VIAGGI DELLA SPERANZA

Tumori, 800mila malati in trasfertaIn Italia dal sud al nord per le cure

Ogni anno c'è un esodo per un giro d'affari di due miliardi di euro

15 Mag 2014 - 12:24
 © ansa

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Sono 800mila i malati colpiti da tumore in Italia, che ogni anno sono costrette a curarsi fuori dalla propria regione. Lo afferma un rapporto della federazione delle associazioni di volontariato(Favo), presentato a Roma. I "viaggi della speranza" sono soprattutto da sud a nord, con 55mila persone che partono dalla Campania, 52mila dalla Calabria, 33mila dalla Sicilia, con un giro d'affari pari a 2 miliardi di euro.

Le liste d'attesa - A determinare la scelta di curarsi fuori sono le liste d'attesa, che in media per la chirurgia oncologica raggiungono i 60 giorni, ma anche la mancanza di alcuni dispositivi come gli acceleratori lineari necessari per la radioterapia. "Gli strumenti per migliorare la situazione esistono ma non sono applicati - spiega Francesco De Lorenzo, presidente Favo -. Il piano Oncologico Nazionale 2011-2013 non è ancora stato realizzato".

Nord-Sud - Le disparità, ha sottolineato Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione Sanita del Senato, va corretta anche alla luce dell'avvio dell'assistenza transfrontaliera. "Come possiamo presentarci all'Europa - ha affermato - quando abbiamo liste d'attesa infinite, ritardi nell'accesso ai farmaci e una relazione tra ospedale e territorio arcaica?".

Ospedali sotto casa - Tra gli aspetti preoccupanti dell'oncologia il rapporto sottolinea l'esistenza in tutte le regioni di centri che fanno pochissimi interventi l'anno, evidenziati dall'Oncoguida della Favo. "Gli ospedali sotto casa vanno chiusi - ha affermato Pierpaolo Vargiu, presidente della commissione Affari Sociali della Camera - perché ingannano il cittadino, facendo credere che può avere delle prestazioni che in realta non ci sono".

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