Chi l'ha detto che per abbracciare le professioni digitali più all'avanguardia, quelle che daranno le maggiori chance occupazionali nel prossimo futuro, bisogna avere alle spalle una laurea di alto profilo e anni di formazione sul campo? Queste storie dimostrano il contrario
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“Oggi non è necessario essere dei piccoli Einstein o Elon Musk per lavorare nel mondo della Cybersecurity, della Blockchain o della Big Data Analytics”. A pensarla così è Antonio Venece, direttore di Geeks Academy, una realtà che in Italia applica con successo il metodo che Oltreoceano sta sperimentando un’azienda tecnologica del calibro di Google: percorsi di formazione di pochi mesi che permettono a soggetti, anche sprovvisti di laurea, di accedere alle professioni del futuro più richieste. Perché, come sostiene Venece "non si tratta, ad esempio, di dover sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale, bensì di imparare a usarli bene. È come quando si prende la patente per guidare la macchina: non è necessario imparare a costruirla da zero".
L'Italia investe sui mestieri digitali
E di questo tipo di “patentati” in Italia ce n’è un gran bisogno: per via della crescente digitalizzazione di imprese pubbliche e private, infatti, profili del genere diverranno strategici negli anni a venire. Non a caso sono inseriti tra quelli su cui punterà il capitolo del PNRR destinato all'occupazione giovanile, con un fondo dedicato proprio alla creazione di 90 mila occupati in più nei settori che traineranno il rilancio. In un Paese scarsamente digitalizzato come l’Italia e con una certa allergia nei confronti delle materie STEM, però, sono in molti a pensare che queste ultime richiedano una particolare attitudine, una lunga esperienza sia teorica che pratica e una laurea di un certo livello per essere ‘maneggiate’ a dovere.
Cambiare vita in poche settimane
E invece per molte delle posizioni aperte in questi ambiti è vero l’esatto contrario: in poche settimane è possibile cambiare vita e passare dal tablet per le ordinazioni in pizzeria ai terminali di lavoro di chi si occupa di Cybersecurity. Il metodo Geeks Academy lo dimostra: decine di corsi – erogati ovviamente online – che coprono l'intero panorama dei digital works e che possono essere seguiti anche come singoli moduli, permettendo così agli studenti di personalizzare la propria formazione.
L'ingrediente principale è la passione
Qual è il segreto? Una connessione molto stretta tra il percorso formativo e il mondo del lavoro. In Geeks Academy, sostiene Venece, “massimizziamo le opportunità d’impiego dei nostri studenti formandoli su più aree di specializzazione, che poi verticalizzano direttamente in azienda, e offrendo loro ben 6 certificazioni internazionali tra le più richieste sul mercato del lavoro. Inoltre, già a metà del percorso di studi cominciamo a farli partecipare ai nostri 'Career Days' dove incontrano i responsabili delle risorse umane per dei veri colloqui di lavoro. Per questo, spesso, molti di loro vengono assunti già durante il corso, che ovviamente continuano a seguire in parallelo al nuovo lavoro”. Un percorso che possono fare tutti? Apparentemente sì, purché si abbia di base una buona motivazione e passione per le nuove tecnologie.
Le storie di che ce l'ha fatta
A certificarlo sono le storie che lo stesso Venece ha voluto raccontare al portale Skuola.net, ripercorrendo alcune delle carriere più interessanti emerse nei cinque anni di vita dell'accademia. Quella di Diego, ad esempio, è la sintesi perfetta dell'idea alla base del progetto: poco più che ventenne, con zero conoscenze in cybersicurezza, dopo aver frequentato in Academy il corso Cybersecurity Junior Professional, ha rapidamente smesso le vesti di cameriere stagionale per diventare SOC Junior Analyst (ovvero colui che all'interno di un'azienda rileva e gestisce le minacce informatiche) presso l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, dove ha iniziato a lavorare addirittura un mese prima del conseguimento del diploma.
Qualcosa di simile è accaduto a un altro ragazzo che ha frequentato lo stesso percorso, seppur in un momento diverso della vita: Federico, un 27enne che fino a qualche mese fa si poteva incontrare nel supermercato dove lavorava come addetto alle vendite e che, sfruttando le sue abilità di 'smanettone', grazie al corso in Cybersecurity non solo ha trovato immediatamente lavoro come Security Analyst, ma ha anche ottenuto ben 3 certificazioni EXIN (una sorta di albo internazionale dei professionisti nelle tecnologie innovative).
Trafila parallela, ma in un ambito differente, per Lorenzo: a 26 anni, facendo quasi un salto nel vuoto, ha mollato il posto da operatore di call center che gli permetteva di mantenersi per tentare di diventare un esperto in Cybersecurity ed Ethical Hacking. A conti fatti una scommessa vincente, visto che appena terminato il corso ha subito trovato lavoro come Cybersecurity Analyst e ora lavora come hacker 'etico' in una grande azienda italiana, per testarne i sistemi di sicurezza e aiutarla a proteggersi al meglio dagli attacchi informatici.
Ma ci sono anche tante ragazze che si rivolgono alla Geeks Academy, sfatando un altro 'falso mito' che investe i mestieri legati alle tecnologie informatiche e al digitale, ovvero che siano appannaggio soprattutto dei maschi. Quello di Stefania, peraltro, è un vero e proprio stravolgimento, un cambio di percorso netto: lei, con una laurea in lingue e lettere orientali in tasca, alle soglie dei trent’anni ha fatto un'inversione di marcia per entrare nel mondo dei Big Data, ormai un tassello chiave per tutte le aziende. E, proprio grazie al corso Big Data Junior Expert, oggi lavora come sviluppatore ETL (Data Developer) – progettando sistemi di archiviazione dei dati – e come Junior Software Developer, supervisionando al processo di caricamento dei dati in un software di data warehousing.
Infine, sempre restando nell'universo femminile, Venece ci tiene a raccontare la storia di un'eccellenza che, attraverso l'Academy, è riuscita a dare alla sua carriera quella svolta che era mancata fino a quel momento. È quella di Maria, architetto di lungo corso, con una specializzazione in Pianificazione Urbanistica e Sistemi Informativi Territoriali, arricchita da una buona base di skills digitali, ma che al momento dell'iscrizione era disoccupata. Nel corso Data Science & AI with Python lei cercava nuovi stimoli. Invece ha trovato il trampolino di lancio per l'opportunità della vita: la borsa di studio Marie Curie, una delle più prestigiose a livello mondiale, arrivando prima in graduatoria. Oggi vive a Delft (nei Paesi Bassi) dove sta sviluppando un progetto universitario internazionale della durata di 5 anni, finanziato dall'UNESCO, approfondendo la parte di Urban Planning e Data Analysis e applicando 'sul campo' le nozioni apprese nei pochi mesi di formazione.
Fondamentale l'aggiornamento continuo
Alla faccia del pezzo di carta tanto ambito dai genitori italiani quanto superato dalla velocità con la quale si evolvono certi settori ad alto tasso di tecnologia. “Ciò che conta oggi – ricorda Venece – non sono tanto i contenuti in sé, quanto il processo che porta al loro apprendimento. Bisogna essere sempre pronti a studiare e quindi a lavorare con le nuove tecnologie che si presentano in quel preciso momento sul mercato. Sono passati i tempi in cui si imparava qualcosa che restava valida per tutta la carriera professionale”.