Il caso è emerso dopo un'indagine di Tuttoscuola dal titolo "Maturità: boom dei diplomi facili". Annunciata una stretta sui controlli per il cosiddetto "turismo da diploma"
Il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara vuole vederci chiaro sul fenomeno dei "diplomifici" emerso dall'inchiesta di Tuttoscuola e avvierà un'indagine ispettiva. Lo rende noto un comunicato di viale Trastevere in cui si legge anche che “nel frattempo, sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l'organico attuale (190 posti)”.
I numeri infatti, sono finora insufficienti. A oggi sono solo 40 gli ispettori che dovrebbero controllare e vigilare su settemila scuole statali e circa diecimila paritarie. Un lavoro impossibile da affrontare in modo sistematico, tanto che spesso i tecnici intervengono solo dietro segnalazione. Il ministro Valditara ha annunciato in un tweet che avvierà "le ispezioni sui cosiddetti diplomifici. Punto molto sull'aumento del numero degli ispettori per garantire la regolarità del sistema scolastico". Oltre a questo, è previsto un ulteriore provvedimento per velocizzare l'erogazione dei contributi statali alle scuole paritarie di qualità, molte delle quali sono in costante affanno e rischiano la chiusura a causa dei gravi ritardi oggi esistenti. Queste scuole, in una logica di sussidiarietà orizzontale, svolgono un ruolo di grande aiuto al Paese, soprattutto per quanto riguarda l'infanzia e la primaria.
Secondo l'inchiesta, l'anno scorso oltre 30mila studenti si sono spostati dalla scuola statale alla paritaria nel passaggio dalla quarta alla quinta delle superiori: circa un terzo si sono rivolti a 92 istituti paritari (su 1.423), che hanno avuto, come ogni anno, un'esplosione di iscritti: 82 sono in Campania, 6 nel Lazio e 4 in Sicilia. Ma gli studenti che vanno a prendere lì il titolo, provengono da tutta Italia, alimentando un vero e proprio 'turismo da diploma'. E così evadono l'obbligo di frequentare almeno tre quarti delle lezioni. Questo mercato dei titoli di studio posticci vanta un giro d’affari di almeno 50 milioni di euro l’anno e non è un fenomeno nuovo. Già nel 2014 in un’inchiesta sui diplomi facili nel Cilento, era emerso che calciatori, attrici, ma anche semplici operai versavano dai 2.500 e i 5.000 euro, per ottenere un diploma senza frequentare nemmeno un'ora di lezione. A Potenza vennero indagate 222 persone che, al danno, aggiunsero la beffa di fissare gli esami degli studenti il 29 febbraio, in un anno non bisestile.
Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle iscrizioni alle scuole paritarie. Dal 2015 a oggi il numero di iscritti al quarto anno negli istituti paritari è rimasto stabile (intorno a 18 mila). L'anno successivo in quinta il boom: 35mila (2016), 40mila (2019), 45mila (2020), fino agli oltre 50mila del 2022. Con un tasso di incremento dalla quarta alla quinta ogni anno crescente, dal +92% di sette anni fa al +166% dell'anno scolastico da poco terminato.
Riguardo ai costi di un diploma, Tuttoscuola spiega che gli operatori del settore offrono servizi variegati: il recupero degli anni scolastici, l'esame di idoneità, il conseguimento del diploma. C'è un catalogo differenziato, ogni servizio ha un costo, con possibilità di risparmiare per pacchetti integrati. "Per il recupero degli anni scolastici la maggior parte degli istituti, secondo le informazioni desumibili nel web, chiede una cifra compresa tra i 1.500 e i 3.000 euro, più una tassa d'iscrizione che va da 300 a 500 euro. Per gli esami di idoneità, il prezzo varia tra i 1.500 e i 3.000 euro - conclude - Per il diploma di maturità la retta media è 2.500-4.500 Euro. Ma ci sono casi in cui si arriva a 8.000 o addirittura a 10.000 euro. Per chi può permetterselo, ovviamente".