciopero è intervenuto anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha detto di essere “a fianco dei medici italiani” perché “ci sono due problemi: uno è quello dello sblocco del turnover che credo abbiamo seriamente contribuito a risolvere”, l’altro “il rinnovo del contratto che non è un tema che gestisce il ministero della Salute”.