3 + 2 = 8

All’università 3+2 fa 8: il paradosso della laurea breve che si allunga

Doveva snellire i tempi, ma di fatto non lo sta facendo: il ciclo universitario 3 + 2 è completato dagli universitari in circa 8 anni, quasi il doppio del tempo. E la laurea breve è un flop. E’ quanto è emerso dal rapporto nazionale sull’università di Anvur

21 Mar 2014 - 16:41
 © dal-web

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Magie del 3+2: in realtà il risultato è 8. Come gli anni che ci vogliono per completare il ciclo di studi universitari. Il sistema della laurea triennale, completata eventualmente dalla laurea specialistica, è stato pensato per incrementare i laureati italiani con la scorciatoia della laurea "breve" in 3 anni. Ma tutto ha fatto tranne che abbreviare i tempi: infatti, come riporta Skuola.net, equivale, nel tempo impiegato a concludere il percorso, alla vecchia laurea in 5 anni, ma senza la stessa efficacia.

Così, circa il 50% dei laureati triennali sceglie di continuare gli studi iscrivendosi alla specialistica, della durata teorica di due anni, ma che in realtà richiede un anno in più. Risultato: due tesi di laurea e troppi esami, che la media degli studenti italiani conclude in un tempo quasi doppio a quello regolare. È quanto emerge dai dati presentati da Anvur, Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca.

TUTTI IN RITARDO, MA PERCHE'? – 5 anni di media per la laurea triennale, con punte di più di 6 anni per Giurisprudenza o di poco meno per Farmacia. Secondo l'Anvur, è questo il tempo medio impiegato dagli studenti per concludere i corsi di primo livello. Ma anche per il biennio specialistico la situazione non è rosea, anche se il ritardo è meno evidente: la media è di quasi 3 anni per completare i corsi. Si può evincere così che gli studenti italiani siano un po' pigri? Non basta: infatti, va segnalato che scrivere due tesi di laurea, anziché una sola, rende più lento il completamento del corso di laurea rispetto al passato.

Ma i problemi del 3+2 non finiscono qui: la media dei crediti formativi acquisiti da uno studente nel primo e secondo anno dei corsi di primo livello, infatti, è di circa 30 crediti annui sui 60 richiesti per passare all'anno successivo. Poca voglia di studiare? Tuttavia, uno dei motivi di lamentela più comuni tra gli studenti è che i programmi d' esame non sono consoni al numero dei crediti corrispondenti: sono di solito molto più corposi.

PROSEGUIRE, SCELTA OBBLIGATA
– Il sistema 3+2 crea più laureati rispetto al passato, considerando la laurea “breve”: ma solo nel 50% dei casi questi non continuano gli studi. Questo perché, a differenza che all'estero, il mondo del lavoro non considera un titolo competitivo la sola laurea triennale, e per svolgere molte professioni è addirittura richiesta, oltre la laurea specialistica, anche un' attività di tirocinio o praticantato: questo, per esempio, è il caso degli aspiranti avvocati che per accedere al titolo devono documentare una pratica di almeno 2 anni. Non sono pochi i casi in cui un' azienda, poi, selezioni solo laureati che abbiano inserito nel curriculum anche un master di secondo livello.

ALLUNGATO IL BRODO?
- Giurisprudenza, Lettere, Sociologia, Matematica: sono solo alcuni esempi di corsi di laurea che, prima della riforma, si concludevano in 4 anni. La soluzione 3 +2 ha arrecato svantaggi soprattutto agli studenti di questi corsi che, di base, hanno visto allungarsi di almeno un anno il loro percorso di studi. Questo, perché la laurea triennale non può viaggiare da sola e, pure se nei tempi e nell'impegno richiesto è diventata l'equivalente della vecchia laurea quadriennale o quinquennale, non lo è a livello di efficacia. Di fatto, oggi per laurearsi davvero c'è bisogno del doppio del tempo.

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