IN SVIZZERA

Svizzera, gemelle siamesi separate a 8 giorni di vita: primo caso al mondo

Le condizioni delle piccole Lydia e Maya erano molto gravi: condividevano fegato, pericardio e parte del torace. L'operazione si è conclusa con successo

02 Feb 2016 - 12:10
 © ap-lapresse

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I medici dell'ospedale Insel di Berna, in Svizzera, hanno separato con successo due gemelle siamesi a solo otto giorni dalla loro nascita. Si tratta del primo caso al mondo su neonati così piccoli. Le condizioni delle piccole Lydia e Maya erano così gravi che i medici hanno deciso di separarle subito senza aspettare i "canonici" tre-sei mesi. Le due bimbe condividevano fegato, pericardio e parte del torace, mentre tutti gli altri organi avevano uno sviluppo normale.

Lydia e Maya insieme pesavano appena 2,2 chilogrammi. I due fegati erano in gran parte fusi, sottolinea una nota dell'ospedale, e la fase più delicata è stata la separazione dei grandi vasi sanguigni che li percorrevano. L'operazione, effettuata da 13 specialisti, è durata in tutto circa cinque ore.

"Un territorio sconosciuto" - L'equipe dell'Insel ha deciso di separare subito le due neonate perché una quantità eccessiva di sangue fluiva dal fegato di una bimba a quello dell'altra, con la conseguenza che una aveva la pressione troppo alta e l'altra troppo bassa, non ricevendone abbastanza. I rischi erano elevati poiché, secondo le parole degli stessi chirurghi, ci si stava addentrando "in un territorio sconosciuto".

Tutto sotto controllo - Dopo il primo intervento, le bimbe ne hanno subiti altri per richiudere gradualmente le pareti addominali. Attualmente si trovano in terapia intensiva, dove secondo l'ospedale stanno crescendo abbastanza bene. "Il perfetto lavoro di medici e infermiere di varie discipline è stato la chiave del successo", ha dichiarato Steffen Berger, il capo dell'equipe. "Siamo molto felici che le bimbe stiano bene. Ora mangiano con continuità e hanno già raddoppiato il peso che avevano alla nascita", ha aggiunto.

La gioia dei genitori - Secondo i medici, l'operazione aveva in teoria l'1% di probabilità di riuscita. "Siamo estasiati - ha raccontato il padre delle bimbe - ma non è stato facile. Abbiamo anche discusso della possibilità di non continuare la gravidanza delle gemelle e tenere solo la terza figlia in vita".

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