CONCORSO DOCENTI

Concorso STEM, ecatombe agli scritti: in alcune regioni potrebbe passare solo uno su dieci

Dopo la prima prova, lo scritto, sono già tantissimi gli aspiranti docenti di ruolo esclusi dalla selezione (anticipata) per coprire le cattedre STEM. Professori e sindacati denunciano l'inadeguatezza di tempi e contenuti della prova

08 Lug 2021 - 17:50
Insegnante con la mascherina e alunni distanziati a Bruxelles © IPA

Insegnante con la mascherina e alunni distanziati a Bruxelles © IPA

Il chiacchieratissimo concorso STEM, per l’inserimento in ruolo di migliaia di docenti nelle discipline scientifiche è finalmente iniziato. Anzi, è quasi vicino alla fine, almeno della prima fase di selezione, iniziata il 2 luglio, che avrà termine l’8 luglio. Infatti, la procedura concorsuale è formata da due parti distinte: una prima prova scritta, con domande a risposta multipla, svolta al computer; dopodiché, chi supererà lo sbarramento, dovrà proseguire con un colloquio orale. Ma c'è un problema: come riporta il sito Skuola.net, nonostante la selezione per gli aspiranti docenti di ruolo nelle discipline tecnico-scientifiche (matematica, fisica, scienze, ecc.) sia stata anticipata rispetto a quella per tutte le altre 'classi' d'insegnamento, per riempire le tante cattedre vacanti in tempo per l'inizio del nuovo anno scolastico, questo obiettivo potrebbe presto diventare una chimera. Almeno così preannunciano i primi dati che stanno arrivando in queste ore dalle regioni, che raccontano di risultati tutt'altro che soddisfacenti.

Professori 'bocciati'

Sembra proprio, dunque, che la questione dell'arruolamento degli insegnanti nelle materie STEM, ambito nel quale la scuola italiana è particolarmente carente di organico, non verrà risolta dal concorso attualmente in atto. Nonostante, infatti, siano circa 60mila i candidati che si sono presentati per tentare di accaparrarsi uno dei 6.129 posti da coprire messi a bando dal Ministero dell'Istruzione, gli esiti delle prime prove al momento non sembrano per nulla incoraggianti.

In Liguria, ad esempio, su 175 candidati per la cattedra di Matematica (che prevede 38 posti) hanno superato il test prova solo in 23, uno ogni sette. La situazione è leggermente migliore se si guardano i risultati per la 'classe' in Scienze e Tecnologie informatiche, dove su 85 candidati risultano ammessi alla prova orale sempre in 23, ma solo sei posti per ora restano scoperti.

Spostandoci in Puglia, i dati sono ancora peggiori, come denunciato da Uil scuola: per la classe di concorso di Matematica, su 339 candidati soltanto 34 hanno superato la prova scritta, dunque 1 candidato su 10. Per Scienze e Informatica, invece, sono stati 96 i sopravvissuti (su 373 candidati totali). In Calabria e Sicilia invece i risultati tardano ad arrivare, ma i primi dati non ufficiali indicano addirittura un 90% di bocciati.

La causa sarebbe la struttura della prova

Ma come si spiega questa ecatombe di docenti respinti dopo la prova scritta? Ebbene, anche da quanto riportato da Repubblica.it, questo potrebbe essere l’ennesimo segno dello scollamento ormai innegabile tra il Ministero dell'Istruzione e la sua base insegnante, in questo caso 'aspirante'. Sono stati molti i candidati a lamentarsi del poco tempo concesso per le risposte.. I sindacati, dal canto loro, sottolineano come molte domande non avevano a che fare con la Matematica scolastica.

Concorso STEM, i sindacati: “Buco nell’acqua”

Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola, intervenuta sul tema ha dichiarato a Repubblica: "Al concorso Stem c'è stata scarsa partecipazione e molti sono stati i respinti. Un altro buco nell'acqua nell'arruolamento scolastico". C’è quindi chi sostiene che vada interrotta la logica del concorso preparato all'ultimo momento per docenti precari stanchi e pieni di incombenze scolastiche: "Torniamo a un anno di preparazione universitaria", propongono sindacati e prof. I vecchi Pas, per esempio, i Percorsi abilitanti speciali, ovvero il percorso formativo di durata annuale, finalizzato al conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento, riservato agli insegnanti non di ruolo e privi della specifica abilitazione. Ma per ora queste rimangono proposte.

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