Nonostante la "stranezza" della condizione medica, i soggetti con il cosiddetto situs inversus conducono, in assenza di cardiopatie congenite, una vita normale
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Rose Marie Bentley, americana morta nel 2017 all'età di 99 anni, è balzata agli onori delle cronache per un caso medico molto raro: ha vissuto il suo secolo di vita con gli organi interni in posizione invertita. Una condizione conosciuta con il nome di situs inversus con levocardia che, in assenza di cardiopatie congenite, permette di condurre una vita sana e normale. "Se glielo avessero detto si sarebbe fatta una bella risata", ha commentato la figlia Ginger Robbins.
Una vita semplice in un villaggio poco conosciuto sulla costa dell'Oregon, cinque figli, un negozio da parrucchiera, un bel sorriso e nessun motivo per salire alla ribalta delle cronache. Ma il caso di Rose Marie Bentley è uno su 50 milioni.
La condizione riscontrata nella donna spesso porta alla morte per insufficienza cardiaca, mentre Rose Marie ha vissuto in ottima salute. Unico fastidio un cronico bruciore allo stomaco, ora spiegabile con la sua patologia. Non è mai stata a conoscenza della sua condizione, scoperta dagli studenti di anatomia della Oregon Health and Science University di Portland.
Il caso - Iniziando a sezionare il corpo, i ricercatori non sono riusciti a trovare la vena cava, che regolarmente è collocata a destra, nel suo caso era a sinistra. Un po' alla volta si è scoperto che ogni organo era in posizione speculare: cuore e stomaco a destra invece che a sinistra, così come la milza. Il fegato a sinistra e un polmone con due lobi invece di tre. Solo il 5-15% dei pazienti con situs inversus arriva ai cinque anni di età. Sino ad oggi si era avuta conoscenza solo di un paio di casi di sopravvissuti sino ai 70 anni. Le probabilità di vivere sino a 99 anni è una su 50 milioni.