La modifica proposta interessa l'articolo 9 dell'attuale legge in vigore, la 91 del 1992 e punta ad accelerare l'iter per diventare cittadini italiani
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Il referendum sulla cittadinanza lanciato da +Europa e sostenuto da diverse altre realtà e associazioni ha raggiunto le 500mila firme necessarie per presentare il quesito. Il contatore del sito del ministero della Giustizia ha certificato il raggiungimento del quorum.
Nello specifico si chiede una modifica alla legge del 1992 che oggi regola la cittadinanza in Italia e che si basa sul cosiddetto ius sanguinis, “diritto di sangue”. L’obiettivo è abbassare da 10 a 5 anni gli anni di residenza legale continuativa per avviare la richiesta di cittadinanza e quindi permettere a un cittadino straniero di diventare cittadino italiano.
Trattandosi di referendum abrogativo, il quesito propone di abrogare ovvero cancellare la norma attuale, sancita dalla legge 91 del 1992. Il testo recita così: “Volete voi abrogare l'art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole "adottato da cittadino italiano" e "successivamente alla adozione"; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: "f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.", della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?
Ius soli: è cittadino italiano solo chi nasce in Italia (circa 500mila persone all’anno). Con lo ius scholae diventa cittadino italiano anche chi completa un ciclo di studi di 5 anni (circa 135mila persone all’anno). La proposta di +Europa invece riguarda le persone che risiedono legalmente in Italia da almeno 5 anni e i rispettivi figli minori (circa 2,5 milioni di persone).
In febbraio è previsto il vaglio della Corte Costituzionale sull'ammissibilità del quesito. Il possibile voto in primavera.
L’ ottenimento della cittadinanza non sarebbe comunque un automatismo. Oltre alla residenza ininterrotta in Italia (che il referendum propone di ridurre a 5 anni) resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza, tra cui: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’essere incensurati penalmente, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.
Il referendum cittadinanza allineerebbe l’Italia alla maggioranza delle normative europee. La Germania all’inizio del 2024 ha approvato una legge che coincide con le richieste di questo referendum e che ha stabilito il termine di 5 anni di residenza per l’ottenimento della cittadinanza.