ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Alternanza nei licei? Missione possibile: i racconti degli studenti

Presentati oggi dal sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi i numeri sull'alternanza scuola lavoro

20 Nov 2017 - 16:40
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Basta col teorema che vede i licei come un mondo a parte, dove si studia solo tanta teoria difficile da mettere in pratica, se non dopo il diploma. Anche questi indirizzi, infatti, sin dalle scuole superiori danno ai ragazzi l’opportunità di cimentarsi con mestieri e professioni. Inoltre, non è detto che si debba andare in un ministero o in un ufficio. Anche le aziende sono pronte ad accogliere i liceali. Lo dimostrano i dati sull’alternanza scuola lavoro nei licei, presentati dal sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.

I numeri dell’alternanza: la metà degli studenti sono liceali
Nello scorso anno scolastico, quasi 1 milione di studenti – di terzo e quarto superiore - hanno svolto percorsi di alternanza. Ebbene, praticamente la metà di loro – il 48% - erano dei licei (il 31% degli istituti tecnici, il 21% di quelli professionali). Coinvolgendo più di 200mila strutture (di cui il 64% è stato rappresentato da imprese). Le scuole in alternanza, complessivamente, sono state 5.775 (l’86% delle sedi totali).

Licei in scia agli altri indirizzi
Limitandoci solo al mondo dei licei, al terzo anno il 92% degli studenti ha frequentato percorsi di alternanza; al quarto circa il 90%. E, nonostante non fosse ancora obbligatorio, anche il 4% degli iscritti al quinto anno ha comunque svolto un tirocinio. Numeri più o meno in linea con una recente ricerca del sito Skuola.net secondo cui, alla fine dell’anno scolastico 2016/2017, oltre il 95% degli studenti è andato in alternanza. I licei, dunque, ‘pagano’ qualche punto percentuale agli altri indirizzi (dove l’assorbimento è quasi totale). Ma è una flessione fisiologica, proprio per quanto detto all’inizio.

Da quest’anno entrano in gioco anche i ragazzi di quinta superiore
Ma, al di là delle parziali giustificazioni, è anche il segno che le cose possono essere ancora migliorate. Perché, quest’anno, l’obbligo scatterà pure per i ragazzi di quinto superiore e la quota di studenti interessati dall’alternanza supererà 1 milione e 300mila unità. In base ai dati diffusi dal Miur, però, ci sono tutti gli elementi per essere ottimisti. L’importante è che l’alternanza sia di qualità.

Toccafondi (Miur): “Alternanza strumento utile. Non si torna indietro”
“Sull’alternanza scuola lavoro ci sono molte luci ma anche alcune ombre – sottolinea il sottosegretario Toccafondi – ed è su quest’ultime che bisogna accendere i riflettori, per limitarle al minimo. Non è semplice avere l’alternanza perfetta. Ma è senza dubbio uno strumento utile. I ragazzi trovano l’ispirazione per quel che vorranno fare nel futuro proprio durante gli anni della scuola. Per questo rimane una strada da continuare a perseguire. Indietro non si torna. Vogliamo fare cambiamenti profondi cercando però di partire sempre dalla realtà. Centrale resterà sempre la crescita dello studente”.

Grassucci (Skuola.net): “Con i tirocini si trova più facilmente lavoro”
Gli fa eco Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, che ricorda come ci siano delle statistiche autorevoli secondo cui “chi fa delle esperienze di tirocinio durante la formazione scolastica ha più possibilità di trovare lavoro”. Un valido motivo per continuare a scommettere sull’alternanza scuola lavoro. Sperando che tutti seguano l’esempio dei tredici istituti italiani che, attraverso le loro storie, dimostrano che anche al liceo si può fare un’alternanza che prepari al mondo del lavoro ma soprattutto a crescere.


Le storie virtuose di alternanza scuola lavoro nei licei

Anche al liceo si può fare un'alternanza di alto profilo 
C’è ad esempio il liceo scientifico Farnesina di Roma che, attraverso il sistema delle simulazioni Onu, ha mostrato come persino la cosiddetta alternanza ‘simulata’ può essere altamente formativa. Dando anche l’opportunità di viaggiare per il mondo. Lo spunto da cui è nata una rete di scuole che coinvolge 11 istituti romani nell’organizzazione di corsi – teorici e privati - per gli alternanti. Al liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino, invece, si è scelto di valorizzare le eccellenze del territorio. Assieme a quasi 300 alunni, di dodici licei torinesi, ci si è immersi nel mondo del restauro e della tutela dei beni culturali; andando materialmente ‘a bottega’, con gli studenti protagonisti del lavoro. Scegliendo come scenario la Reggia di Venaria Reale.

Tecnologia protagonista di molti progetti 
Al liceo scientifico Galilei di Catania la tecnologia è stata messa al servizio dei diversamente abili, in un progetto che ha visto collaborare assieme studenti e ragazzi ipovedenti. Mentre il liceo scientifico Convitto Vittorio Emanuele di Roma ha incontrato l’università e le imprese per capire i meccanismi del lavoro in contesti internazionali. Il liceo classico Giacomo Leopardi di Lecco ha sviluppato il prototipo di un ‘villaggio formativo’ che fosse una sorta di ponte tra la scuola e il lavoro. Il liceo classico Vittorio Emanuele II di Napoli, invece, ha puntato tutto sull’innovazione, spronando i ragazzi ad approfondire i concetti della fisica per applicarli al mondo dell’arte, per creare opere multimediali.

La tutela del patrimonio culturale ottimo punto di partenza
Arte che è la grande protagonista di tantissimi progetti di alternanza messi in piedi proprio dai licei. In particolare dagli Istituti statali d’istruzione superiore (che accorpano vari indirizzi di studio). Al Tommaso Campanella di Lamezia, gli studenti si sono immersi nel patrimonio culturale del proprio territorio. All’Ernesto Pascal di Pompei i ragazzi hanno fatto rivivere gli scavi archeologici della città con modelli virtuali, guide interattive e storytelling digitali. A Firenze, gli alunni del Giuseppe Peano, si sono formati all’interno del museo degli Uffizi e nello storico teatro La Pergola. Al Galilei-Ferrari di Torino una stampante 3D ha fatto rinascere il tempio di Hera Lacinia. Mentre al Filippo Pacini di Pistoia, gli alternanti si sono calati nei panni di ambasciatori della cittadina toscana.

Licei sportivi: un’alternanza ‘alternativa’
Anche le nuove forme di liceo, però, hanno voluto essere della partita. Il liceo delle scienze applicate Nitti di Napoli, ad esempio, ha dimostrato come il gioco del Rugby possa essere uno strumento di formazione ma anche di educazione per le nuove generazioni. E il liceo sportivo Galletti-Marconi di Domodossola ha portato avanti la costruzione di un modello didattico alternativo che mostrasse i benefici dello sport (non solo fisici) nella vita di tutti i giorni; per comunicarlo è stata scelta la forma del racconto giornalistico. Tutti spunti da cui partire per far sì che l’alternanza scuola lavoro diventi definitivamente protagonista anche all’interno dei licei. Una scommessa? No, una missione possibile.
 

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