La spesa maggiore è per le visite mediche e per trasporti e soggiorni nei luoghi di cura, che incidono per oltre il 50%
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I malati di tumore spendono quasi 5 miliardi di euro l'anno di tasca propria per curarsi. Il dato emerge dall'11esimo "Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici", presentato in Senato per la Giornata nazionale del malato oncologico. Secondo il report, la spesa maggiore è per visite mediche (1,1 mld) e trasporti e soggiorni sul luogo di cura (1,5 mld), seguiti da farmaci (808 milioni) e interventi ricostruttivi (425 milioni).
I malati di cancro in Italia sono circa 3.300mila, di cui quasi 700mila in trattamento. Per loro, rileva la Favo, il Servizio sanitario nazionale spende circa il 14% della spesa sanitaria complessiva, una quota pari a circa 16 miliardi di euro (dato stimato per il 2018). Ma "nonostante l'innegabile impegno del sistema pubblico - evidenzia il Rapporto - il malato di cancro è chiamato spesso a mettere mano al portafoglio per sopperire ad una serie di esigenze sia di tipo medico che assistenziale, evidentemente non del tutto compensate dall'assistenza pubblica".
Quanto alle singole spese, l'indagine Favo - realizzata mediante interviste ad oltre 1200 malati ed altrettanti caregiver - rileva che il 57,5% dei malati rispondenti all'indagine (corrispondenti a circa 1milione e 900 mila pazienti affetti da cancro) ha speso per visite ed accertamenti diagnostici in media 406 euro l'anno (156,4 euro per prestazione, per una media di 2,6 prestazioni in un anno); il 39,3% (pari a circa 1 milione e 300mila malati) ha speso per trasporti in media 797,5 euro in un anno; il 15,7% (pari a 518mila malati) ha speso per spese alberghiere e vitto in media 1.180 euro in un anno e il 4,9% (pari a quasi 162mila malati) ha speso per la chirurgia ricostruttiva in media 2.603,5 euro a prestazione, per una media di 1 prestazione per anno.
"La rappresentazione del costo reale del cancro si arricchisce così di nuovi elementi rilevanti e di fondamentale utilità per la programmazione delle politiche sanitarie e per l'allocazione corretta delle risorse da parte dei decisori politici", ha affermato il presidente Favo Francesco De Lorenzo. E per Giordano Beretta, presidente eletto dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), "il nostro sistema sanitario consente a tutti i cittadini di accedere ai trattamenti necessari per la diagnosi e la cura dei tumori. Malgrado ciò, dall'indagine effettuata emerge che esistono ad esempio problematiche legate alla necessità, in alcuni casi, di effettuare accertamenti al di fuori del Ssn e ciò a causa delle lunghe liste d'attesa".