la bevanda

La storia dell'invenzione della birra

Dalle prime tracce nelle civiltà anche all'evoluzione della produzione e il ruolo nella cultura e società

02 Ago 2024 - 16:15
Bamberg. Ph FrankenTourismusBamberg TKS, Andreas Hub © Ente del Turismo

Bamberg. Ph FrankenTourismusBamberg TKS, Andreas Hub © Ente del Turismo

Amata e apprezzata in ogni angolo del mondo, dal gusto amaro ma intenso: la birra. Molto più di una semplice bevanda, è diventata un simbolo che identifica cultura e società. Ma chi l'ha realmente inventata? Quali sono le prime civiltà che hanno iniziato a produrla? Come si è evoluta, nel tempo, la sua produzione? Leggendo questo articolo, troverai tutte le risposte a queste domande. 

Le prime tracce di birra nella storia

 La birra è, senza dubbio, una delle bevande più antiche prodotte dall'uomo, probabilmente databile al settimo millennio a.C.. Ma la prima testimonianza certa risale intorno al 3500-3100 a.C. in Mesopotamia. Per i popoli dell'Antico Egitto aveva una straordinaria importanza, al punto tale che veniva considerata non solo un alimento, ma anche una medicina. E, sempre nella cultura mesopotamica, aveva una reale funzione religiosa. Basti pensare che veniva bevuta durante i funerali per celebrare il defunto e offerta alle divinità per propiziarsele. In sintesi, la birra è subito diventata sacra. Ed era il codice di Hammurabi a regolarne la lavorazione e la vendita.

Le civiltà antiche e la produzione di birra

 Chi ha inventato la birra? Sono i sumeri il primo popolo birrario della storia. I greci, così come i romani e gli etruschi, invece, erano più bevitori di vino.

Ma la vera diffusione in Europa avviene grazie alle tribù celtiche e germaniche. Esisterebbe anche una leggenda, secondo cui gli irlandesi discenderebbero da un popolo di semidei chiamati Fomoriani, che avevano la potenza e l'immortalità grazie al segreto della fabbricazione della birra, che fu loro sottratto dall'eroe di Mag Mell.

L'evoluzione della birra nel tempo

 È l'anno Mille a fare da spartiacque nell'evoluzione della birra. In questo preciso momento storico, infatti, la produzione nel Nord Europa diventa industriale e in Germania nasce la figura del mastro birraio. Già nel 1376 ad Amburgo i birrai sono 457, divisi nelle due attività “di mare” (esportatori) e “di terra” (gli operatori locali). Nel 1516 avviene un'altra svolta. Viene redatto “l'editto sulla purezza”, cui si deve la codifica definitiva: "la birra - secondo il documento - può esser fatta solo con malto d’orzo, luppolo e acqua". E nel 1620, grazie ai Padri Pellegrini, la birra arriva in America. 

In Europa si susseguono varie novità, due in particolare. Si deve al chimico francese, Louis Pasteur, la scoperta del processo di pastorizzazione, il quale dimostrò che la birra (e il vino) potevano essere conservati meglio sottoponendoli a un riscaldamento al di sopra dei 60° C. E, poi, verso la fine dell'Ottocento avviene la diffusione delle bottiglie in vetro, rendendo l'aspetto decisamente più invitante.

La birra nella cultura e nella società

 Oggi la birra è un simbolo che unisce grazie alla sue diversità, che ogni Paese esporta nel mondo. Ovviamente non mancano le ricorrenze e gli eventi che celebrano questa bevanda millenaria. 

È nel primo venerdì di agosto che si festeggia la giornata mondiale della birra. Una scelta non di certo casuale, visto che si tratta di un giorno a ridosso del fine settimana e, quindi, in molti hanno possibilità di partecipare alle varie feste a tema senza dover fare i conti con i traumi lavorativi del giorno dopo. 

Per non parlare dell'Oktoberfest, un festival popolare che si tiene a Monaco di Baviera, in Germania, dal penultimo fine settimana di settembre al primo di ottobre: è l'evento più famoso ospitato in città, che richiama 6 milioni di visitatori ogni anno (quasi 7 milioni nel 2011) con un consumo di 7,5 milioni di boccali. Una manifestazione replicata, nello stesso periodo, anche in altri Paesi. 

Ma la casa madre per eccellenza dove si beve la birra è il pub. Un punto di ritrovo che si rifaceva al concetto romano di "tabernae", luogo dove si vendeva il vino. In Inghilterra il drink era l’ale, un tipo di birra da alta fermentazione che le taverne di stampo romano adottarono in fretta, tanto da essere spesso chiamate anche “alehouses". E quando il cibo inizia ad affiancare le bevande, nascono ufficialmente le public house, da qui il diminutivo "pub", introdotto durante il regno di Enrico VII d’Inghilterra, nella seconda metà del Quattrocento.

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