Per gli oncologi il trattamento chirurgico è risolutivo. Ecco quali sono i sintomi e le cure da affrontareSOMMARIO- I tipi di tumore al cuore - I sintomi che devono allertare - Esami diagnostici possono salvare la vita - Le cure per affrontare il tumore cardiaco
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Il tumore al cuore benigno che ha costretto Flavio Briatore ad un intervento chirurgico al San Raffaele di Milano ha spesso una prognosi positiva se trattato nei tempi corretti. Lo spiega Nicola Silvestris, segretario nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e ordinario di Oncologia all'Università di Messina. "Il trattamento chirurgico nelle forme primitive di tumori benigni del cuore è generalmente risolutivo ed in questi casi la prognosi è di solito ottima", dice il dottor Silvestris.
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"I tumori cardiaci, ossia quelli che hanno origine al livello del cuore, possono essere sia primitivi, quando si originano dal cuore, sia metastatici se il cuore è appunto interessato con delle metastasi derivanti da un tumore localizzato altrove". I tumori primitivi cardiaci, precisa l'oncologo, "possono essere maligni o di tipo benigno: circa il 70-80% sono fortunatamente benigni e solo il 20-30% è invece maligno". Quanto alla localizzazione, possono insorgere in varie strutture dell'organo cardiaco interessando il miocardio, ovvero il muscolo cardiaco, l'endocardio ovvero la membrana che riveste le cavità del cuore oppure il pericardio che è la membrana che riveste esternamente il cuore.
Il cuore può essere colpito da due tipi di tumore, primitivo, quando nasce dallo stesso muscolo, oppure possono essere delle metastasi generate da altre neoplasie. Se il tumore è primitivo va distinto in benigno o maligno. Quelli primitivi maligni sono molto rari, è più probabile una formazione metastatica. Si parla di numeri bassi in Italia, circa 50 casi all'anni e solitamente originano dal miocardio (il muscolo del cuore), meno frequenti quelli sulla parte di rivestimento, l'endocardio. La maggiora parte delle neoplasie cardiche, attorno all'80%, è benigna.
Stabilire solo coi sintomi un tumore cardiaco non è semplice ma i sintomi sono abbastanza gravi da indurre esami specifici. Scompenso cardiaco, aritmia, tachicardia, insufficienza cardiaca ma anche ictus e malattie coronariche: questi i campanelli d'allarme che spingono i cardiologi a ulteriori accertamenti. I tumori benigni, poi, possono anche essere totalmente asintomatici.
Fondamentali sono gli esami diagnostici: "Ci sono infatti precisi criteri radiologici che aiutano nella diagnosi, tenuto conto che alcune lesioni benigne hanno caratteristiche radiologiche specifiche che le distinguono dalle lesioni maligne. Nel caso di tumori cardiaci maligni invece, essendo rari, è essenziale che siano gestiti e trattati solo in centri altamente specializzati con alti volumi di attività". In generale, conclude il presidente della Fondazione Aiom Saverio Cinieri, "è comunque bene non trascurare mai alcun sintomo, anche quelli apparentemente piu' leggeri, dal dolore toracico alla lieve difficoltà respiratoria, e parlarne sempre col proprio medico".
L'asportazione chirurgica del tumore è la soluzione definitiva. Nella maggior parte dei casi dei tumori benigni questa via è la più sicura. Diverso il discorso su tumori maligni, casi in cui la chirurgia non si può nemmeno proporre. Per questo ci si affida alla radioterapia associata a chemioterapia. Terapie che non vengono escluse nemmeno nei casi benigni perché riducono il rischio di recidiva.