In occasione della Giornata Mondiale contro il virus dell'Hiv, Skuola.net intervista il sessuologo Filippi Nimbi che stila il decalogo del sesso sicuro
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Di Hiv si muore solo in Africa o al massimo il virus si contrae tra omosessuali con un rapporto non protetto. Anzi no, di Aids ci si ammala solo se si è drogati. Sembra di ripercorrere i falsi miti degli anni '80, eppure queste affermazioni appartengono ancora oggi ai più giovani. Sì, perché sono proprio loro a non conoscere abbastanza l'Aids, a vederla come una malattia lontana, praticamente impossibile da contrarre. Tanto che in una recente indagine di Skuola.net su circa 4mila studenti di scuole medie e superiori, il 16% ha confessato di non utilizzare mai il preservativo, anche se il 90% è consapevole della possibilità di ammalarsi attraverso rapporti sessuali non protetti. Peggio, uno su 4 è convinto che dall'Aids si possa guarire e uno su 3 non sa di poter fare il test dell'Hiv in forma anonima e gratuita. Allora, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, Skuola.net intervista Filippo Nimbi, psicologo e sessuologo dell'Istituto di sessuologia clinica di Roma che stila un decalogo sul sesso sicuro.
#1 Il coito interrotto non è un metodo contraccettivo
Nimbi non usa giri di parole: “Mai pensare che sia una buona pratica per proteggersi”.
#2 Anche i rapporti orali sono a rischio
Generalmente si pensa che siano meno pericolosi rispetto a quelli penetrativi: “Non è necessariamente vero, dipende da tante variabili. Sicuramente per alcune patologie hanno un rischio minore, ma si parla sempre di un rischio statistico – dice il sessuologo – quindi in generale conviene sempre proteggersi. Il gioco non vale mai la candela”.
#3 Il preservativo va messo all'inizio del rapporto sessuale
“Sul quando indossare il condom esistono tante scuole di pensiero”, dice Nimbi. Meglio all'inizio del rapporto o poco prima dell'orgasmo? “L'unico metodo che ci protegge da gravidanze e malattie sessualmente trasmissibili è quello di utilizzare il condom all'inizio dell'attività sessuale, quindi appena si decide di avere una penetrazione o un rapporto orale”.
#4 Mai conservare il preservativo nel portafogli o nel bauletto del motorino
“In generale non è mai una buona pratica conservarlo in questo modo – continua il sessuologo – Il preservativo si deteriora, viene schiacciato, si surriscalda e quindi la membrana diventa meno elastica”. E poi non serve più a niente.
#5 Non aprire mai il preservativo con i denti
Sembra strano? Eppure il sessuologo ci assicura che farlo è una procedura molto comune: “Può venire molto naturale, presi dalla foga del momento, ma è meglio utilizzare sempre le mani”. Pena, un bel preservativo rotto.
#6 Leggere le istruzioni dei preservativi
Il condom “va srotolato lungo tutta l'asta del pene tenendo chiuso il serbatoio alla cima del preservativo – spiega Nimbi – altrimenti anche in questo caso si può incorrere in una contaminazione o in una rottura durante il rapporto”. Mai lette le istruzioni? Fatelo, parola di sessuologo, “Anche se possono sembrare noiose e ripetitive”.
#7 Fare il test Hiv
“Mettetelo in agenda a prescindere dal fatto se avete avuto rapporti protetti oppure no”. Questo è l'invito di Nimbi che oltretutto ricorda che “il test può essere fatto in maniera anonima e gratuita, tanto più che oggi ricorre la Giornata mondiale della lotta all'Aids per cui sarà possibile trovare iniziative di sensibilizzazione ovunque”.
#8 Non pensare che l'Hiv sia una malattia lontana
“Crediamo che l'Hiv sia relegato nei Paesi dell'Africa e del Sud America – spiega il sessuologo – E invece c'è anche in Italia e non solo nelle categorie a rischio come omosessuali, prostitute e tossicodipendenti. È una patologia molto diffusa anche fra i giovani sotto i 25 anni”. Ecco perché rincara la dose: “Fate il test, è un buon modo per proteggersi!”
#9 Chiedere a un esperto
Ma l'Aids non è l'unica malattia a trasmissione sessuale. Quali sono le altre in cui incorrere è più facile di quel che pensiamo? E come proteggersi? “Non accontentandosi delle informazioni che trovate su siti e forum online – dice Nimbi – È sempre bene rivolgersi a un esperto, sessuologo o medico che sia”.
#10 Fare controlli periodici
“Le ragazze sono un po' più abituate a fare la visita ginecologica rispetto a noi maschietti – esordisce il sessuologo – Dovremmo segnarci anche noi in agenda di andare dall'andrologo".