Individuata per la prima volta in India, è diventata prevalente in Gran Bretagna dove ha portato a un recente aumento dei casi
Nome in codice: Delta. Dietro questa lettera non si nasconde un agente segreto, ma la nuova identità della variante indiana (B.1.617.2) dopo la decisione dell'Oms di eliminare i riferimenti geografici. Cosa sappiamo sulla variante Delta? I primi studi suggeriscono una contagiosità più elevata rispetto alle altre varianti e una resistenza maggiore verso i vaccini, soprattutto dopo una sola dose.
Lo studio pubblicato su Lancet - Il nuovo ceppo del virus, diventato dominante nel Regno Unito, sembra essere più contagioso del 50-60% rispetto alla cosidetta variante Alfa (o inglese) e sarebbe associato anche ad un rischio di ospedalizzazione fino a 2,6 volte superiore rispetto alla Alfa. Inoltre la ricerca pubblicata il 3 giugno sulla rivista scientifica Lancet rileva una resistenza maggiore della variante Delta verso i vaccini anti Covid, specialmente dopo una sola dose.
L'efficacia dei vaccini sulla variante Delta - Secondo lo studio pubblicato su Lancet il 73% dei casi derivanti dalla variante Delta riguarda non vaccinati e soltanto il 3,7% persone che hanno ricevuto entrambe le dosi. La ricerca, che ha coinvolto l’analisi di campioni di sangue di 250 persone sane che hanno ricevuto uno o due iniezioni del vaccino Pfizer, ha dimostrato che i livelli di anticorpi sono più bassi rispetto a quelli che possono affrontare il ceppo originale del SARS-CoV-2 o della variante Alpha.