i dati censis-eudaimon

Stress da lavoro, rischio burn-out per un dipendente su tre

Secondo l'indagine, il 31,8% dei lavoratori dipendenti ha provato sensazioni di esaurimento, estraneità o sentimenti negativi nei confronti del proprio lavoro

23 Feb 2025 - 11:52
Lo stress: il cortisolo scatena la fame e ci fa mangiare cose inadatte © Istockphoto

Lo stress: il cortisolo scatena la fame e ci fa mangiare cose inadatte © Istockphoto

Il benessere è una priorità per tutti, soprattutto quando si parla di lavoro. A dirlo è l'8° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, secondo il quale l'83,4% dei dipendenti italiani ritiene una priorità che il suo lavoro contribuisca al proprio benessere olistico, fisico e psicologico. Condivide tale priorità il 76,8% dei dirigenti, l'86,1% degli impiegati e il 79,5% degli operai. E anche il 75,0% dei dipendenti tra 18 e 34 anni, l'85,7% tra 35 e 54 anni, l'88,4% dai 55 anni in su. 

È quanto emerge dal rapporto, realizzato in collaborazione con Eudaimon, leader nei servizi per il welfare aziendale, con il contributo di Credem, Edison, Michelin e OVS.

Le sofferenze del lavoro

 Un lavoratore dipendente su tre (il 31,8%), ha provato sensazioni di esaurimento, di estraneità o comunque sentimenti negativi nei confronti del proprio lavoro, cioè forme di burn-out. Tale stato psicologico coinvolge il 47,7% dei giovani, il 28,2% degli adulti, e il 23,0% dei dipendenti più anziani. Tra le cause principali del malessere la mancanza di equilibrio tra vita privata e lavoro, eccessive responsabilità, frustrazione per il mancato supporto del datore di lavoro e la mancanza di un ambiente lavorativo buono e sano.

La sindrome da corridio

 Tre milioni di dipendenti sono affetti dalla sindrome da corridoio, cioè l'osmosi di ansie e disagi tra lavoro e vita privata, che riduce drasticamente il benessere soggettivo, la qualità della vita e la salute mentale. Il 25,7% dei dipendenti si porta al lavoro i problemi di casa, privati, con effetti negativi sulla performance lavorativa, il 36,1% si porta i problemi lavorativi a casa con effetti negativi sulle relazioni familiari, amicali, ecc. Un fenomeno che colpisce a tutte le età.

Supporto mentale e tempo per sé

 Ciò che i lavoratori desiderano maggiormente è del tempo per prendersi cura della propria salute mentale. Il 63,5% dei dipendenti vorrebbe supporto a svolgere attività di meditazione o yoga e aiuto nel ricorrere a uno psicologo, e il 38,2% ritiene che la meditazione lo aiuterebbe a gestire meglio lo stress. Quasi tutti vorrebbero più tempo per sé stessi e le cose che piacciono, per stare di più con amici e parenti, svolgere attività fisica, attività culturali o semplicemente riposare.

Contribuiscono in modo determinante al benessere dei dipendenti anche un buon clima aziendale, la possibilità di operare con autonomia, flessibilità negli orari, oltre all'utilizzo dello smartworking.

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