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Tumori della pelle, il medico consiglia ... come la tecnologia aiuta la diagnosi

A Tgcom24 la consulenza del dottor Lamberto Zocchi, specialista in Dermatologia presso l’ospedale Humanitas Cellini e il Medical Care Lingotto di Torino

27 Feb 2024 - 10:48
 © Ufficio stampa

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I tumori della pelle sono più diffusi di quanto si possa pensare. Ecco come fare a riconoscerli, cosa fare se abbiamo dei dubbi riguardo ad alcune macchie o lesioni sulla pelle e come le tecnologie innovative sono utili per diagnosticare o meno questo tipo di tumore. 

Una nuova macchia o una qualsiasi nuova lesione che compare sulla pelle, non dovrebbe mai essere sottovalutata, specie se assomiglia a un neo e compare in pazienti con fattori di rischio come scottature pregresse o una cute chiara. In molti casi si tratta di innocue alterazioni della pelle, ma è bene non rischiare con le autodiagnosi e rivolgersi a un dermatologo. Oggi, con la tecnologia digitale applicata all’analisi in dermatoscopia delle macchie della pelle, è possibile analizzare lesioni molto piccole, quasi invisibili all’occhio umano, e di fare diagnosi precoce di tumori spesso pericolosi.

Ne parliamo con il dottor Lamberto Zocchi, specialista in Dermatologia dell’ospedale Humanitas Cellini e Medical Care Lingotto di Torino.

Il melanoma viene spesso considerato come un tumore raro, ma la sua incidenza è di circa un quinto rispetto al più noto cancro al seno. Tuttavia, sulla pelle, insorgono anche tumori ben più frequenti come i carcinomi basocellulari e i carcinomi spinocellulari. Neoplasie con una mortalità decisamente inferiore rispetto a quella del melanoma, ma che insieme a esso, fanno sì che i tumori cutanei siano in assoluto i più frequenti nell’essere umano. Si tratta di un dato poco noto e che induce spesso a sottovalutare la prevenzione cutanea.

Riconoscere questi tumori non è facile, soprattutto a una semplice analisi a occhio nudo, perché sono lesioni che possono essere molto variegate. In linea di massima, il carcinoma basocellulare comincia a caratterizzarsi in fase avanzata come una formazione esulcerata, a volte sanguinante, che tende a non rimarginarsi nel tempo. Per cui, se un paziente ha una lesione che non guarisce entro il mese, è sempre bene che la faccia controllare da uno specialista.

Il carcinoma spinocellulare, invece, si caratterizza come un nodulo rosato, sormontato o no da una crosta biancastra, che tende a crescere di dimensioni nel tempo. In linea generale, bisogna avere l’accortezza di far controllare tutte le lesioni di recente insorgenza o che cambiano di aspetto nel tempo.

Questo è il classico contesto dove è sempre meglio uno scrupolo in più che uno in meno: per quanto piccolo possa essere il dubbio, è sempre bene rivolgersi al proprio dermatologo di fiducia per fare le giuste analisi, con i giusti strumenti.

Oggi esistono macchinari digitali di ultima generazione, come il videodermatoscopio: strumento digitale dotato di una telecamera integrata con un potente zoom e una luce polarizzata in grado di ingrandire le lesioni cutanee a livello quasi microscopico e di evidenziare parametri altrimenti invisibili a occhio nudo.

Ci permette di eseguire un’analisi più approfondita e più precisa delle lesioni sospette, di anticipare la diagnosi dei tumori cutanei e quindi di migliorare nettamente la prognosi del paziente. Allo stesso tempo consente di valutare meglio la benignità di un neo, evitando inutili rimozioni chirurgiche, e permettendoci di rassicurare immediatamente il paziente. 

Inoltre, grazie alla videodermatoscopia, siamo in grado di fotografare e monitorare nei mesi o negli anni i nei del paziente per valutare come e se cambiano. Infatti, una lesione benigna non cambia nel tempo, mentre una lesione maligna, in virtù della sua proliferazione incontrollata, inevitabilmente si modifica.

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