Cos'è e come funziona il braccialetto elettronico
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Il braccialetto elettronico, da dispositivo per gli arresti domiciliari a sistema anti-stalking. Ecco come funziona, quando si usa e perché rappresenta un’alternativa al carcere, ma anche i suoi limiti e le prospettive future
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Cos’è il braccialetto elettronico?Come funziona il braccialetto elettronico?Quando si usa il braccialetto elettronico?Il braccialetto anti-stalking: un sistema diversoDiffusione e gestione in ItaliaNormativa e sviluppi futuri
Il braccialetto elettronico è una tecnologia sempre più utilizzata in Italia per monitorare i soggetti sottoposti a misure cautelari come gli arresti domiciliari o il divieto di avvicinamento, come nei casi di stalking. Ma cos’è esattamente questo dispositivo, come funziona e in quali situazioni viene applicato? Ecco tutte le risposte.
Il braccialetto elettronico, a volte chiamato anche cavigliera elettronica, è un dispositivo tecnologico indossabile che consente alle autorità di controllare a distanza la posizione e i movimenti di una persona. Generalmente applicato alla caviglia, il braccialetto è progettato per essere discreto, facilmente occultabile sotto i pantaloni, e resistente a tentativi di manomissione. Introdotto in Italia nel 2001 con il decreto legge 341/2000, convertito nella legge 4/2001, il dispositivo si è evoluto nel tempo, trovando applicazione in diversi contesti giudiziari.
Il sistema si basa sull’interazione tra il braccialetto e un’unità di sorveglianza (o centralina) installata nell’abitazione del soggetto monitorato. Il braccialetto invia in modo continuo un segnale radio che contiene la posizione del soggetto e altre informazioni a un ricevitore. Se il soggetto esce dall’area di copertura o danneggia il dispositivo, un allarme viene inviato alla centrale operativa delle forze dell’ordine.
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Il funzionamento del braccialetto elettronico è relativamente semplice ma tecnologicamente avanzato. Il dispositivo, applicato alla caviglia o al polso, trasmette segnali radio in tempo reale a una centralina installata nell’abitazione del soggetto. Questa centralina copre generalmente l’intera area domestica, garantendo che il soggetto rimanga all’interno del perimetro stabilito.
Se il soggetto si allontana dall’area consentita o tenta di rimuovere il braccialetto, il segnale si interrompe, attivando un allarme presso la Sala operativa delle forze dell’ordine. “Se il soggetto si allontana dalla zona di copertura o manomette il dispositivo e perde il contatto, scatta il segnale di avvertimento”, si legge nella normativa tecnica. Le autorità possono quindi contattare il soggetto per verificare la situazione, intervenendo in caso di violazione.
Un aspetto importante è che il braccialetto può essere disattivato temporaneamente in caso di permessi concessi al soggetto, come uscite autorizzate. Tuttavia, se il soggetto non rientra entro il termine stabilito, l’allarme si riattiva automaticamente. In rari casi, un malfunzionamento tecnico potrebbe causare la perdita del segnale, motivo per cui le forze dell’ordine verificano sempre l’eventuale guasto prima di procedere.
Il braccialetto elettronico viene impiegato in diverse situazioni, tutte regolamentate dal Codice di Procedura Penale italiano, in particolare dall’articolo 275-bis e dagli articoli 47-ter e 285-bis. Le principali applicazioni includono:
L’applicazione del braccialetto è subordinata a due condizioni fondamentali: il consenso del soggetto e la disponibilità dei dispositivi. “Il braccialetto elettronico può essere imposto dal giudice nel caso di arresti domiciliari e se c’è il consenso dell’indagato”, specifica la normativa. In caso di rifiuto, il soggetto rischia la custodia cautelare in carcere.
Una variante del braccialetto elettronico è il cosiddetto braccialetto anti-stalking, progettato per proteggere le vittime di violenza di genere o stalking. A differenza del modello classico, il sistema anti-stalking si basa su due dispositivi: uno indossato dal soggetto sottoposto a divieto di avvicinamento (lo “stalker”) e l’altro in possesso della vittima.
Questi dispositivi utilizzano la tecnologia GPS per monitorare la distanza tra i due soggetti. “Nel momento in cui i due braccialetti si trovano al di sotto di una determinata distanza (stabilita dal giudice caso per caso), i dispositivi inviano autonomamente un segnale di allarme al Centro elettronico di monitoraggio”, si legge nei protocolli operativi. Le forze dell’ordine contattano quindi il soggetto per verificare le circostanze, intervenendo se necessario.
A differenza del braccialetto classico, che si limita a monitorare la permanenza in un’area specifica, il sistema anti-stalking è attivo anche al di fuori dell’abitazione e non si disattiva durante i permessi. Questo lo rende particolarmente efficace nei casi di divieto di avvicinamento.
In Italia, la gestione dei braccialetti elettronici è affidata a fornitori specializzati. Per il sistema anti-stalking, ad esempio, il gruppo Fastweb ha un contratto con il ministero dell’Interno per fornire fino a 1.200 dispositivi al mese. Tuttavia, l’uso del braccialetto elettronico classico rimane limitato a causa dei costi elevati e della disponibilità ridotta dei dispositivi. “Il suo funzionamento è piuttosto complesso e, soprattutto, costoso, tanto che in Italia se ne dispone solamente rare volte”, si evidenzia nei documenti tecnici.
Nonostante le limitazioni, il braccialetto elettronico rappresenta un’alternativa preziosa alla detenzione in carcere, offrendo un equilibrio tra controllo giudiziario e rispetto della libertà personale, purché il soggetto accetti di sottoporsi alla misura.
Il quadro normativo italiano sul braccialetto elettronico è stato completato nel corso degli anni, con integrazioni che hanno esteso il suo utilizzo anche ai casi di violenza di genere. L’articolo 275-bis del Codice di Procedura Penale, introdotto nel 2000, è stato il punto di partenza, seguito da modifiche che hanno chiarito le modalità di applicazione e i requisiti tecnici.
In futuro, l’adozione di tecnologie più avanzate e una maggiore disponibilità di dispositivi potrebbero rendere il braccialetto elettronico una misura più comune, soprattutto nei casi di reati meno gravi o come strumento di prevenzione della violenza di genere. Tuttavia, sarà fondamentale bilanciare i costi con l’efficacia del sistema, garantendo al contempo il rispetto dei diritti dei soggetti monitorati.