Perdere l'anno nel biennio delle superiori scoraggia gli alunni. Ecco perché si valutano altre soluzioni per evitare la dispersione scolastica
© ansa
La dispersione scolastica riguarda un numero sempre maggiore di studenti e molti di loro lasciano la scuola nei primi anni delle superiori proprio a causa di una bocciatura. Così in questi giorni il Miur sta cercando di trovare una soluzione: tra le altre proposte,l'eliminazione delle bocciature nei primi anni delle superiori, come riporta Skuola.net
MENO BOCCIATURE – Nel corso di questi giorni alla Camera è stata presentata una indagine conoscitiva sugli abbandoni scolastici. Dal report emerge che l'abbandono scolastico è concentrato nei primi anni del liceo, quando le bocciature sono più comuni. Molti esperti hanno evidenziato che essere bocciati nei primi anni della carriera scolastica può compromettere l'abbandono della classe.
A CHE SERVE LA BOCCIATURA? – La proposta di eliminare la bocciatura è del sottosegretario Angela D'Onghia che ha inoltre dichiarato “Il biennio deve essere un periodo di inclusione, non di sbarramento”. Ma perdere l'anno a scuola quanto serve? Da anni è un quesito su cui molti dibattono. Alcuni pedagogisti sostengono che la funzione della scuola non è di bloccare gli studenti ma di formarli con aiuti e piani di studio flessibili.
La stima delle bocciature è oggi di 185 mila. Contenere la bocciatura nei primi anni del biennio potrebbe salvare la carriera scolastica di circa 100 mila studenti tra i 14 e i 17 anni. Offrire ai ragazzi un'offerta formativa diversa e più flessibile potrebbe essere una soluzione più efficace della bocciatura definitiva.