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Brics, tutto quello che c'è da sapere

I membri fondatori sono Brasile, Russia, India e Cina. Nel 2010 si è aggiunto il Sud Africa e dal 2024 ne fanno parte anche Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran

23 Ott 2024 - 15:22
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Brics è una organizzazione intergovernativa. È un acronimo che indica il raggruppamento di cinque economie mondiali considerate "emergenti". La sigla infatti è formata dalle iniziali degli Stati che ne fanno parte, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Quest'ultimo Paese si è aggiunto soltanto nel 2010.

Che cosa si intende con Brics?

 Il termine Brics è stato coniato nel 2001 dall'analista Jim O’Neill di Goldman Sachs per indicare un nuovo raggruppamento geo-economico che sarebbe cresciuto esponenzialmente nel successivo decennio. I Paesi si sono riuniti per la prima volta a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2004. Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno delle caratteristiche in comune: prima fra tutte la condizione economica in via di sviluppo, una popolazione numerosa, un territorio ampio e sono caratterizzati da abbondanti risorse naturali. Inoltre, negli ultimi anni hanno riscontrato una forte crescita del Pil e hanno imposto la loro presenza sulla scena commerciale mondiale. A oggi i Brics non hanno uno statuto formale.

Quali sono gli obbiettivi?

 Il Brics si fonda su "una comunanza di valori quali il multilateralismo inclusivo, l’applicazione del diritto internazionale, il mantenimento della pace e sicurezza a livello globale, la promozione dello sviluppo sostenibile, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali". Lo scopo è quello di predisporre una serie di Paesi in grado di sganciarsi dall'egemonia rappresentata dall'Occidente in termini economici e geopolitici. Come? Abbandonando il dollaro e ricorrendo a organismi multilaterali. Il contesto in cui questi Paesi agiscono deve essere in conformità al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite. I cinque comprendono circa il 42% della popolazione mondiale e il 25% dell'estensione della superficie terrestre, oltre che il 20% del Pil mondiale e il 16% del commercio internazionale.

Brevi cenni storici

 Ufficialmente la fondazione del Bric risale al 2009 e il primo Paese ospitante fu la Russia di Dmitrij Medvedev. Il Sud Africa è stato invitato l'anno dopo e da qui è cambiata la sigla aggiungendo la "S" al nome del raggruppamento. 

Nel 2014 i Brics hanno deciso di dare vita a una propria strutturazione finanziaria autonoma: la New Developement Bank.Il Brics può dunque essere definito in "contrasto" con l'egemonia Occidentale rappresentata dal G7 e dagli Stati Uniti e dunque agli accordi di Bretton Woods del 1944 che istituivano la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

Nel 2022 il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato l'espansione del gruppo e l'anno scorso i cinque Paesi hanno invitato a unirsi l'Arabia Saudita, l'Argentina, l'Egitto, gli Emirati Arabi Uniti, l'Etiopia e l'Iran. L'Arabia Saudita annunciò in seguito di non aver ufficialmente aderito all'organizzazione, mentre l'Argentina si è spostata su posizioni più filo atlantiste con l’insediamento al governo di Milei e di Diana Mondino come ministro degli esteri. Gli altri Paesi citati fanno parte dei Brics dal 1 gennaio 2024.

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