INDAGINE NAZIONALE

Prove Invalsi: ecco dove si copia di più

Presentati oggi i risultati delle Prove Invalsi 2013: gli studenti del Nord ottengono i risultati migliori. Campioni di copiatura gli studenti di Calabria, Sicilia e Lazio

11 Lug 2013 - 19:00
 © Ansa

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Nonostante le misure anti-cheat introdotte quest’anno, alle Prove Invalsi si continua a copiare: al top si confermano gli studenti di Calabria e Puglia affiancati quest’anno anche da quelli del Lazio. Questa è una delle evidenze che emergono alla presentazione odierna dei Risultati delle Prove Invalsi 2013, che fotografano i livelli di apprendimento della scuola italiana a partire dalle elementari fino alla seconda superiore. L’eterna lotta femmine contro maschi si conclude invece con un sostanziale pareggio: le prime vincono nella comprensione del testo, i secondi nelle prove di matematica. In termini geografici sono invece gli studenti del Nord ad ottenere risultati migliori. Inoltre l’Istituto conferma che il prossimo anno non ci sarà una prova nazionale per il quinto superiore, ma continueranno le sperimentazioni. Ci saranno invece nuove misure per rendere più difficile copiare tra gli studenti.

CHEATING
Il fenomeno dei copioni alle prove Invalsi non è affatto trascurabile, come conferma il Commissario Invalsi, Paolo Sestito. Tant’è che con gli strumenti di rilevazione statistica in possesso dell’Istituto è possibile individuare le classi dove questi episodi sono rilevanti. Il fenomeno è più marcato nelle prove proposte per l’esame di terza media perché in questo caso c’è in gioco il voto d’esame. Ma ci sono anche zone dell’Italia dove storicamente ciò avviene in maniera maggiore: Calabria e Sicilia su tutte, mentre in altre regioni del Sud come Campania e Puglia il problema è in attenuazione. New entry di quest’anno: anche il Lazio si è inserito in questa singolare classifica.

NUOVE MISURE CONTRO I COPIONI
Insomma il problema c’è e già quest’anno l’Istituto ha messo in campo alcune contromisure. I fascicoli consegnati agli studenti non sono tutti uguali, ma sono differenti per ordine delle domande e delle risposte. Per l’anno prossimo, rivela Roberto Ricci, Responsabile Nazionale Prove Invalsi, “abbiamo in serbo altre novità ma non possiamo svelarle”. Tuttavia già a Settembre, le scuole riavranno indietro i risultati dei test con l’eventuale indicazione delle classi in cui si è copiato, permettendo quindi di individuare le situazioni di irregolarità e di prendere i dovuti provvedimenti. Ma non sempre la colpa è degli studenti. Secondo Ricci alle volte sono gli insegnanti a non controllare abbastanza: “un insegnante che invece di controllare si mette sulla porta a chiacchierare, fa un danno al sistema educativo”.

I NUMERI
Numeri da capogiro per la macchina organizzativa delle Prove. Sono stati infatti coinvolti complessivamente circa 2.8 milioni di studenti, 141.000 classi e 13.000 scuole per un totale di 8.5 milioni di fascicoli distribuiti su tutto il territorio nazionale.

NORD MEGLIO DEL SUD, MASCHI E FEMMINE PAREGGIANO
Come sempre, la presentazione dei risultati delle Prove Invalsi permette di fotografare il nostro sistema scolastico. Quello che è emerge è che a tutti i livelli gli studenti delle regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest riescono a raggiungere risultati migliori rispetto ai loro colleghi delle regioni del Centro, Sud e Isole. Purtroppo questo divario aumenta man mano che dalle elementari si arriva alle superiori. Ma ci sono anche buone notizie: ci sono regioni del Mezzogiorno come Puglia e Basilicata che stanno migliorando. Non mancano altri esempi positivi come quello della Marche, che raggiunge gli stessi livelli delle migliori regioni del Nord. Confermati dai numeri anche alcuni luoghi comuni: gli studenti dei licei hanno risultati migliori dei loro colleghi dei tecnici e dei professionali. Ottimo risultato per gli istituti tecnici del Nord-Est: i loro studenti vanno meglio dei liceali del sud e delle isole. Infine le femmine si confermano più brave in italiano, mentre i maschi prendono la rivincita in matematica.

NO PROVA INVALSI ALLA MATURITA’
Come già si sapeva, non ci sarà una prova Invalsi per l’esame di Maturità. La prova verrà somministrata ad alcuni studenti del quinto anno il prossimo anno in maniera sperimentale. Pertanto per un test nazionale occorrerà aspettare almeno il 2014/2015. Sono in corso sperimentazioni per somministrare le prove attraverso un sistema informatico e per una ulteriore test in lingua inglese.

CARROZZA: “PROVE NON SONO IL GIUDIZIO DIVINO”
Alla presentazione dei risultati delle Prove Invalsi era presente anche il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Suo l’appello ad “uscire dalla logica delle guerre di religione sulle prove Invalsi, non si tratta del giudizio di Dio” sottolineando l’importanza delle prove per conoscere come funziona il sistema scolastico italiano.

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