I membri fondatori sono Brasile, Russia, India e Cina. Nel 2010 si è aggiunto il Sud Africa e dal 2024 ne fanno parte anche Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran
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Brics è una organizzazione intergovernativa. È un acronimo che indica il raggruppamento di cinque economie mondiali considerate "emergenti". La sigla infatti è formata dalle iniziali degli Stati che ne fanno parte, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Quest'ultimo Paese si è aggiunto soltanto nel 2010.
Il termine Brics è stato coniato nel 2001 dall'analista Jim O’Neill di Goldman Sachs per indicare un nuovo raggruppamento geo-economico che sarebbe cresciuto esponenzialmente nel successivo decennio. I Paesi si sono riuniti per la prima volta a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2004. Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno delle caratteristiche in comune: prima fra tutte la condizione economica in via di sviluppo, una popolazione numerosa, un territorio ampio e sono caratterizzati da abbondanti risorse naturali. Inoltre, negli ultimi anni hanno riscontrato una forte crescita del Pil e hanno imposto la loro presenza sulla scena commerciale mondiale. A oggi i Brics non hanno uno statuto formale.
Il Brics si fonda su "una comunanza di valori quali il multilateralismo inclusivo, l’applicazione del diritto internazionale, il mantenimento della pace e sicurezza a livello globale, la promozione dello sviluppo sostenibile, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali". Lo scopo è quello di predisporre una serie di Paesi in grado di sganciarsi dall'egemonia rappresentata dall'Occidente in termini economici e geopolitici. Come? Abbandonando il dollaro e ricorrendo a organismi multilaterali. Il contesto in cui questi Paesi agiscono deve essere in conformità al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite. I cinque comprendono circa il 42% della popolazione mondiale e il 25% dell'estensione della superficie terrestre, oltre che il 20% del Pil mondiale e il 16% del commercio internazionale.
Ufficialmente la fondazione del Bric risale al 2009 e il primo Paese ospitante fu la Russia di Dmitrij Medvedev. Il Sud Africa è stato invitato l'anno dopo e da qui è cambiata la sigla aggiungendo la "S" al nome del raggruppamento.
Nel 2014 i Brics hanno deciso di dare vita a una propria strutturazione finanziaria autonoma: la New Developement Bank.Il Brics può dunque essere definito in "contrasto" con l'egemonia Occidentale rappresentata dal G7 e dagli Stati Uniti e dunque agli accordi di Bretton Woods del 1944 che istituivano la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
Nel 2022 il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato l'espansione del gruppo e l'anno scorso i cinque Paesi hanno invitato a unirsi l'Arabia Saudita, l'Argentina, l'Egitto, gli Emirati Arabi Uniti, l'Etiopia e l'Iran. L'Arabia Saudita annunciò in seguito di non aver ufficialmente aderito all'organizzazione, mentre l'Argentina si è spostata su posizioni più filo atlantiste con l’insediamento al governo di Milei e di Diana Mondino come ministro degli esteri. Gli altri Paesi citati fanno parte dei Brics dal 1 gennaio 2024.