In un sondaggio di Skuola.net gli studenti ha confessato di non aver acquistato nemmeno un testo digitale o misto quest’anno. Tra le motivazioni il costo e la poca praticità.
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La rivoluzione digitale non attecchisce fra i ragazzi. Nonostante la C.M. n. 18 del 2012 invitasse le scuole ad adottare libri di testo in formato digitale o misto, gli studenti continuano a preferire il cartaceo. Questo quanto hanno confessato i ragazzi in un sondaggio dei Skuola.net dal titolo “Preferisci l’eBook o il libro tradizionale?”.
NATIVI POCO DIGITALI
Passano le loro giornate tra pc e videogame, navigano sul web meglio di un marinaio in alto mare, eppure quando si parla di scuola preferiscono restare ancorati alla tradizione. Stiamo parlando degli studenti di oggi, di quella generazione di nativi digitali che, nonostante siano cresciuti nell’era del 2.0, non vogliono che la rivoluzione digitali entri fra le mura scolastiche. Ben l’84% di loro ha, infatti, confessato a Skuola.net di non aver acquistato nemmeno un eBook scolastico quest’anno.
IL RIFIUTO DEGLI EBOOK
L’approvazione di qualche giorno fa dell’emendamento che rinvia di altri due anni l’obbligo per le scuole di adottare testi unicamente in formato digitale o misto, non sembrerebbe altro che una presa di coscienza del rifiuto di insegnanti, studenti ed editoria, di arrendersi alla digitalizzazione. Tra le motivazioni del rifiuto dei ragazzi, il risparmio poco significativo che l’acquisto degli eBook comporterebbe e la convinzione che sui testi cartacei si studi meglio e con più praticità. Infatti, come è emerso da una ricerca di Skuola.net, acquistando libri in formato digitale anzichè cartaceo le famiglie otterrebbero un risparmio solo del 15% a fronte di diverse limitazioni. Senza poi contare che per poter usufruire degli eBook bisogna comprare anche un tablet, e non si tratta di una spesa poco significativa.
LE SCUOLE FRENANO LA DIGITALIZZAZIONE
Ma questi non sono gli unici motivi per i quali la maggior parte degli studenti quest’anno non si è adeguata alla digitalizzazione prevista per la scuola italiana. Infatti, ben il 42% di loro ha affermato di non aver acquistato libri scolastici in formato digitale o misto perché non c’erano tra quelli adottati dalla scuola. Colpa anche degli insegnanti, quindi, che, come i ragazzi, fanno altrettanta fatica ad adeguarsi alla rivoluzione digitale, come ha scritto anche un maestro, Franco Lorenzoni, in una lettera qualche giorno fa in cui spiegava perché gli studenti, almeno fino agli otto anni di età, non dovessero essere bombardati dalla tecnologia anche a scuola.
ROSSI DORIA RISPONDE
A tale lettera ha risposto oggi Marco Rossi Doria, Sottosegretario all’Istruzione, affermando invece la necessità di portare a compimento il processo di digitalizzazione della scuola: “Quando avevo poco più di vent'anni e i miei alunni costruivano aquiloni, con loro studiavo cosa era il vento guardando insieme i loro aquiloni e poi le mappe e chiedendo loro di segnarsi le parole dette durante i minuti del meteo in tv la sera per parlarne il giorno dopo e capirne il senso. Oggi farei costruire gli aquiloni innanzitutto e poi navigherei con loro nella rete per capire da dove viene il vento e perché, ma dopo aver "provato" molte volte il vento che tende lo spago dell'aquilone da imparare a costruire insieme. […] Il passaggio alla tecnologia e all'informazione multimediale rappresenta uno dei più grandi cambiamenti della storia dell'umanità. Si tratta di una rivoluzione che cambia abitudini, comportamenti, distanze. Che cambia persino il funzionamento del cervello, della memoria, della concentrazione. E quindi cambia anche l'apprendimento dei cosiddetti "nativi digitali". […] La testa ben fatta la si favorisce oggi - questa è la sfida - nei due modi insieme. E l'alfabetizzazione oggi vuol dire un'alfabetizzazione anche informatica, ma non ristretta alle funzioni racchiuse nelle pratiche diffuse e mai esclusiva”.