In Italia sono circa 900mila i consumatori di e-cig, ma nell'80,1% dei casi fumano anche il tabacco
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Sulle sigarette elettroniche "non esiste alcun Piano Iss in cui è prevista 'una stretta in arrivo sulle e-cig'". Lo precisa in una nota l'Istituto Superiore di Sanità, dopo che si era diffusa la notizia di possibili misure restrittive in arrivo simili a quelle in vigore per il tabacco. Dopo alcuni decessi avvenuti negli Stati Uniti, anche in italia continua però il dibattito sulle sigarette elettroniche.
Come ha spiegato a Il Messaggero Roberta Pacifici, dirigente di ricerca dell'Iss e responsabile del centro nazionale dipendenze e doping, il problema delle e-cig è anche legato all'acquisto dei liquidi che molto spesso avviene online, e non nei negozi autorizzati, e quindi è con molta probabilità esente da controlli. Per non parlare poi di chi non acquista i liquidi in commercio ma ricorre al fai da te, inserendo nell'apparecchio altri tipi di sostanza.
Al momento, tuttavia, non è in arrivo alcuna stretta. "L'Istituto, in quanto organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale - si legge nella nota dell'Iss - supporta la definizione di piani e azioni riguardanti la Salute Pubblica a sostegno di Regioni e ministero della Salute. Qualsiasi strategia o sviluppo di un Piano nazionale non può che vedere l'Iss operare a supporto di essi". In Italia sono circa 900mila le persone che fumano le sigarette elettroniche, ma nell'80,1% dei casi fumano anche il tabacco. Per questo è ancora più complicato svolgere degli studi in grado di capire quanto le e-cig siano dannose per la salute.