LO STUDIO ITALIANO

Tumore al cervello, trovato un mix di molecole naturali che potrebbe aumentare l'efficacia delle cure

Alcuni ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma si sono concentrati sul glioblastoma (il tumore cerebrale più comune) e hanno scoperto la combinazione della curcumina e della polidatina 

28 Ott 2024 - 17:50
 © da-video

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Trovato un mix di due molecole naturali che potrebbe "spianare la strada" alle cure, rendendo più efficace la chemioterapia indirizzata contro il tumore al cervello. A metterlo a punto un gruppo di ricercatori guidato dall'Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma. 

Una combinazione di molecole naturali

 Il mix è formato da curcumina, un composto estratto dalla curcuma, una spezia utilizzata anche in cucina e da polidatina, che si trova invece nella radice del poligono del Giappone, una pianta molto usata nella medicina tradizionale orientale.

Lo studio in laboratorio

 I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Molecular Sciences e condotto in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Associazione per la Ricerca sulle Terapie Oncologiche Integrative (Artoi), sono stati ottenuti in laboratorio e dovranno ora essere confermati tramite ulteriori studi su modelli animali. 

I ricercatori si sono concentrati in particolare sul glioblastoma, il tumore cerebrale più comune e uno dei più pericolosi, noto per la sua aggressività e per il fatto che spesso diventa resistente alle cure con il passare del tempo. Ecco perché gli autori dello studio hanno cercato un modo per superare questo grave problema, sfruttando le proprietà delle molecole naturali. 

"Abbiamo dimostrato che trattando preventivamente le cellule tumorali con curcumina e polidatina, aumenta l'efficacia del trattamento con Temozolomide, un farmaco chemioterapico molto utilizzato, rendendo sensibili alle terapie anche le cellule diventate resistenti", dice Giampietro Ravagnan dell'Ift-Cnr, tra gli autori dell'articolo. I risultati ottenuti in laboratorio costituiscono, dunque, una base importante che potrà coadiuvare le terapie convenzionali contro il glioblastoma. 

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