Una ricerca condotta presso il Policlinico Gemelli cerca di identificare i segnali delle neoplasie a testa e collo per creare terapie ad hoc
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Basterà un prelievo di sangue per indicare il rischio di tumori al collo e alla testa. Ha preso il via, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, un progetto di ricerca finanziato da Airc e Fondazione Umberto Veronesi per trovare nel sangue dei biomarcatori diagnostici e prognostici di questi tipi di cancro. Questo studio consentirà un giorno di personalizzare la terapia.
Cura ad hoc per ogni caso - Gli scienziati cercheranno nel sangue delle molecole (piccoli Rna) che permettono di tracciare la carta d'identità della malattia per ciascun paziente. Ciò potrà consentire in futuro di semplificare la diagnosi, stabilire chi è a rischio di ammalarsi e valutare la prognosi di ciascun paziente, e di adattare la cura alla persona, con un semplice prelievo di sangue.
Individuare i biomarker - Il progetto nasce dalla collaborazione con Gabriella Cadoni, Giovanni Almadori e Gaetano Paludetti dell'Istituto di Otorinolaringoiatria dell'Università Cattolica - Policlinico A.Gemelli, fino a coinvolgere il Consorzio internazionale per lo studio dei tumori della testa e del collo - Inhance.
La professoressa Stefania Boccia spiega: "L'obiettivo dello studio è identificare, tra tutti i micro RNA presenti nel sangue, che rappresentano un campione biologico di facile reperimento, dei biomarcatori sia per la diagnosi precoce".
L'identikit del cancro - I tumori di testa e collo sono sempre più diffusi e legati a stili di vita inappropriati. Vengono diagnosticati mediamente intorno ai 65 anni e risultano difficili da trattare in fase avanzata. Il 50% dei pazienti sviluppa recidive e il 15% secondi tumori primari con diminuzione della sopravvivenza. Negli ultimi decenni l'incidenza di questi tumori è aumentata notevolmente nei giovani adulti anche a causa dell'infezione da papillomavirus che rappresenta un importante fattore di rischio.