Previste almeno 33 ore di lezioni all’anno. Le nuove regole subito operative, anche nelle scuole primarie
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Educazione finanziaria, tutela dell’ambiente, educazione stradale: sono questi alcuni dei pilastri da cui deve partire il rilancio dell’educazione civica in ambito scolastico. A cui si aggiungono, tra le priorità, una maggiore sensibilizzazione verso un uso consapevole del digitale e contro le dipendenze. Nonché una particolare attenzione ai temi della legalità e dell’appartenenza a una comunità nazionale e internazionale. Il tutto, non potendo prescindere da una conoscenza dei pilastri della Repubblica: la Costituzione, i suoi principi, le istituzioni, il funzionamento dello Stato e delle istituzionali nazionali e internazionali in cui è inserito.
È tutto contenuto nelle nuove Linee Guida per l’insegnamento della materia. Se ne è discusso per settimane, ora il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emanato il decreto che le ufficializza e le rende operative a partire dall’anno scolastico 2024/25.
La speranza è anche che possano essere uno strumento di supporto e sostegno ai docenti anche di fronte ad alcune “gravi emergenze educative e sociali del nostro tempo quali, ad esempio, l’aumento di atti di bullismo, di cyberbullismo e di violenza contro le donne, la dipendenza dal digitale, il drammatico incremento dell’incidentalità stradale – che impone di avviare azioni sinergiche, sistematiche e preventive in tema di educazione e sicurezza stradale – nonché di altre tematiche, quali il contrasto all’uso delle sostanze stupefacenti, l’educazione alimentare, alla salute, al benessere della persona e allo sport”.
Senza dimenticare la necessità di favorire l’inclusione dei cittadini di origine non italiana, attraverso lo sviluppo della conoscenza delle istituzioni italiane ed europee, ma anche dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. Temi, chiaramente, che fa bene rinfrescare anche agli italiani per passaporto.
Come sarà organizzata la nuova educazione civica a scuola?
Come illustra un’analisi del documento, effettuata da Skuola.net, le “modalità di funzionamento” sono sempre le stesse: almeno 33 ore annue dedicate a uno o, auspicabilmente, più di questi temi, da svolgere sin dalla scuola primaria. Si tratta mediamente di un’ora a settimana, che non va necessariamente “etichettata” come tale: l’importante è che i professori prevedano di integrare gli obiettivi delle linee guida con gli argomenti che trattano in classe quotidianamente.
Nel primo ciclo - elementari e medie - saranno affidate, in contitolarità, al corpo docente della singola classe. Nel secondo ciclo - le scuole superiori - si darà la priorità ai professori di discipline giuridiche ed economiche, se presenti in organico; altrimenti se ne occuperà sempre il consiglio di classe a distribuire le ore, a seconda delle aree di competenza.
Le attività, inoltre, dovranno essere adeguatamente rendicontate e documentate, visto che poi bisognerà assegnare un voto in pagella in Educazione civica a tutti gli studenti.
Cosa si insegnerà nell’ora di Educazione civica?
Tre i nuclei fondamentali individuati a priori dal MIM. Una sorta di schema all’interno del quale muoversi. Che si espliciterà in una ventina di argomenti che dovrebbero avere la priorità.
Il primo nucleo è rappresentato da tutto quel che ruota attorno al concetto di “Costituzione” verte sull’approfondimento di temi come:
Il secondo nucleo è quello chiamato “Sviluppo economico e Sostenibilità”. Al cui interno sono state fatte rientrare:
Il terzo nucleo è, invece, quello più specifico sulla “Cittadinanza Digitale”. Durante il quale si affronteranno temi come:
Obiettivi e valutazione
Dal punto di vista operativo, le scuole dovranno aggiornare i percorsi di educazione civica per adeguarsi a questo nuovo schema. Che si pone come obiettivo “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”.
In teoria, tutte le materie sin qui elencate dovrebbero essere già essere presenti nel piano didattico dei vari istituti. Quello che il Ministero chiede in modo esplicito è di “rendere più consapevole ed esplicita la loro interconnessione, nel rispetto e in coerenza con i processi di crescita dei bambini e dei ragazzi nei diversi gradi di scuola”.
Ma come si valutano gli studenti in educazione civica? A tal scopo, il Ministero dell’Istruzione ha predisposto una griglia di obiettivi abbastanza specifici, per ogni nucleo tematico, a raggiungere e sulla base dei quali valutare gli studenti.
Valditara: le linee guida sono basate sulla Costituzione
“Le Linee guida - ha sottolineato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara - hanno come stella polare la Costituzione italiana, che non è solo norma cardine del nostro ordinamento ma anche riferimento prioritario per identificare valori, diritti e doveri che costituiscono il nostro patrimonio democratico, alimento prezioso e insostituibile di una società imperniata sulla Persona”.
“In tal senso - ha proseguito Valditara - le nuove Linee guida promuovono l’educazione al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti fondamentali, valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, l’eguaglianza nel godimento dei diritti e nella soggezione ai doveri, la libertà e la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale definita patria dai Costituenti, il lavoro, l’iniziativa privata, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita, la lotta a ogni mafia e illegalità”.