Candidati impreparati o prove troppo difficili? Sta di fatto che il concorso straordinario riservato ai precari della scuola rischia di trasformarsi in un gigantesco flop
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Il recente concorso straordinario docenti per la scuola secondaria ha mostrato in modo inequivocabile come anche molti insegnanti siano impreparati quando devono affrontare verifiche e selezioni. In migliaia, infatti, si sono ritrovati di nuovo fra i banchi per sottostare a un durissimo esame; con esiti disastrosi. Come segnala il sito Skuola.net, facendo un primo bilancio dei risultati della correzione delle prove sulla base di un elaborazione di Tuttoscuola.
Bocciature a ripetizione
Quello che viene da pensare davanti ai primi dati disponibili è che in parecchi abbiano preso sottogamba l’appuntamento, presentandosi al concorso con una preparazione mediocre. La selezione, invece, è stata tutt’altro che clemente; a tratti addirittura spietata. Lo dimostrano i numeri: circa un candidato su tre – secondo i primi dati degli Uffici scolastici regionali – non supererà la prova, con il rischio di lasciare moltissimi posti scoperti. Infatti, dei 32 mila posti previsti, tra rinunce e bocciature, il 28% rischia di non essere assegnato, lasciando quindi vuote circa 9000 cattedre che, nei prossimi tre anni, sarebbero dovute andare alle immissioni in ruolo.
In attesa delle prove suppletive
Mancano ancora alcune prove suppletive destinate ai candidati che, per motivi legati al Covid-19 (contagiati, in quarantena ecc.), non hanno potuto prendere parte alle due tranche dell’esame: quella dell’autunno scorso e quella di febbraio. Queste prove si dovrebbero concludere entro il 20 maggio. Ma già si può prevedere che, ad esempio, tra i partecipanti alla prova scritta di febbraio, secondo il sindacato Anief, appena la metà supererà la prova scritta. Per le cattedre di sostegno, la situazione è ancora peggiore: sembra infatti che soltanto il 20% dei candidati riuscirà ad avere il posto.
Preparazione superficiale o prova difficile?
La reazione dei docenti? In molti, inferociti contro le modalità di svolgimento dell’esame, hanno dichiarato che i 150 minuti a disposizione (tanto durava la prova) erano decisamente troppo pochi se rapportati alla difficoltà della traccia. Ma è così o è solo un modo per non ammettere la sconfitta? Impossibile saperlo. Di certo, il sistema di reclutamento del personale scolastico si trova in questo momento in una situazione di stallo, con alcuni concorsi banditi ma di cui non si hanno più notizie e la necessità di coprire i vuoti che – in seguito a questa situazione – si sono venuti a creare.