IL TITOLO DI STUDIO? ECCOME SE SERVE

Economia e ingegneria, boom di assunzioni

Buone notizie per i laureati in economia e ingegneria. Sono loro infatti i più cercati dalle imprese. E le assunzioni sono a portata di mano

27 Ago 2014 - 15:38
 © istockphoto

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I dati, basati sulle previsioni di assunzione formulate dalle imprese dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi e registrate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, parlano chiaro: per l'anno in corso gli Economisti riceveranno 18800 assunzioni, stagionali e non, mentre gli ingegneri elettronici e dell'informazione circa 8400. Lo scarto tra economia ed ingegneria non è poi così ampio, soprattutto se si considerano tutti gli indirizzi previsti: all'indirizzo elettronico e dell'informazione, infatti, si aggiungono 5.300 posti di lavoro messi a disposizione degli ingegneri industriali, 3.200 agli altri indirizzi di ingegneria e 1.500 all'indirizzo civile e ambientale. Seguono i ai laureati nelle materie dell'insegnamento della formazione con 5.200 assunzioni e quelli con indirizzo sanitario-paramedico con 4.900.

E' DAVVERO SOLO UN PEZZO DI CARTA? - Non solo laurea, anche il diploma fa la sua parte. A testimoniare il fatto che, evidentemente, il vecchio “pezzo di carta” può ancora dire la sua. Il diploma più richiesto dalle aziende? Quello dell'ambito amministrativo-commerciale in cui si contano 48.300 assunzioni seguito dal turistico-alberghiero con 41.400 e da quello meccanico con 20.200. settore turistico-alberghiero: 34mila nel 2014, quasi 10.400 in più del 2013. Da sottolineare il boom del settore turistico che, dal 2013 al 2014, ha conquistato ben 14mila assunzioni in più. A seguire, l'indirizzo meccanico (9.100) e quello socio-sanitario (8.600).

L'ESPERIENZA CONTA – Il titolo di studio sì ma con un bagaglio che non si limiti solo a quello. Che sgnifica? Che dal 2013 al 2014 è cresciuta di un punto percentuale la richiesta di esperienza da parte delle imprese, interessando nel 2014 il 57,2% delle assunzioni stagionali e non stagionali programmate contro il 56,1% del 2013. Rispetto allo scorso anno è aumentata soprattutto la quota di assunzioni con esperienza riservate ai laureati: 65,6%, contro il 62,9% dello scorso anno.

IMPRESA CHIAMA SCUOLA - ''Le imprese - afferma il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - esprimono una forte richiesta per un dialogo strutturale tra sistema produttivo e mondo della formazione. Il titolo di studio oggi non basta più: chi assume chiede un'esperienza diretta del mondo del lavoro, acquisita già durante gli anni della scuola. Per questo i percorsi di alternanza scuola-lavoro non devono più essere l'eccezione ma la regola per i nostri ragazzi. Accanto a questo, è indispensabile rendere più efficace il sistema della formazione dottando il modello duale tedesco che in Germania ha avuto successo anche perché ha coinvolto direttamente Camere di commercio e imprese".

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