I test sono stati condotti con successo in Australia. Il medicinale veniva già utilizzato nel trattamento del melanoma
Un gruppo di ricercatori australiani ha sperimentato con successo un farmaco che "scioglie" il cancro ai polmoni senza dover ricorrere alla chemioterapia. Il medicinale, già usato per il trattamento del melanoma, "permetterà ai malati di cancro ai polmoni di vivere più a lungo e meglio", ha detto l'oncologa Rina Hui, coordinatrice dello studio. Dai test è emerso che il farmaco, dopo 12 mesi, ha fermato la diffusione del tumore in quasi metà dei pazienti esaminati, dimostrandosi tre volte più efficace della chemioterapia.
Il rimedio, che contiene il principio attivo pembrolizumab, discioglie letteralmente le cellule cancerose nei polmoni", ha spiegato Hui aggiungendo: "Possiamo segnare una svolta nella maniera di trattare il cancro ai polmoni, il più letale al mondo, offrendo nuove speranze ai pazienti".
Missione: individuare e distruggere le cellule "cattive" - La sperimentazione australiana si inserisce nell'ambito di uno studio globale sul cancro ai polmoni e il farmaco Keytruda condotto su pazienti il cui cancro aveva raggiunto anche altri organi. Tutti i soggetti presi in esame avevano inoltre alti livelli di un marcatore che indica come le cellule cancerose si "travestono" da cellule sane. Il medicinale antitumorale ha annullato proprio questo "camuffamento", permettendo al sistema immunitario di cercare e attaccare le cellule maligne.
Cresce la speranza di vita - "Questo farmaco ha dimostrato che i soggetti con cancro ai polmoni in stadio avanzato e con un marker specifico hanno una probabilità del 70% di vivere oltre 12 mesi senza bisogno di trattamento di chemioterapia", ha sottolineato Hui. "Normalmente il paziente è trattato con chemioterapia, ma se anche il trattamento risponde, il beneficio non dura. Il vantaggio del nuovo medicinale è invece che i pazienti che rispondono positivamente ne continuano a beneficiare a lungo".