Via libera ai furbetti

Test ingresso medicina: copiare si può!

Da un'indagine di Skuola.net, emerge che, potenzialmente, è facile aggirare i controlli. Confermate le segnalazioni giunte dagli studenti negli anni passati

10 Set 2013 - 13:53
 © LaPresse

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Ogni anno alla redazione di Skuola.net arrivano segnalazioni di studenti che lamentano irregolarità durante lo svolgimento dei test d’ingresso, in particolar modo quando si tratta di Medicina: persone che utilizzano impunemente i cellulari, consultazioni non autorizzate di bigliettini e simili, suggerimenti tra vicini di posto, studenti che cambiano il posto rispetto a quello assegnato. La rabbia degli studenti onesti consiste nel fatto che la loro denuncia spesso non resta che uno sfogo, mentre il furbetto di turno sembra averla fatta franca ancora una volta.

Skuola.net ha deciso di vederci chiaro. Un nostro inviato, con tanto di telecamera nascosta, ha preso parte ai test d’ingresso di Medicina. Rispetto al passato, si sono fatti grossi passi avanti: le procedure del Cineca anti-raccomandazione sono ferree, i candidati sono divisi fra le varie aule per fasce d’età e non più per cognome, così da rendere più difficile la presenza di un accompagnatore-suggeritore. Eppure copiare è possibile: siamo riusciti a portare con noi il telefonino, a scattare una foto del compito, a usare dei bigliettini abilmente occultati in un pacchetto di fazzoletti. Certo, se avessimo avuto qualcosa da chiedere al test, non ci saremmo mai presi un rischio del genere. Ma noi siamo qui per documentare, quindi osiamo per capire quanto siano larghe le maglie del sistema di controllo.

Siamo in un’aula in compagnia di una quarantina di trentenni. A sorvegliare la nostra prova c’è uno staff di soli tre commissari, che alla fine si riveleranno insufficienti per un controllo in stile Alcatraz. A quell’età, chi tenta il test in genere lo fa con la speranza di cambiare vita. Su tutte la storia più interessante è quella di una studentessa che anni fa ha deciso di dire basta con la medicina. Così dopo quattro anni di studi decide di cancellare il proprio curriculum universitario mediante rinuncia agli studi. Anni dopo ci ripensa, e ora deve iniziare da zero.

La commissione ricorda a più riprese che non si può portare con se né tantomeno utilizzare il telefonino. Inoltre è vietato l’uso di libri o altre forme di appunti. Pena l’annullamento del compito. Quando i commissari sorvegliano per intero la piccola aula, copiare è un’impresa da temerari.

Invece quando le forze si riducono, il candidato malintenzionato può approfittarsene. Basta che uno dei suoi compagni decida di andare al bagno, costringendo uno dei commissari ad assentarsi. Se poi gli incontinenti sono di sesso diverso, devono essere accompagnati da due distinte persone a presidio di ciascuno dei bagni. Così consultare i bigliettini o utilizzare il cellulare diventa facile, come viene provato nel filmato realizzato dal nostro inviato.

Verso il termine della prova c’è un’indecisione: non si sa se chi ha terminato dopo 70 minuti possa lasciare l’aula. Così i tre commissari si concentrano sulla soluzione del quesito lasciando campo libero e indisturbato.

In una delle tante testimonianze che si trovano sui social network, ad esempio, una testimone scrive che il controllo sul cellulare si limita alla frase “Hai un telefonino? Spegnilo”. Parla poi di plichi non timbrati, gente che va in bagno durante la prova e, soprattutto, di funzionari non proprio integerrimi: “Uno dei commissari che faceva dei cenni col capo scherzosamente a un candidato seduto dietro di me. Dopo un po’ gli fa cenno con la mano di raggiungerlo, il candidato si alza, raggiunge la sua borsa, la apre, prende un pacchetto di sigarette ed esce fuori a fumare assieme al commissario”. Quando è tornato, prosegue la testimone, “in una tasca si intravvedeva il pacchetto di sigarette, nell’altra il cellulare”.

L’esperienza sul campo ci ha permesso di comprendere che gli studenti che in passato hanno segnalato irregolarità avevano ragione: per i malintenzionati non è impossibile copiare. Tuttavia questa pratica è molto rischiosa, perché porta all’annullamento della prova se scoperti, e con molta probabilità inutile: a parte le domande di cultura generale, molti dei quesiti sono originali e quindi risulta molto difficile trovare un qualcosa di simile da copiare su libri o dai foglietti portati da casa.

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