IMPORTANTE SCOPERTA

Tumori, scoperta a Napoli molecola che sopprime crescita melanoma

È uno studio del gruppo di ricerca dell'Istituto Pascale finanziato da Airc: la particella è comune nei normali nei e diminuisce alla presenza di cellule malate

22 Ago 2016 - 18:48

Passi avanti nella lotta contro il melanoma maligno grazie a un gruppo di ricerca italiano che ha scoperto una molecola, appartenente alla classe dei microRNA e chiamata miR-579-3p, che agisce come soppressore della crescita tumorale. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica PNAS, è stato condotto dall’Istituto Pascale di Napoli guidato dal direttore scientifico, Gennaro Ciliberto, e dal direttore della struttura complessa di Oncologia medica Melanoma, Paolo Ascierto. La ricerca è stata finanziata da Airc in collaborazione con il laboratorio di Carlo Croce all’Università di Columbus negli Stati Uniti.

Il miR-579-3p controlla la produzione di due importanti proteine chiamate oncogeni che promuovono la crescita tumorale. I ricercatori hanno dimostrato che questa piccola molecola funziona da soppressore della crescita tumorale. E' presente cioè in abbondanza nei normali nei, ma la sua quantità diminuisce sempre di più man mano che il melanoma diventa più aggressivo. Fatto ancora più importante è la sua ulteriore riduzione nei melanomi che diventano resistenti col tempo ai farmaci inibitori di Braf e di Mek.

Se la molecola viene "somministrata" alle cellule tumorali dall'esterno, i livelli degli oncogeni scendono e le cellule iniziano a morire. Inoltre, osservazione importante per le sue possibili implicazioni terapeutiche, la "somministrazione" di questa molecola insieme agli inibitori di Braf e Mek impedisce la formazione di cellule resistenti ai due farmaci.

''Alla luce di questi risultati si può aprire la possibilità - dice Gennaro Ciliberto - di utilizzare attraverso approcci nanotecnologici il miR-579-3p come farmaco per migliorare le attuali terapie. Inoltre, si potranno misurare i livelli del miR nel sangue come nuovo biomarcatore per predire in maniera precoce l'evoluzione dalla malattia e lo sviluppo di  resistenza alle terapie''.

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