Era da tempo che, periodo pandemico a parte, non si assisteva a un avvio di scuola così ricco di notizie, su aspetti didattici e no. In partenza, anche il piano Agenda Sud e i corsi “premianti” sull’educazione stradale. Senza dimenticare l’incognita Covid
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Investimenti per incrementare l’offerta formativa, pugno duro sulla condotta, educazione stradale e al rispetto. Queste sono alcune delle tante iniziative che si apprestano a debuttare o a prendere corpo nell’anno scolastico ormai giunto al via. Insomma, oltre agli annosi problemi - dal precariato diffuso al caro libri - gli studenti troveranno tra i banchi molte più novità del solito. A passarle in rassegna è il portale Skuola.net.
Tutoraggio e Orientamento: un compito in più per oltre 50mila docenti
Tra le più interessanti, c’è sicuramente l’introduzione dei cosiddetti docenti-tutor e dei docenti-orientatori. Dal punto di vista pratico non è ancora chiarissimo come si espliciterà la loro azione, nemmeno ai diretti interessati, che hanno ricevuto una formazione di sole 20 ore. Ma, sulla carta, dovrebbero aiutare le studentesse e gli studenti a superare quei momenti di stallo che troppo spesso, nel recente passato, hanno portato i ragazzi a “perdersi”, alimentando i fastidiosi fenomeni della dispersione scolastica - esplicita e implicita - e della difficile impostazione del proprio futuro. In totale saranno oltre 56mila tra tutor e orientatori, a disposizione di circa 2.700 scuole, per le classi dell’ultimo triennio delle superiori. Ma, dopo questa prima fase sperimentale, si prevede di partire già dalla prima media.
Potenziamenti e recuperi pomeridiani in arrivo
Focalizzandoci sui docenti-tutor che, nei piani del Ministero, dovrebbero aiutare gli studenti in difficoltà a tirar fuori i propri talenti, il loro sarà un compito quotidiano. Attraverso la predisposizione di un piano formativo personalizzato per ciascun alunno, finalizzato a favorire il recupero di quei ragazzi che sono più indietro nella preparazione oppure a stimolare quei ragazzi che in classe si annoiano perché sono più avanti degli altri. Per elaborarlo, i docenti-tutor, svolgeranno una serie di attività curricolari, durante la giornata di lezioni, ed extracurricolari, nel corso del pomeriggio; queste ultime pensate soprattutto per quei ragazzi che, altrimenti, si ritroverebbero a studiare da soli o che non hanno la possibilità di svolgere ripetizioni per il recupero degli apprendimenti. Il tutto, coinvolgendo anche i docenti delle singole materie e coloro che saranno disponibili - visto che ci sono delle risorse aggiuntive - per coprire le ore extra di lezione. In totale, per ora, saranno circa 52mila.
Docenti-orientatori: riusciranno a limitare le storture del mercato del lavoro?
Meno consistente, invece, il contingente dei docenti-orientatori. Al momento si parla di poco più di 4mila figure, uno per ogni istituto. Ma il loro ruolo sarà anche meno puntuale rispetto ai colleghi “tutor”. Dovendosi specificatamente occupare di aiutare gli studenti nella scelta del proprio percorso post-scolastico. Portandoli a fare scelte il più possibile in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita. Tenendo, però, conto anche conto delle conoscenze e competenze che i vari percorsi di studio contribuiscono a sviluppare. Nonché delle esigenze e delle opportunità, di lavoro o formazione, disponibili nei singoli territori di riferimento. Con l’obiettivo ambizioso, nel lungo periodo, di limitare al massimo sia l’abbandono universitario sia il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che sta caratterizzando il mercato negli ultimi tempi.
L’Agenda Sud contro il dilagare della dispersione scolastica nel Mezzogiorno
Sempre nell’ottica del contrasto alla dispersione scolastica, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha messo a punto la cosiddetta “Agenda Sud”. Un progetto che mira soprattutto a ridurre quel divario tra Nord e Sud, presente anche nel mondo della scuola, come certificato da tutti i report di settore. Per offrire opportunità simili a tutti gli studenti d’Italia. Tra i pilastri del decreto che ha lanciato l’iniziativa, l'introduzione del tempo pieno e di attività laboratoriali - come sport, teatro, musica, educazione alla cittadinanza - che vogliono far entrare sempre più la scuola nel territorio, evitando che una volta finito l’orario canonico delle lezioni in tanti siano attratti dall’imboccare strade sbagliate o poco costruttive. Verrà dedicata particolare attenzione a 245 scuole individuate da INVALSI sulla base delle rilevazioni nazionali. Ma nel complesso saranno circa 2.000 gli istituti coinvolti.
La condotta torna protagonista anche alle medie, alle superiori arriva il debito in educazione civica
Finora le cose che toccheranno gli alunni solo in via indiretta. Ma ci sono delle novità che impatteranno, in qualche caso profondamente, sulla loro vita di classe. È il caso di una ristrutturata che il Ministero ha voluto dare al capitolo “condotta”. Un provvedimento, secondo Viale Trastevere, che si è reso necessario visto il dilagare degli episodi di bullismo da parte degli studenti nei confronti di compagni ma soprattutto di docenti, anche all’interno delle aule. In base a un monitoraggio effettuato dallo stesso MIM - tra settembre 2022 a maggio 2023 - gli episodi di violenza contro gli insegnanti sono stati in media cinque al mese e in quasi la metà dei casi erano coinvolti anche i genitori.
Per questo, il voto di condotta entrerà a far parte della media scolastica sin dalla prima media (sarà espresso di nuovo in decimi). E, cosa ancor più rilevante, contribuirà al calcolo dei crediti assegnati nell’ultimo triennio delle superiori per la costruzione del voto di Maturità. Non solo, chi avrà sei in condotta sarà automaticamente rimandato e, per riparare il “debito”, dovrà superare una verifica, sempre sui temi della cittadinanza solidale.
Con oltre due giorni di sospensione si passa ai “servizi sociali”
Per quel che riguarda le sospensioni, non ci dovrebbe più essere l’allontanamento da scuola ma la “pena” si sconterà nelle strutture d’istituto. E se la misura punitiva supererà i due giorni, si prevede di far svolgere allo studente delle attività di “cittadinanza solidale”. Ad esempio, presso Caritas, case di riposo, associazioni di volontariato, con cui gli Uffici scolastici regionali stipuleranno delle convenzioni ad hoc. Tuttavia, questa serie di misure deve ancora passare dalla fase dell’annuncio a quella dell’implementazione normativa.
Educazione stradale: seguendo i corsi si otterranno punti-patente
Un po’ più a margine della didattica, ma non meno importante, sarà l’introduzione - nelle scuole superiori - di corsi sull’educazione stradale. Una misura che fa parte del Ddl Sicurezza Stradale e che quindi, prima di diventare operativa, dovrà passare il vaglio del Parlamento. Si tratta di una risposta al dilagare degli incidenti stradali, che spesso vedono vittime i giovani, talvolta minorenni. Così il MIM, in sinergia con il Ministero dei Trasporti, è intervenuto prevedendo di sensibilizzare quanti più studenti sul tema della sicurezza alla guida (e non solo). E per incentivare la partecipazione ai corsi, che seppur tenuti da personale esperto non saranno obbligatori, è stato previsto un “premio” di 2 punti patente, da aggiungere al momento del suo conseguimento ai 20 punti standard.
Covid: come verrà gestita la ripresa dei contagi?
E poi ci sono le novità, per così dire, “imprevedibili”. Possibili ma non ovvie. Su tutte, delle nuove misure anti-Covid. I contagi stanno tornando a salire velocemente in tutta Italia. Proprio in coincidenza con l’avvio della scuola. Per questo, per tamponare sul nascere il dilagare del virus, molti istituti stanno adottando in autonomia dei regolamenti per la gestione dei casi, inviando delle circolari alle famiglie. Anche il Ministero, però, sta avviando un ragionamento generale per capire se e come introdurre delle misure valide per tutti. Solo l’andamento dei contagi, però, potrà dirci se andremo incontro a un nuovo anno scolastico caratterizzato da restrizioni e procedure d’emergenza.