RITORNO A SCUOLA

Compiti per le vacanze, solo uno studente su cinque li ha fatti tutti e senza copiare neanche una virgola. Ma si tenta il recupero last minute

Durante l’estate gli studenti hanno pensato soprattutto a riposarsi. L’80% non ha completato gli esercizi assegnati dai professori per settembre (il 16% ha fatto poco o nulla). Ora, però, la paura sale. Per questo oltre nove su dieci stanno tentando di mettersi in regola nei primissimi giorni di scuola. Anche perché i genitori li comprendono ma non li giustificano: il 40% si dice contrario ai compiti per le vacanze, ma solo il 3% consente che i figli non li facciano

19 Set 2024 - 11:14
 © istockphoto

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Una corsa contro il tempo, prima che i professori chiedano conto di quanto fatto in estate. È quella in cui si stanno impegnando in questi giorni parecchi studenti. Perché, sebbene l’anno scolastico sia iniziato dappertutto, ben otto su dieci si sono presentati al rientro tra i banchi senza aver completato i compiti per le vacanze, ormai interpretati più come una punizione che come un modo per tenere in esercizio la mente durante i mesi di pausa delle lezioni. Così, proprio adesso, quasi tutti stanno provando l’impresa di non avere buchi quando sarà il momento di consegnarli al docente di turno: tra i “negligenti”, oltre nove su dieci promettono di sforzarsi per farne il più possibile. A segnalare questo stato dell’arte è un sondaggio del portale Skuola.net, realizzato interpellando 1.500 alunni di scuole medie e superiori.

Durante l'estate libri e quaderni sono rimasti nello zaino

Facendo un passo indietro, a quello che avrebbe dovuto essere (ma non è stato), solo il 21% degli intervistati, durante la sosta estiva, ha eseguito alla lettera tutte le consegne degli insegnanti, per averle pronte al suono della prima campanella. Va però detto che molti altri si sono messi sulla buona strada, visto che circa la metà (49%) racconta di aver portato a termine la maggior parte dei compiti. Quasi un terzo, però, ha deciso di rischiare grosso: il 14% dice di averne fatti meno della metà, il 16% pochi o nulla.

Giusto alle scuole medie, forse per un maggior timore che negli studenti più piccoli ancora incute la figura del docente, ci si è impegnati di più. Con quote più alte di ragazze e ragazzi che hanno svolto tutto quello che era stato assegnato (25%) o perlomeno la gran parte degli esercizi (55%), mentre meno di uno su dieci (8%) ha ammesso di aver totalmente ignorato la questione. A far alzare il dato medio dei refrattari ai compiti estivi ci hanno, dunque, pensato gli studenti delle superiori, tra i quali ha prevalso la pigrizia o l’ostilità: solo il 19% li ha completati tutti, il 36% quasi per niente, addirittura uno su cinque non ha neanche iniziato.

Chi ha fatto i compiti spesso li ha copiati

I numeri, anche quelli tutto sommato confortanti, potrebbero però essere fuorvianti. Perché, spesso, c’è il trucco dietro. Sono parecchi, infatti, gli alunni che per accelerare la pratica hanno ricorso al vecchio metodo: copiare. È il 76% degli intervistati a confessare di essersi aiutati con risorse esterne. In media, il 16% - decisamente meno alle medie (10%), un po’ di più alle superiori (19%) - ha copiato praticamente tutto; il 60% si è concesso qualche sbirciatina qui e là. Appena un quarto scarso (24%) giura che lo svolgimento dei compiti per le vacanze è stato tutta farina del suo sacco.

L’obiettivo dei ragazzi, in fondo, non è tanto quello di restare in allenamento bensì quello di avere le carte in regola in vista della verifica da parte dei prof. Per questo, come detto, solo un esiguo 6% sostiene di non curarsi del giudizio dei docenti. Tutti gli altri, invece, stanno approfittando delle prime giornate di lezione, in teoria più morbide, per recuperare il terreno perduto. Tra chi non ha portato a termine la missione, il 44% è certo di farcela in tempo utile per la consegna, il 43% spera di riuscire nell’impresa, a cui si aggiunge un 7% che non volendosi piegare alla logica dei compiti per le vacanze sta copiando di sana pianta gli esercizi.

Le famiglie spingono al recupero dell'ultimo minuto

Perché, tranne rari casi, non c’è alternativa: i compiti vanno fatti. Su questo anche le famiglie non transigono. Sebbene, infatti, molti genitori ribadiscano la loro contrarietà alle consegne estive si rendono ugualmente conto che, una volta che l’assegnazione c’è stata, il volere del docente va rispettato. Basta fare un semplice raffronto: a osteggiare i compiti per le vacanze è più del 40% delle mamme e dei papà, ma solo il 3% ha permesso ai figli di non farli; il 10% ha cercato di dargli una mano nello svolgimento; il 28% ha imposto di farli senza dare alcun supporto pratico.

L’impegno, dunque, va onorato. Anche a costo di avere un bagaglio in più da portare in ferie. Oltre la metà degli studenti, infatti, ha dovuto mettere in valigia il materiale scolastico pure nel periodo passato lontano da casa: più di un terzo (36%) direttamente libri e quaderni per fare gli esercizi; un altro 20% si è limitato alle letture, almeno in quei giorni.

“I compiti per le vacanze rischiano di essere la classica pioggia che cade sul bagnato: i docenti, per permettere agli studenti di non interrompere i processi di apprendimento nel corso dell’estate, assegnano quantità inenarrabili di esercizi, traduzioni, letture, ecc. Magari eccedendo o addirittura, fatto non infrequente, prendendosi il lusso di aggiungerli ‘vacanze facendo’ a scuole chiuse grazie al registro elettronico. Ma alla fine chi li svolge diligentemente sono, sorpresa, gli studenti più performanti. Ovvero quello che ne hanno meno bisogno. E gli altri, forse spaventati dalla mole di assegnazioni oppure poco stimolati da compiti che ripetono gli stessi schemi di apprendimento usati nel corso dell’anno, finiscono per gettare la spugna oppure si riducono al copia copia”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

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