Circa la metà dei maturandi onorerà il tradizionale rito che porta all’esame viaggiando con la propria classe. Ma c’è anche chi preferisce studiare e rimane lontano dai festeggiamenti
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Parte oggi, con i "100 giorni", il countdown ufficiale alla Maturità 2025. Una ricorrenza che chiama in causa tutti i maturandi del quinto anno delle scuole superiori e che quest’anno sarà onorata da uno studente su due. Una parte consistente ha infatti deciso di organizzare qualcosa per celebrare questo momento che simbolicamente sancisce l’inizio del conto alla rovescia verso l’esame.
Ciò vuol dire però che, di contro, l’altra metà degli interessati preferisce tenersi a distanza dai festeggiamenti. Non sempre in modo così volontario: circa 1 maturando su 10 non è proprio a conoscenza che esista questa usanza. Ma c’è anche chi - il 10% dei “non festeggianti” - si astiene perché non vuole condividere nulla con i propri compagni.
A segnalare queste dinamiche è stato un sondaggio condotto dal portale Skuola.net, basato sulle risposte di 1.000 studenti in uscita dalle superiori, che ha avuto proprio l’obiettivo di capire quali fossero le intenzioni dei maturandi alla vigilia dei “100 giorni”.
Il principale motivo che spinge a festeggiare? La volontà di rispettare la tradizione. Il 64% di chi partecipa lo fa proprio per questo, mentre il 14% si lascia semplicemente coinvolgere dai compagni. Per gli altri, invece, visto anche il momento critico dello scenario internazionale, si tratta di un’occasione di leggerezza per concedersi una pausa e svagarsi.
Negli ultimi anni, invece, sembrano aver perso appeal le grandi adunate di maturandi. Perlomeno di quelle che vedevano gli studenti raggrupparsi nei luoghi simbolici dei 100 giorni. Come a Pisa, dove ragazze e ragazzi sono soliti radunarsi per il “tocco della lucertola” sulla cattedrale di Piazza dei Miracoli, o per compiere i cento giri attorno alla Torre: ormai solo il 5% si reca in questi luoghi per festeggiare.
Come si festeggia, allora? Quasi due studenti su tre optano per una festa o una cena di gruppo fuori dall’orario scolastico, a volte con la partecipazione degli insegnanti. In altri casi, si fanno le cose in grande: “Nella mia zona tutti gli istituti si organizzano per fare una mega festa affittando una discoteca per i 100 giorni”, racconta un maturando.
Di certo, si tratta di un momento topico che va onorato al meglio, come rivela un altro studente: “È un evento che merita di essere festeggiato. Dopo cinque anni di liceo, è lecito essere emozionati per ‘l'inizio della fine’”.
Ecco perché il 14% sceglie di trascorrere il tempo in giro per il centro o nei luoghi di ritrovo della propria città, mentre solamente il 7% organizza la celebrazione direttamente a scuola.
Come detto, però, non tutti si uniranno ai festeggiamenti. L’ansia per la Maturità inizia a farsi sentire, e così molti studenti preferiscono concentrarsi sullo studio. Tra coloro che non partecipano – ben il 31% degli intervistati – un terzo scarso (31%) rinuncia perché è già immerso tra le ultime verifiche e i ripassi in vista dell’esame. Ma, curiosamente, circa la metà (il 49%) rivela che non c’è un motivo preciso per i mancati festeggiamenti: non ha voglia e stop.
A pesare sulla fine del percorso scolastico è anche la possibile rinuncia a un altro momento significativo: il viaggio di quinto. Il 30% degli studenti dell’ultimo anno rischia di non partire, sia per l’assenza di una proposta della scuola, sia perché nulla è stato ancora organizzato.
Il 58%, invece, ha già avuto o avrà la possibilità di partire. Le destinazioni preferite? Due terzi (63%) hanno scelto mete internazionali, tra capitali europee e località turistiche, poco più di 1 su 10 visiterà una meta italiana, prediligendo città d’arte e luoghi di interesse culturale. Per altrettanti (14%) sarà invece molto più breve, all’interno della propria regione o spingendosi al massimo in quelle vicine.