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Bocciati al test, ecco le alternative

Non tutti riusciranno a passare il test, ma esistono valide alternative per evitare di perdere un intero anno. Iscriversi ad un corso affine e dare esami che possono essere riconosciuti è la più comune, ma c’è chi lascia tutto per ripassare, o per lavorare, o chi tenta la fortuna all’estero.

04 Set 2013 - 18:12
 © LaPresse

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Tempo di prove di ammissione, ma in alcune facoltà, come Veterinaria e Medicina, saranno la maggioranza degli studenti a non passare il test di ingresso e dover trovare delle alternative per non perdere l’anno. A Veterinaria, infatti, potrà iscriversi solo 1 su 13 aspiranti matricole, e a medicina solo 1 su 8. I piani di riserva, quindi, devono essere necessariamente considerati. Tra questi c’è la possibilità, di iscriversi ad un corso di laurea simile e sostenere esami che possono essere in seguito riconosciuti, una volta passato il test l’anno successivo. Infatti, secondo l’art. 6 del R.D. N. 1269/38, è possibile sostenere annualmente fino a 2 esami appartenenti ad altri Corsi di laurea di pari livello di quello frequentato, nello stesso Ateneo.  Ma c’è chi dedica l’anno seguente la bocciatura interamente al ripasso, chi i cerca esperienza lavorativa nel settore e chi tenta la fortuna all’estero.

ISCRIVERSI ALL'UNIVERSITA' Scegliere di iscriversi ad una facoltà affine a quella in cui non si è stati ammessi è una delle soluzioni che molti studenti scelgono. Il vantaggio è quello di tenere la mente allenata, ottenere un’infarinatura generale di alcune materie importanti dello stesso settore, e persino anticipare i tempi, sostenendo esami che, con buona probabilità, saranno riconosciuti una volta ritentato e superato il test.

LE OPPORTUNITA' DELL'ART. 6

L’art. 6 del R.D. N. 1269/38 prevede, infatti, la possibilità di iscriversi, per ciascun anno accademico, al massimo a due insegnamenti di altri Corsi di pari livello di quello frequentato e medesimo ordinamento, e sostenere quindi i rispettivi esami. Questo permette di dare esami del Corso di laurea  al quale gli studenti si iscriveranno una volta superato il test dell’anno successivo, trovandosi in vantaggio. Ogni università, comunque, segue procedure e regolamenti distinti. 

RIPASSO O LAVORO? MAGARI L'ESTERO

La parola d’ordine è, comunque, non perdere tempo. Frequente è la scelta di dedicare i mesi successivi la bocciatura al ripasso, per essere sicuri della riuscita della futura prova. Ma  pensare anche ad una breve esperienza lavorativa, preferibilmente affine alla propria 
propensione professionale e alla carriera prescelta, è la mossa di chi è deciso a non buttare un anno prezioso. Ma c’è anche chi tenta si iscriversi all’estero, per poter poi tornare fare il passaggio alle Università italiane: le facoltà preferite sono all’est, come in Romania o in Polonia, ma spesso il riconoscimento degli esami in Italia non è così facile. 

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