Scuola, a Napoli gli studenti si versano addosso vernice rossa: "E' il nostro sangue"
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L'idea avanzata da Antonello Giannelli (Anp) per ridurre i consumi senza pesare sul diritto allo studio. Il no di Conte: "Il Movimento 5 stelle non è affatto favorevole"
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Far fronte alla crisi energetica senza compromettere il diritto allo studio. Come? Tornando alla Dad, ma solo per un giorno a settimana, il sabato, senza accorciare gli orari della settimana. L'ultima proposta dal mondo della scuola per trovare la quadra alla complessa questione del rientro in classe ai tempi della crisi energetica e delle bollette alle stelle arriva da Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani, l'Anp.
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"Non si può diminuire il tempo di scuola. Se però c'è un'emergenza nazionale - spiega Giannelli a Il Corriere della Sera - il governo e il Parlamento potrebbero imporre una soluzione temporanea a tutte le scuole". A poche settimane dall'inizio del nuovo anno scolastico, il dibattito sulle strategie da adottare nelle scuole per risparmiare e contribuire a ridurre i costi dell'emergenza nazionale si fa sempre più accesso. Tra le proposte avanzate, mentre sembra esserci sostanziale accordo sulla necessità di abbassare di qualche grado il termostato, ancora non è stato stabilito come rimodulare gli orari scolastici.
L'opzione proposta da Giannelli prevederebbe un orario invariato durante la settimana, ma il sabato rigorosamente in dad, almeno per i mesi più freddi. Questa soluzione potrebbe, secondo il preside, risolvere molte complessità. Ci sono infatti diverse scuole che hanno già proposto di chiudere il sabato, distribuendo le ore di lezioni nel resto della settimana. Ma questa modalità potrebbe non essere l'ideale in tutte le scuole: per chi, ad esempio, come gli studenti degli istituti tecnici, ha già un orario da 32 ore settimanali, quest'opzione implicherebbe giornate da 6 o 7 ore.
Non sarebbe opportuno, continua Giannelli, nemmeno accorciare gli orari della singola lezione, da 60 a 50 minuti: "Non si può fare. Purtroppo per cambiare gli orari ci vuole un piano adeguato di trasporti pubblici. Ricordo ancora le difficoltà in tempi di pandemia", sottolinea il presidente Anp. Il sabato in dad - purché applicato a tutti gli istituti - potrebbe evitare questi inconvenienti. Due condizioni sono però necessarie: che si imposti un orario adeguato, escludendo ad esempio i laboratori e l'educazione fisica dal giorno in dad, e che siano tutti gli istituti a farlo, così come per la questione riscaldamenti: "Va fatto un piano nazionale che vale per tutti. Non può essere che una singola scuola contribuisca a contenere la crisi energetica e un'altra no", conclude Giannelli.
Il "no" di Conte - La prima reazione politica a questa proposta arriva dall'ex premier, colui che nell'epoca del lockdown aveva dovuto farci i conti con la Dad ma che ora non ne vuole sentir parlare. - "Lo chiariamo subito. Il Movimento 5 stelle non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia". Lo ha scritto su Facebook il leader M5S Giuseppe Conte. "Altro discorso è valutare con i dirigenti scolastici la possibilità di una redistribuzione dell'orario scolastico che, in un quadro integrato col sistema dei trasporti, possa generare economie di sistema", ha aggiutno.