Boom di iscrizioni alle facoltà come agraria e biotecnologia
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Se si parla di immatricolazioni, specie relativamente al boom di iscrizioni, si pensa immediatamente a Medicina. E non è sbagliato farlo, visto che negli ultimi tre anni queste sono salite del 21%. Ma esistono facoltà ancora più in crescita e dove il mercato del lavoro chiede continuamente nuove leve. Agraria e Biotecnologie, secondo una ricerca dell’Espresso su territorio nazionale segnalata dal portale Skuola.net, sembrano essere solo due degli esempi di come i ragazzi scelgano il loro futuro con i dati alla mano e con la voglia di coniugare tradizione e nuove tecnologie.
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Tutti sognano il camice bianco. I numeri di coloro che ogni anno tentano la sorte svolgendo i test d’ingresso di Medicina parlano chiaro. Peccato che, dopo anni e anni di studio, il lavoro non sia assicurato. Ma nonostante questo i giovani continuano a tentare anche a discapito di altre professioni sanitarie. Fisioterapia e Ostetricia ne sono un esempio: dopo un boom iniziale negli anni dell’istituzione di queste lauree, il tracollo. Così come Scienze Infermieristiche. Negli ultimi tre anni gli immatricolati sono calati dell’11%, così come le prospettive di trovare un impiego dopo i continui tagli alla Sanità di cui gli ospedali sono stati i grandi protagonisti degli ultimi anni. Le condizioni di lavoro degli infermieri non aiutano ad orientare verso questa professione le scelte degli studenti: fatica, sudore, turni stressanti e responsabilità troppo alte per stipendi troppo bassi influiscono senza dubbio sulla scelta di questo percorso di studi.
Per restare nell’ambito medico, forse a qualcuno interesserà sapere che fra qualche anno troveremo sempre meno farmacisti giovani. Quest’anno le aule per svolgere i test di ammissione alle facoltà farmaceutiche di Torino, Milano, Firenze, Palermo e Napoli erano quasi vuote e i dati degli immatricolati degli ultimi anni fanno riflettere: meno il 30%. “Un corso come questo – spiega Marco Vitiello, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’Università La Sapienza di Roma – è un percorso nato esplicitamente per formare gli informatori scientifici del farmaco, figura che negli ultimi anni ha subito forti tagli da tutte le aziende farmaceutiche”.
Calano anche gli iscritti ad Architettura, specie dell’Università La Sapienza di Roma. Negli ultimi anni , su scala nazionale, gli aspiranti Renzo Piano sono diminuiti del 15%. Anche se il lavoro dopo la laurea si trova, il problema è che è senza un contratto in regola. Infatti, Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea, parla chiaro: “Ad un anno dalla laurea, il 20% degli architetti dichiara di lavorare in nero”.
Insomma, ma quale medico, farmacista o architetto? I giovani vogliono diventare agricoltori o comunque preferirebbero gestire un agriturismo anziché lavorare in una multinazionale di successo. Secondo i dati raccolti dalla Coldiretti qualche mese, fa Il posto in banca che tanto affascinava i nostri genitori, perde appeal tra gli studenti di oggi, molti più affascinati dalle professioni agricole. Le facoltà agrarie, registrano un aumento record di immatricolati pari al 25% negli ultimi tre anni. “I ragazzi pensano che quello dell’agraria sia uno dei settori cruciali per il Paese – spiega Sergio Marini, presidente della Coldiretti” – soprattutto nelle regioni dove le prospettive di lavoro non sono rosee”. Insomma, è evidente una voglia giovane di tornare alle tradizioni, ma con una laurea in mano e un’attenzione diversa alle tematiche ambientali. Di guardare alla produzione di salumi, formaggi e vini con un occhio, perché no, all’”agricosmetica” e agli “agrigelati”.