SESSO SICURO

Aids, come proteggersi in dieci mosse

In occasione della Giornata Mondiale contro il virus dell'Hiv, Skuola.net intervista il sessuologo Filippi Nimbi che stila il decalogo del sesso sicuro

01 Dic 2015 - 17:30
 © -afp

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Di Hiv si muore solo in Africa o al massimo il virus si contrae tra omosessuali con un rapporto non protetto. Anzi no, di Aids ci si ammala solo se si è drogati. Sembra di ripercorrere i falsi miti degli anni '80, eppure queste affermazioni appartengono ancora oggi ai più giovani. Sì, perché sono proprio loro a non conoscere abbastanza l'Aids, a vederla come una malattia lontana, praticamente impossibile da contrarre. Tanto che in una recente indagine di Skuola.net su circa 4mila studenti di scuole medie e superiori, il 16% ha confessato di non utilizzare mai il preservativo, anche se il 90% è consapevole della possibilità di ammalarsi attraverso rapporti sessuali non protetti. Peggio, uno su 4 è convinto che dall'Aids si possa guarire e uno su 3 non sa di poter fare il test dell'Hiv in forma anonima e gratuita. Allora, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, Skuola.net intervista Filippo Nimbi, psicologo e sessuologo dell'Istituto di sessuologia clinica di Roma che stila un decalogo sul sesso sicuro.

#1 Il coito interrotto non è un metodo contraccettivo
Nimbi non usa giri di parole: “Mai pensare che sia una buona pratica per proteggersi”.

#2 Anche i rapporti orali sono a rischio
Generalmente si pensa che siano meno pericolosi rispetto a quelli penetrativi: “Non è necessariamente vero, dipende da tante variabili. Sicuramente per alcune patologie hanno un rischio minore, ma si parla sempre di un rischio statistico – dice il sessuologo – quindi in generale conviene sempre proteggersi. Il gioco non vale mai la candela”.

#3 Il preservativo va messo all'inizio del rapporto sessuale
Sul quando indossare il condom esistono tante scuole di pensiero”, dice Nimbi. Meglio all'inizio del rapporto o poco prima dell'orgasmo? “L'unico metodo che ci protegge da gravidanze e malattie sessualmente trasmissibili è quello di utilizzare il condom all'inizio dell'attività sessuale, quindi appena si decide di avere una penetrazione o un rapporto orale”.

#4 Mai conservare il preservativo nel portafogli o nel bauletto del motorino
In generale non è mai una buona pratica conservarlo in questo modo – continua il sessuologo – Il preservativo si deteriora, viene schiacciato, si surriscalda e quindi la membrana diventa meno elastica”. E poi non serve più a niente.

#5 Non aprire mai il preservativo con i denti
Sembra strano? Eppure il sessuologo ci assicura che farlo è una procedura molto comune: “Può venire molto naturale, presi dalla foga del momento, ma è meglio utilizzare sempre le mani”. Pena, un bel preservativo rotto.

#6 Leggere le istruzioni dei preservativi
Il condom “va srotolato lungo tutta l'asta del pene tenendo chiuso il serbatoio alla cima del preservativo – spiega Nimbi – altrimenti anche in questo caso si può incorrere in una contaminazione o in una rottura durante il rapporto”. Mai lette le istruzioni? Fatelo, parola di sessuologo, “Anche se possono sembrare noiose e ripetitive”.

#7 Fare il test Hiv
Mettetelo in agenda a prescindere dal fatto se avete avuto rapporti protetti oppure no”. Questo è l'invito di Nimbi che oltretutto ricorda che “il test può essere fatto in maniera anonima e gratuita, tanto più che oggi ricorre la Giornata mondiale della lotta all'Aids per cui sarà possibile trovare iniziative di sensibilizzazione ovunque”.

#8 Non pensare che l'Hiv sia una malattia lontana
Crediamo che l'Hiv sia relegato nei Paesi dell'Africa e del Sud America – spiega il sessuologo – E invece c'è anche in Italia e non solo nelle categorie a rischio come omosessuali, prostitute e tossicodipendenti. È una patologia molto diffusa anche fra i giovani sotto i 25 anni”. Ecco perché rincara la dose: “Fate il test, è un buon modo per proteggersi!

#9 Chiedere a un esperto
Ma l'Aids non è l'unica malattia a trasmissione sessuale. Quali sono le altre in cui incorrere è più facile di quel che pensiamo? E come proteggersi? “Non accontentandosi delle informazioni che trovate su siti e forum online – dice Nimbi – È sempre bene rivolgersi a un esperto, sessuologo o medico che sia”.

#10 Fare controlli periodici
“Le ragazze sono un po' più abituate a fare la visita ginecologica rispetto a noi maschietti – esordisce il sessuologo – Dovremmo segnarci anche noi in agenda di andare dall'andrologo".

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