test d'ingresso

Numero chiuso: chi passa paga doppio?

Ancora nessuna notizia delle graduatorie dei corsi. Incertezza tra i ragazzi che non sanno se iscriversi ad altre università

02 Ott 2013 - 15:23
 © Dal Web

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L’incertezza sui test d’ingresso rischia di costare caro alle aspiranti matricole. Come rivelato da una ricerca di Skuola.net, il 70% degli studenti si è iscritto a più di un test d’ingresso per essere sicuri di passarne almeno uno. Ma cosa succede quando le graduatorie locali e quelle nazionali sono pubblicate in date diverse, oppure quando scadono le iscrizioni al corso di laurea di riserva mentre per quello preferito bisogna ancora attendere? Lo studente per non perdere l’anno nel dubbio si iscrive, pagando la relativa tassa. Con la conseguenza che se il sogno di diventare medico o paramedico, veterinario o architetto diventa realtà, bisognerà pagare nuovamente la tassa.

PROBLEMI DELL'INCERTEZZA Sotto accusa a detta di molti il sistema di graduatoria nazionale, novità di quest’anno per i corsi ad accesso programmato a livello nazionale. Infatti i risultati definitivi saranno pubblicati il 30 settembre. E dopo quella data, solo i più bravi potranno immatricolarsi in quanto assegnati ad una certa sede universitaria. Gli altri saranno invece prenotati, cioè in attesa che si liberino posti perché qualcuno meglio piazzato rinunci ad iscriversi. Da quel momento in poi le liste verranno aggiornate di cinque giorni in cinque giorni, quindi gli ultimi aventi diritto potrebbero conoscere il proprio destino anche tra uno o due mesi se va bene. Nel frattempo sarà tempo di iscriversi agli altri corsi dove non vige il numero chiuso oppure dove è più semplice passare il test: in quel caso i più preferiscono pagare ed essere sicuri comunque di impiegare l’anno all’università piuttosto che attendere e magari scoprire di non essere stati ammessi.

PROBLEMA ANNNOSO Questo problema in realtà era presente per gli stessi corsi anche quando vigeva la graduatoria locale. Infatti poteva capitare che di ripescaggio in ripescaggio si arrivasse ad iscriversi magari al secondo semestre. Sono quindi degne di nota iniziative come quella della statale di Milano, che permette un rimborso del 50% della retta universitaria, in caso si decida di frequentare un'altra università.

E LE BORSE DI STUDIO? Il problema della scelta delle sedi universitarie, che possono variare fino al 30 settembre e oltre in caso di attesa, può comportare una ulteriore incertezza, che riguarda principalmente le borse di studio. A quale Ateneo richiederla? Dove si è svolto il test, oppure in quella, eventualmente, di effettiva immatricolazione? E cosa succede per coloro che possono richiederla anche in altre facoltà avendo passato test a graduatoria locale, che potrebbero chiudere le iscrizioni molto prima? Eliano Cascardi, portavoce dell’associazione “Studenti per” e rappresentante degli studenti dell’Università di Bari in Senato accademico, sostiene che "nell'incertezza molti ragazzi non hanno richiesto affatto la borsa, rinunciando così al diritto allo studio."

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