USCITE DA INCUBO

Alcol, droga e salti nel vuoto: i racconti delle gite

Raccontano di uscire di nascosto dai professori, di ubriacarsi e fare uso di sostanze stupefacenti. Ecco cosa succede durante i viaggi scolastici: dati Skuola.net

16 Ott 2015 - 16:28

    © agenzia

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Di bravate si muore, specie se si fanno sull'onda dell'entusiasmo di una gita scolastica. Tanto più che alcol, droghe e fughe fatte di nascosto dal professore sembrano essere all'ordine del giorno, e non di rado a queste si accompagnano atti che possono mettere a rischio la vita: finestre e terrazzi scavalcati e passeggiate sul cornicione. Non manca anche chi approfitta della visita d'istruzione per avere rapporti sessuali completi. Ragazzi più scavezzacollo, ragazze più tranquille, ma in ogni caso la tragedia di Elia Barbetti, il 17enne precipitato dal sesto piano dell'allbergo di Milano dove alloggiava insieme alla sua classe, può ripetersi. Almeno secondo i dati di un'indagine di Skuola.net su un campione di circa 1.500 studenti.

VIA DALL'ALBERGO, MA DI NASCOSTO - Di giorno Dr Jekyll, la sera Mr Hyde. Basta che l'occhio del prof si allontani da loro, o meglio, si chiuda nel sonno, che gli studenti si trasformano. E in gita fanno tutto quello che vogliono, tanto mamma e papà sono lontani. Vogliono uscire di notte? Andare in un pub piuttosto che in discoteca? Non hanno bisogno del permesso dell'insegnante accompagnatore: 2 studenti su 5 raccontano di essere sgattaiolati fuori dall'albergo senza farsi vedere, in barba al prof che riposava.

MAI SENZA BIRRETTA E SPINELLO - E se decidono di restare nelle loro stanze, i rischi non diminuiscono. Uno studente su 4 si è ubriacato insieme ai suoi compagni e, peggio, più del 13% ha fatto consumo di droghe. Nel migliore dei casi, il 10% per l'esattezza, si è trattato di qualche spinello, ma c'è anche un 3% che ammette di essersi fatto di ecstasy o altre droghe pesanti.

AMORE E VIOLENZA - Ad essersi lasciato prendere la mano da Cupido è invece uno studente su 7, che rivela di aver avuto rapporti sessuali completi mentre era in gita. O chi ammette di aver partecipato a qualche rissa, come racconta di aver fatto un intervistato su 10. E se parliamo del binomio studenti-violenza, il bullismo non può che essere uno dei protagonisti: il 13% dei teenagers in gita racconta di aver assistito a episodi di questo tipo, tra l'altro anche particolarmente violenti.

TUTTO NORMALE - E non finisce qui. Tra i ragazzi che raccontano a Skuola.net le loro esperienze, c'è anche di peggio: “Un mio compagno è stato spinto per le scale e si è rotto la mano”, dice un utente a cui fa eco un altro: “Abbiamo attraverso l'autostrada a piedi mentre la classe era in sosta all'autogrill”. Peggio ancora: “Ho dovuto scavalcare un terrazzo per raggiungere le mie amiche”, confessa una studentessa. E di esperienze simili i ragazzi ne raccontano diverse, come quella di chi rivela che i suoi amici “andavano da una stanza all'altra dell'albergo passando sul cornicione”. E se questi racconti possono sconvolgere gli adulti, lo stesso non accade per i teenagers: “Cara Skuola.net, ho 17 anni e vi dico che non serve un'indagine per sapere quello che succede in gita. Episodi del genere, accompagnati da birre e droghe nelle stanze è normale che ci siano alla nostra età”.

PUNIZIONI PIÙ SEVERE - Ma cosa succede agli studenti quando lasciano la tranquillità delle loro aule per qualche viaggio d'istruzione? "Le gite nelle scuole secondarie sono diventate una kermesse liberatoria degli spiriti nascosti degli studenti - dichiara Mario Rusconi, vicepresidente Associazione Nazionale Presidi - tuttavia ci sarebbero dei metodi per evitare che questo accada. Innanzitutto la scuola dovrebbe regolamentare il comportamento in gita comminando delle sanzioni adeguate, dall'abbassamento del voto in condotta fino all'espulsione, in base alla gravità dei comportamenti tenuti dai ragazzi. Questo può comunque non bastare, se poi i genitori, cosa che accade spesso nella mia esperienza, tendono a minimizzare le bravate accadute in gita".

 

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