Il responsabile della promozione alla salute: "Appena appena l'industria del tabacco rileva una diminuzione dei fumatori cerca di reclutarne di nuovi, e ora lo fa attraverso le e-cig"
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"Le sigarette elettroniche sono dannose e impazzano tra i giovani". L'Oms lancia l'allarme avvertendo su come sia necessario e urgente regolamentare l'uso delle e-cig (a oggi ben 88 Paesi non l'hanno ancora fatto). Con campagne di marketing aggressive, che utilizzano personaggi dei cartoni animati, sempre nuovi gusti e aromi, l'industria del tabacco spinge sulle sigarette elettroniche per reclutare fumatori tra i giovani e i giovanissimi. Attraverso i social media e gli influencer questi prodotti raggiungono un target di consumatori a partire dagli 8 anni d'età, osserva l'Oms.
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"Queste sigarette, che sono assolutamente inefficaci per smettere di fumare, contrariamente a quanto dichiara chi le ha progettate - sottolinea il responsabile della promozione alla salute dell'Oms, Rudiger Krech - hanno effetti nefasti sulla salute". Krech ha anche ricordato come l'industria del tabacco sia responsabile di 8 milioni di morti l'anno.
"La tattica di questa industria - ha aggiunto - è che appena rileva una diminuzione dei fumatori cerca di reclutarne di nuovi e per farlo, ora, promuove le sigarette elettroniche". I giovani diventano così vittime di chi li invoglia a "svapare". Non a caso l'Oms ha rilevato un chiaro aumento dell'uso di sigarette elettroniche tra i giovani.
In Canada, ad esempio, il tasso di utilizzo tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni è raddoppiato tra il 2017 e il 2022 e triplicato tra i giovani in Gran Bretagna negli ultimi tre anni. "Sebbene gli effetti sulla salute a lungo termine non siano completamente conosciuti", l'Oms ricorda che le sigarette elettroniche contengono nicotina e generano sostanze tossiche, alcune delle quali note per causare il cancro o aumentare il rischio di disturbi cardiaci e polmonari.
Infine, si sottolinea, l'uso di sigarette elettroniche in giovane età può influenzare lo sviluppo del cervello e portare a disturbi dell'apprendimento.