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Come evitare la bocciatura: 10 strategie per 10 materie

Sono le ultime settimane per recuperare i brutti voti ed evitare in extremis sospensioni in giudizio e bocciature

07 Mag 2024 - 13:34
 © ansa

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Rigore è quando arbitro fischia. Un famoso detto calcistico che, in termini scolastici, si può tradurre più o meno così: anche in situazioni didatticamente disperate, non bisogna rassegnarsi alla bocciatura prima che l’anno scolastico, con le immancabili verifiche, sia finito. Proprio in questi casi, può essere determinante il supporto di un esperto che sappia dove andare a “colpire” per ottimizzare le proprie chance. Ripetizioni.it, il primo servizio in Italia per le lezioni private online e in presenza, ha perciò chiesto ai 10 Tutor più prenotati, in altrettante materie, alcuni consigli da cui partire per impostare la volata finale. Dall’Italiano alla Matematica, passando per il Latino e il Diritto, ecco le ‘dritte’ degli esperti.

Italiano, lasciarsi trasportare dalla curiosità

“È la curiosità il motore dell’apprendimento. Porsi domande è uno dei modi migliori per avvicinarsi alla materia e per amarla”: questa la considerazione di Rosa Araneo, la Tutor specializzata nelle ripetizioni di italiano. Insomma, ripetere e cercare di sforzare la memoria fino a tarda notte, senza il giusto stimolo e interesse, potrebbe non portare al risultato sperato. Anche perché la letteratura italiana è molto più attuale di quanto non possa sembrare: "Se parliamo di Bel Paese, di scudetto o tramezzino lo dobbiamo a Dante e D'Annunzio. Se studiamo I promessi sposi o L'Orlando furioso e ci sembrano storie antiquate, ci sbagliamo perché parlano di noi. Se usiamo parole e leggiamo scritti di secoli fa, significa che la distanza che separa noi dai grandi del passato è in realtà labile”.

Matematica, parola d’ordine: esercizio

La costanza, invece, è la regola chiave quando parliamo di matematica. È di questo avviso Angela Mugione, la Tutor più prenotata in questa materia sulla piattaforma: “La matematica è fatta di tanti tasselli, pezzi di un puzzle che si ricompone capitolo dopo capitolo, dunque per poter andare avanti è necessario aver compreso appieno l'argomento che funge da base. Se uno studente sa già che lo studio di una determinata unità è vacillante deve essere conscio che nell'apprendimento dell'unità successiva ci saranno svariate lacune che nel tempo, accumulandosi, comporteranno grosse difficoltà nella materia”.

Tradotto: non si può sperare di risolvere il “problema” senza recuperare le lacune passate. Per questo è necessario uno studio puntuale. Questo, infatti, serve anche a “metabolizzare meccanismi che inizialmente lo studente esegue a rilento, mettendoli poi in pratica più e più volte acquisisce un andamento veloce e consapevole”.  Il modo migliore per usare il tempo a disposizione è esercitarsi il più possibile e, per quanto possibile, cercare di ripassare gli argomenti “propedeutici”: “Spesso - afferma la docente - suggerisco agli studenti di rifare più volte, in maniera autonoma, gli esercizi già svolti durante la lezione e di ripetere a voce alta il ragionamento seguito”.

Lingue classiche, non sottovalutare l’analisi morfosintattica e i nessi semantici

“Il mio consiglio imprescindibile è questo: curare benissimo l'analisi grammaticale, logica e sintattica del periodo e tradurre seguendo i rapporti associativi dei vari costituenti frasali”.  A parlare è Valentina Vollaro, la Tutor di riferimento per le lingue classiche. Quando si parla di compiti in classe di latino e greco, che nelle ultime settimane di scuola fioccano, “il suggerimento, volto anche al recupero di brutti voti, è la pratica di un metodo logico-deduttivo, anche nell'uso del dizionario”, facendo anche attenzione “alla coesione e alla coerenza del testo, rileggendo, infine, e revisionando la traduzione”.

La vera astuzia, “raramente insegnata dai docenti in classe”, consiste nel lavorare alla traduzione individuando e seguendo il filo dei legami associativi tra le parole. In altri termini, la “ricetta del successo” risiede nell’uso della logica, “nell’abilità di coordinare i rapporti logici tra le macrostrutture della frase, sfruttando la forza delle associazioni mentali per compiere una ricerca comparata dei significati, con l’aiuto indispensabile, in tal senso, della fraseologia offerta dal dizionario”. In ogni caso il suggerimento definitivo resta sempre lo stesso: rileggere sempre prima di consegnare.

Storia, ripetere per memorizzare i concetti

Devi organizzare “in modo intelligente” le giornate e creare “una vera e propria tabella di marcia con gli argomenti ai quali prestare più attenzione”. Solo così potrai cavartela nelle ultime interrogazioni in storia. Parola di Sabrina Di Giacomo, docente che è andata a ruba negli ultimi mesi per l’insegnamento della materia. E per fissare le nozioni nella mente, “ripetere a voce alta i concetti più complicati: questo aiuterà a memorizzare date e nomi di personaggi storici, consentendo di arrivare al compito o all’interrogazione molto più preparati”. Nonché “creare dei collegamenti tra i vari eventi, provando a tenere in mente l’ordine col quale essi si verificano”. Qualcosa ti sfugge? Può aiutarti un film di storia o un documentario. Per fortuna ce ne sono tantissimi sulle piattaforme di streaming.

Scienze, dal semplice al complesso

Come per la matematica, anche nelle scienze bisogna partire dal semplice per arrivare al complesso: “Prima di divenire capaci ed avere la padronanza di poter svolgere un qualsiasi esercizio, si deve comprendere il fenomeno che si sta per studiare attraverso gli esempi più semplici” sostiene Giuseppe Salemi, il Tutor che segue più studenti nelle scienze (chimica, fisica, biologia). Si può procedere facendosi le giuste domande e comprendendo i concetti alla base delle regole: “Per esempio, perché la velocità è il rapporto tra spazio percorso e tempo trascorso? Bisogna chiedersi cosa è la velocità, prima comprendendo l'unità di misura, ovvero metri al secondo. Significa quindi che questa grandezza descrive quanti metri vengono trascorsi in un determinato periodo”. In questo caso, anche “un approccio intuitivo facilita la comprensione della tecnica di calcolo e di conseguenza della comprensione del fenomeno in oggetto”.

Filosofia, per capirla bene serve il ragionamento “quotidiano”

Per Francesco Di Paola, che insegna filosofia, “non esiste concetto filosofico che non si ricolleghi al quotidiano e alle risorse che abbiamo già a disposizione in qualità di esseri umani”. Il segreto è quindi “riportare i concetti della dialettica e dell'astrazione al nostro pensiero comune”. Come farlo? Appassionandosi alla filosofia “con la stessa leggerezza con cui ci si appassiona al ragionamento tra amici, colleghi o docenti; usare l'emozione a favore del ragionamento ed elevarlo a funzionamento universale”. Insomma, lo studio della filosofia non può essere solo teorico, ma anche pratico, assimilato alla vita di tutti i giorni tramite parallelismi e riflessioni.

Lingue straniere, ripassa la grammatica

“Per rimediare a un brutto voto l’unica via è ripassare la grammatica” afferma Giulia Carlini, la Tutor di lingue che vanta il maggior numero di alunni. Come aiutarsi nel pratico? Schemi per capire gli argomenti e tanto esercizio, “anche su Internet, dove si trovano vari test con le correzioni”. Ma la pratica si può fare anche con un film o di una serie Tv in lingua originale o iniziando ad allenarsi pensando o parlando con sé stessi nella lingua straniera. Provare per credere.

Economia Aziendale, esercizio e studio teorico vanno di pari passo

Paola Marino, Tutor esperta in Economia Aziendale, ha le idee chiare: lo studio migliore della materia avviene “curando di pari passo la teoria di una tematica e la sua applicazione pratica negli esercizi”. Questo perché “la disciplina si presta enormemente a schematizzazioni che coadiuvano sia la memoria fotografica che il classico metodo ‘leggo e ripeto a voce alta’. Considero di fondamentale importanza studiare la parte teorica e svolgere subito dopo i relativi esercizi pratici”. Attenzione però: il tipo di studio dovrà variare a seconda che si debba affrontare un compito scritto o un’interrogazione. Per il primo, occorrerà allenarsi a “saper fare”, mentre per la seconda bisognerà essere anche in grado di argomentare.

Diritto, niente studio a memoria

Luca Gigliuto, uno dei Tutor più accreditati in virtù di una lunga esperienza nell'insegnamento che orienta alla scoperta del diritto, sottolinea “la centralità da attribuire al metodo di studio per approcciare correttamente l'analisi delle discipline giuridiche e sfuggire il pericolo di una visione soltanto mnemonica, assai deleteria”. È indispensabile, secondo il tutor, “ricorrere a strumenti come parole e concetti-chiave strumentali a poter cogliere l'interpretazione giuridica più autentica dell'argomento affrontato e, contestualmente, costruire una sorta di "percorso" che faciliti un'esposizione più fluida e diretta”. Tali accorgimenti, insieme ad una preziosa costanza di lavoro, comporteranno gradualmente importanti ed oggettivi miglioramenti: “Il diritto è una scienza, come tale quindi deve essere affrontato. Diritto, si può!”

Informatica, padronanza delle basi ed esercizi di complessità crescente

Per informatica, uno dei Tutor di riferimento è Michele Marchioro. Il docente sottolinea l’importanza degli schemi di base della programmazione, anche detti “pattern standard”. Una volta ottenuta padronanza nel riconoscerli e nell’adoperarli, la strada è in discesa. Perché si può diventare assi dell’informatica “facendo esercizi di programmazione di difficoltà crescente, a partire dai pattern di base, in modo da imparare ad adattarli a situazioni progressivamente più difficili”.

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