In conclusione della Maturità 2013, l’analisi temporanea degli scrutini rivela che sono in netto calo i diplomati centisti degni di lode
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Varrebbe proprio la pena di dire che nel panorama delle scuole italiane non regna più l’eccellenza. Un’affermazione desumibile dai voti di Maturità. Trovare le lodi negli scrutini finali sta diventando complesso quanto la ricerca di un ago in un pagliaio. Persino i licei storici delle grandi città della Penisola non registrano eccellenze. Ci si chiede se la responsabilità vada imputata alla preparazione dei ragazzi, ma la realtà dei fatti mostra che è stato l’inasprimento della normativa dell’attribuzione dei voti a rendere sterile il terreno delle lodi.
100 E LODE, UN VOTO PER POCHI
Dal 2010 al 2012 i 100 e lode sono diminuiti del 46% nelle scuole statali, e del 74% in quelle paritarie. Andando indietro nel tempo, ci fermiamo al 2007 quando 3073 studenti si erano accaparrati il diploma con l'eccellenza. Pochi anni dopo, nel 2010, la lode era andata a ben 4441 studenti. I minimi storici sono stati raggiunti lo scorso anno con appena 2371 giovani degni del 100 e lode. Dagli esiti degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione dell’A.S. 2011-2012, redatti dal Servizio Statistico del Ministero dell’Istruzione è risultato che solo poco più del 4% degli studenti si è aggiudicato il massimo voto di diploma, e tra questi solo lo 0,6% ha ottenuto la lode.
MATURITÀ 2013: ECCELLENZE IN CALO
Quest’anno la tendenza non è destinata a cambiare in quanto, già dai primi scrutini, si evince che di eccellenze ce ne saranno ben poche. A Milano, ad esempio, non ci sono state lodi nei licei storici del cuore della città: Berchet, Manzoni e Parini. Stessa sorte per il liceo scientifico Righi e per il classico Tacito di Roma. Nella Capitale ci sono stati, tuttavia, molti 100 e pochi rimandati. Nessuno studente del liceo scientifico Cannizzaro di Palermo è stato degno dell’eccellenza, una realtà questa che si ripete da tre anni. Solo 3 i 100 e lode al liceo Umberto di Napoli, la scuola del nostro Presidente della Repubblica. All’Itis - Ipsia Leonardo Da Vinci di Firenze, istituto tecnico professionale d’eccellenza nel panorama delle scuole italiane, 4 maturandi si sono aggiudicati la lode, ma ben 3 sono stati bocciati.
TUTTA COLPA DELLE REGOLE?
Che questa carestia di eccellenze sia legata esclusivamente alla pigrizia dei maturandi è abbastanza improbabile. Gli stessi presidi delle grandi città, Milano in pole-position, hanno lamentato la rigidità delle regole d’attribuzione della lode. Alessandra Francucci, dirigente scolastico del liceo scientifico Sabin di Bologna, ha denunciato l’assurdità del fatto che si possa attribuire la lode solo agli studenti che non abbiano riportato alcun 7 in pagella. Anche il Preside del Cannizzaro di Palermo, Leonardo Saguto, ha dichiarato che applicando queste norme si finisce per dare maggior spazio alle commissioni rispetto al percorso scolastico degli studenti.
100 E LODE: I REQUISITI
Con la riforma delle regole apportata dall’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, le condizioni per aggiudicarsi l’agognata eccellenza si sono inasprite notevolmente. Il massimo credito scolastico, ottenibile solo con una media superiore ai nove decimi, o comunque di almeno otto decimi, senza nessun 7 nelle pagelle degli ultimi 3 anni , il massimo punteggio - 45/45 - nelle prove scritte come anche nel colloquio d’esame - 30/30 -: questi i requisiti degli studenti da 100 e lode. Inoltre si tratta di una meta raggiungibile soltanto con l’unanimità di tutta la commissione.