IL NUOVO PERCORSO

Cosa si studia nel Liceo del Made in Italy? Arriva il regolamento operativo: più spazio a PCTO, lingue straniere e laboratori

Presentato lo schema di funzionamento del nuovo percorso liceale, partito lo scorso settembre. Una materia caratterizzante verrà impartita per un terzo in lingua straniera

14 Nov 2024 - 17:57

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Nuove materie, maggiore centralità per le lingue straniere e per le discipline tecnico-economiche, contatto col mondo del lavoro - leggi PCTO - anticipato di un anno e più spazio ai laboratori interdisciplinari. Eccoli i pilastri del Liceo del Made in Italy, il percorso partito da quest’anno scolastico per formare studenti in grado di valorizzare al meglio il nostro patrimonio culturale e produttivo.

Ora l'indirizzo può partire davvero

Il Governo, infatti, ha completato l’iter di creazione del nuovo indirizzo con l’approvazione del Regolamento che ne definisce il quadro orario e i risultati di apprendimento. Per essere definitivo manca solo il parere del Parlamento. Ma è più che altro un passaggio formale. Intanto, le ragazze e i ragazzi che hanno creduto nell’iniziativa - i dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito parlano di 375 iscritti - hanno ora tra le mani un “manuale” con cui capire quello che li aspetterà nel prossimo quinquennio.

Il sito Skuola.net, da sempre punto di riferimento per l’orientamento degli studenti, ha però voluto entrare di più tra le pieghe del Regolamento, andando a vedere le principali novità.

Ampio spazio alle lingue straniere

Come detto, molta attenzione verrà data al contesto internazionale, con cui il Made in Italy inevitabilmente si deve confrontare. Per almeno un terzo del monte orario del triennio finale - che, ricordiamo, come per gli altri licei è di 990 ore annue (circa 30 ore settimanali), così come nel primo biennio sarà di 891 ore annue (27 ore settimana) - le lezioni di una disciplina caratterizzante, precedentemente individuata, saranno impartite nella lingua straniera principale adottata nella scuola. Più in generale, saranno due le lingue da apprendere nel corso di studi, raggiungendo almeno il livello B2 nella prima lingua e B1 nella seconda.

PCTO anticipati di un anno

Attraverso, poi, lo stretto collegamento con il territorio in cui operano le singole scuole e con le imprese che vi operano è prevista la possibilità, rispetto agli altri indirizzi liceali, di anticipare l’avvio dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento già nel secondo anno, senza dover aspettare il terzo, come avviene altrove. L’articolazione delle 120 ore di PCTO previste per il liceo, in questo caso, sarà la seguente: 20 ore in secondo, 100 ore nel triennio finale.

Diritto ed Economia si fanno in quattro

Altro aspetto che contraddistingue il Liceo del Made in Italy da quello per le Scienze Umane - di cui il nuovo percorso rappresenta una costola - è la ristrutturazione di due tra le materie più importanti. La prima è proprio “Scienze Umane”, che viene ridimensionata. La seconda è “Diritto ed Economia politica”, che viene spacchettata in quattro sotto-materie, introdotte gradualmente durante il quinquennio, tutte con 99 ore di insegnamento annuo: al biennio iniziale “Diritto” ed “Economia Politica” saranno discipline separate ma dai contenuti simili alla materia tradizionale; nel triennio conclusivo, invece, le stesse sono ribattezzate rispettivamente “Scienze giuridiche per il Made in Italy” e “Scienze economiche per il Made in Italy”, con programmi più specifici rispetto agli obiettivi del percorso.

Nasce una nuova materia

Si fa largo anche una nuova materia: “Storia dell’arte e del design” - impartita per 33 ore annue durante il biennio e per 99 ore annue nel corso del triennio - che riprende i temi della materia esistente ovunque e la adatta agli obiettivi specifici di questo liceo.

Il piano di studi generale

Il resto del monte orario, invece, è annualmente così articolato: lingua e letteratura italiana, 132 ore; storia e geografia, 99 ore; lingua e cultura straniera 1, 99 ore; matematica (con informatica), 99 ore; lingua e cultura straniera 2, 66 ore; scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 ore; scienze motorie e sportive, 66 ore; storia dell’arte, 33 ore; religione cattolica o attività alternative, 33 ore.

I laboratori multidisciplinari entrano nei programmi

A completare il quadro, una spiccata compenetrazione tra le varie materie, per dare organicità alla finalità del percorso. Testimonianza ne sono i due laboratori interdisciplinari svolti, con ore di lezione crescenti (da 30 a 60 annuali, per un totale di 180 ore complessive), dal secondo al quinto anno. Il primo si chiama “Cultura e comunicazione del Made in Italy”, incentrato su l'ambito umanistico (Storia, Geografia, Letteratura, Filosofia). Il secondo è denominato “Dai distretti ai mercati globali: strumenti e strategie per il Made in Italy”, con un focus sull’ambito scientifico-giuridico-economico (Matematica, Economia, Diritto, Lingue Straniere). In questo caso, saranno i singoli Consigli dei docenti a stabilirne i dettagli.

Una fondazione a fare da raccordo

A corredo, un ruolo chiave nel supporto e nel potenziamento dell’offerta formativa del nuovo Liceo sarà svolto dalla neonata Fondazione “Imprese e competenze”, che si occuperà in particolare delle attività laboratoriali e delle interazioni con il mondo delle imprese, adattandosi alle specificità dei diversi settori produttivi e territoriali.

Gli obiettivi del nuovo indirizzo

Il tutto, per rispondere agli obiettivi ultimi del percorso. Quali? Testo del Regolamento alla mano sono “la promozione, gestione e valorizzazione degli specifici settori produttivi del Made in Italy”. Portando lo studente ad “approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la pluralità degli scenari storico-geografici, artistico-culturali ed economico-produttivi caratterizzanti l’evoluzione e l’affermazione del Made in Italy”. Nonché avvicinando i futuri diplomati alla “comprensione dei processi di internazionalizzazione delle imprese, dei principi e degli strumenti per la gestione d’impresa, nonché delle tecniche e delle strategie di mercato per le imprese” che operano in questo ambito.
 

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