Calcoli renali: sintomi e fattori di rischio
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È un dolore acuto e improvviso nella parte bassa dell’addome e della schiena ed è dovuto alla presenza di uno o più calcoli nell'uretere
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La colica renale è un dolore acuto e improvviso che si sente nel basso addome o nella parte inferiore della schiena, detta zona lombare. È dovuta alla presenza di uno o più calcoli nell'uretere, il sottile tubo che collega ciascun rene alla vescica. I calcoli possono passare nell'uretere o bloccarsi in esso, ostruendolo completamente. Generalmente, il dolore è così forte e persistente che la persona non riesce a trovare una posizione che le consenta di alleviarlo. Il disturbo è di natura temporanea (da pochi minuti a qualche ora) e normalmente si risolve con l'arrivo del calcolo nella vescica e con la sua successiva espulsione senza ulteriori complicazioni o danni permanenti.
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Come riporta l'Istituto Superiore della Sanità (Iss), i sintomi possono essere diversi e si verificano se il calcolo si blocca nel rene o si incanala e inizia a muoversi lungo l'uretere oppure se provoca un'infezione alle vie urinarie. Oltre al dolore persistente al fianco, alla schiena e al basso inguine, può provocare senso d'irrequietezza perché non si trova una posizione che allevi il fastidio, aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca come conseguenza del dolore, spossatezza, nausea e/o vomito, malessere diffuso, bisogno di urinare più spesso del normale, disuria, ossia dolore quando si urina, ematuria, ossia sangue nelle urine, che può essere provocato dal contatto del calcolo con le pareti del rene o dell'uretere e febbre e brividi, in caso di infezione delle vie urinarie.
Le cause di una colica renale sono collegate al movimento dei calcoli e al loro passaggio verso la vescica attraverso gli ureteri. Il movimento del calcolo provoca lo spasmo, cioè la contrazione dei tessuti delle pareti muscolari presenti nelle vie urinarie, generando il dolore che caratterizza la colica. Lo spasmo si manifesta come reazione al passaggio del corpo estraneo e al tentativo dell'organismo di rimuoverlo anche se il calcolo non ostruisce completamente il canale ureterale. L'esame più comune per diagnosticare la colica renale è l'ecografia, non invasiva ed economica, permette di vedere i calcoli nelle vie urinarie. Meno comune è la radiografia che consente di individuare con precisione dimensioni e posizione del calcolo, o eventuali altre cause del dolore.
Il miglior modo per prevenire una colica renale è evitare la formazione di calcoli. Un metodo è bere 2-3 litri di acqua al giorno in modo da rendere le urine più diluite ed evitare che i prodotti di scarto diventino troppo concentrati e formino i calcoli. Per capire se le urine sono diluite bisogna guardarne il colore: più è scuro, più sono concentrate. Se i calcoli sono piccoli, con un diametro sotto i 4 millimetri, solitamente vengono espulsi con le urine. Se il dolore è intenso, il medico può prescrivere farmaci antidolorifici da prendere anche più volte nell'arco della giornata, in base all'intensità dei disturbi. Se compaiono nausea e vomito, è possibile prendere farmaci specifici per alleviarli (antiemetici). Gli antibiotici sono prescritti in caso di infezione delle vie urinarie.
Se i calcoli sono troppo grandi e non si riesce a espellerli naturalmente, può essere necessario intervenire con diverse tecniche come la litotripsia extracorporea ad onde d'urto, l'ureteroscopia, la nefrolitotomia percutanea e la chirurgia aperta. In ogni caso è il medico a indicare il tipo di trattamento più idoneo a seconda del caso specifico.