Tra i parametri con cui la Fondazione Agnelli, nel suo rapporto Eduscopio, valuta gli istituti tecnici c’è anche la loro capacità di far entrare gli studenti nel mondo del lavoro subito dopo il diploma. Ecco quelli con le performance più alte
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La scelta della scuola superiore, per i ragazzi che la prossima estate dovranno affrontare l’esame di terza media, non è cosa semplice. Si tratta, infatti, di uno di quei passaggi in grado di condizionare il proprio futuro. Specie per chi (non sono pochi) già sa che dopo la Maturità non vorrà proseguire con gli studi universitari.
Per loro, puntare un istituto tecnico, potrebbe essere una decisione saggia. L’importante, però, è rivolgersi a strutture davvero in grado di mettere un mestiere in mano ai propri diplomati, spendibile immediatamente. Una vera incognita. In loro soccorso, però, anche quest’anno arriva Eduscopio, il report con cui la Fondazione Agnelli valuta gli istituti secondari superiori d’Italia. E che, nel caso dei “tecnici”, si concentra anche sulla loro capacità di preparare e orientare gli studenti in vista di un loro rapido ingresso nel mondo del lavoro.
I “tecnici” che occupano di più: la classifica Eduscopio
Due i principali parametri presi in considerazione da Eduscopio.it per costruire questo tipo di graduatoria: la percentuale dei diplomati “occupati” - ovvero coloro che, a due anni dal diploma, hanno lavorato per più di sei mesi - in rapporto ai diplomati che non si sono immatricolati all’università e la coerenza tra studi fatti e lavoro svolto. In modo tale che i ragazzi e le loro famiglie possano facilmente comparare le scuole più performanti nella propria zona. Per agevolare ulteriormente questa ricerca, il portale Skuola.net ha consultato l’archivio Eduscopio, evidenziando i migliori istituti tecnici, divisi per area didattica, di 10 grandi città d’Italia; focalizzandosi proprio sul passaggio dai banchi di scuola al lavoro.
Roma
Nella Capitale, tra gli istituti tecnici a indirizzo “economico” al primo posto troviamo il “Croce – Aleramo”, che riesce a collocare circa 2 diplomati su 3, tra quelli che decidono di non iscriversi all’università; a seguire l'istituto Da Verrazzano (“Hertz – Ferrari”) e il “Lucio Lombardo Radice”, entrambe con un tasso di collocazione del 58%. Subito fuori Roma, da segnalare l’ottimo risultato del “Paolo Baffi” di Fiumicino e del “Michelangelo Buonarroti” di Frascati (59% di occupati per tutte e due).
Per quanto riguarda invece gli istituti tecnici “tecnologici”, primo gradino del podio per il “Michael Faraday”, con un indice occupazionale di quasi il 64%; a tallonarlo è il “Vincenzo Arangio Ruiz” (63%); terza posizione per l'istituto “Giuseppe Armellini”. Allargando un po’ l’orizzonte, vanno sicuramente segnalati anche l’istituto Enrico Fermi di Frascati e il “San Benedetto” di Pomezia (in entrambi i casi trova presto lavoro il 59% dei diplomati)
Milano
Per quanto riguarda il capoluogo milanese, i migliori istituti tecnici “economici” non si trovano nel cuore della città. Al primo e secondo posto, infatti, troviamo il “Primo Levi” di Bollate e il “Falcone” di Corsico (che registrano addirittura il 73% di occupati); terzo posto per l’istituto “Piero Della Francesca” di San Donato Milanese (70%). Nell’hinterland milanese, invece, da citare il “Gandhi Mohandas Karamchand” di Besana in Brianza (78%), il “Marie Curie” di Cernusco sul Naviglio (78%) e il “Jacopo Nizzola” di Trezzo sull’Adda (73%).
Capitolo tecnici “tecnologici”: la scuola “Giovanni Giorgi” - stavolta a Milano - con l’80% di occupati ruba il primo posto al vincitore della scorsa edizione che scivola in seconda posizione: l'istituto “Enrico Mattei” di San Donato Milanese; medaglia di bronzo per l'istituto “Evangelista Torricelli” di Milano (quasi il 77% il suo tasso di occupazione). In provincia, invece, da segnalare il “Jean Monnet” di Mariano Comense (83%) e l’istituto “Ettore Majorana” di Cernusco sul Naviglio (71%).
Napoli
Nella città partenopea, il miglior istituto tecnico a indirizzo “economico” risulta essere il paritario “Modigliani” (40%), seguito da altre due scuole private: il “Salesiano Sacro Cuore” (39%) e il “Diderot” di Casoria (37%). Per avere più chance occupazionali è forse meglio uscire un po’ fuori, dove spiccano il “San Paolo” di Sorrento (56%), il “Marco Pollione Vitruvio” di Castellammare di Stabia 46%) e il “Tito Lucrezio Caro” di Boscoreale (45%).
Per quel che riguarda i “tecnologici”, in città svetta l’“Augusto Righi” 39%), seguito in seconda posizione dalla scuola privata “Santa Maria” di Portici e dall'istituto “Archimede” (circa il 38% di occupabilità per entrambe). Ampliando il raggio di ricerca, i migliori istituti tecnico-tecnologici partenopei risultano però il “Copernico” di Frattamaggiore (60%), l'istituto paritario “Eugenio Montale” di Somma Vesuviana (50%) e l’istituto “Enzo Ferrari” di Castellammare (46%).
Torino
A Torino, l'istituto tecnico “economico” che avvicina meglio al mondo del lavoro è, per il secondo anno consecutivo, il “Carlo Ignazio Giulio” (con quasi il 71% di occupati a poco dal diploma), seguito in seconda posizione dal “Germano Sommelier” (59%) e dalla scuola “Vittorini” di Grugliasco (58%). In provincia, invece, un tecnico dalle ottime performance è invece il “Baldessano-Roccati” di Carmagnola (64%).
Tra gli istituti a indirizzo “tecnologico” il migliore a Torino è la scuola paritaria “Edoardo Agnelli” (87%), seguito dall'istituto “Giovanni Battista Pininfarina” di Moncalieri (71%) e dal “Gobetti Marchesini - Casale - Arduino” (anche lui al 71%)”. Per chi si può allontanare un po’ dalla città, si segnalano il “Tommaso D’Oria” di Ciriè (73%) e l’”Aldo Moro” di Rivarolo Canavese (quasi 74%).
Genova
La classifica genovese dei migliori istituti tecnici a indirizzo “economico” è pressoché immutata rispetto all'edizione 2020: al primo posto resiste l'istituto “Gastaldi – Abba”, che vanta una percentuale di occupazione dell'86%; al secondo posto c’è la “Einaudi – Casaregis - Galilei” (69%), al terzo il “Carlo Rosselli” (66%). Fuori città, buon risultato per il “Primo Levi” di Ronco Scrivia (73%).
Per quanto riguarda gli istituti “tecnologici”, anche quest'anno la scuola “Italo Calvino” arriva in prima posizione (74%), seguita dal “Galileo Galilei” (73%) e dal “Majorana - Giorgi” (70%). Anche qui, a mischiare le carte ci pensa il “Primo Levi” di Ronco Scrivia, che in questo settore è addirittura il meglio su piazza, con il 76% di occupati.
Bologna
Nel capoluogo emiliano, il “John Maynard Keynes” di Castel Maggiore - con quasi il 76% di diplomati che lavorano presto - si conferma, anche quest'anno, come miglior istituto tecnico “economico”; a seguire il “Gaetano Salvemini” di Casalecchio di Reno (62%) e l'istituto “Crescenzi – Pacinotti - Sirani” (61%).
Anche per quanto riguarda gli istituti “tecnologici”, l'“Ettore Majorana” di San Lazzaro di Savena conferma il primato dello scorso anno (stavolta il suo tasso di occupazione è di ben l’87%). Dopodiché troviamo l'istituto “Belluzzi – Fioravanti” (79%) e la scuola “Aldini Valeriani - Sirani” (75%). Leggera variazione se ci si sposta un po’, con il “Primo Levi” di Vignola, eccellenza della provincia bolognese, con l’occupabilità dei suoi studenti che supera il 78% di chi non prosegue con l’università.
Firenze
Nell’area cittadina di Firenze, il miglior istituto tecnico “economico” risulta essere il “Russell – Newton” di Scandicci (62%), seguito dal “Galileo Galilei” e dal “Gobetti” di Bagno a Ripoli (circa il 62% per entrambe). Ma su un territorio più vasto, tutti e tre gli istituti perdono il posto sul podio in favore della scuola “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo (oltre il 76% il suo tasso di occupazione), dell”“Enrico Fermi” di Empoli (70%) e dell”Ernesto Balducci” di Pontassieve (69%). Da segnalare anche il “Paolo Dagomari” di Prato (70%).
Con una percentuale del 79% di occupati, il migliore tecnico "tecnologico" di Firenze è l'istituto “Antonio Meucci”, che si mette dietro il “Leonardo Da Vinci” (quasi 78%) e il “Cellini - Tornabuoni” (quasi 70%). Primo gradino del podio, invece, per il “Tullio Buzzi” di Prato se si esce dalla provincia: qui il tasso di occupazione tocca quasi l’80%.
Bari
L'istituto “Marco Polo”, con l’occupazione dei diplomati che supera presto il 53%, è il miglior istituto tecnico “economico” di Bari. A seguire, ci sono il “Gorjux – Tridente - Vivante” (attorno al 48%) e il “Lenoci” (circa il 45%). In provincia, il più performante è l’Orion di Molfetta (47%).
Per il secondo anno consecutivo, con un tasso occupazione del 56%, il top A Bari tra gli istituti tecnici “tecnologici” è il “Guglielmo Marconi” (54%), seguito dal “Panetti - Pitagora” (45%) e dalla scuola “Elena di Savoia” (35%). Gli ultimi due, tuttavia, prendendo in considerazione un territorio più vasto perdono posizioni in favore del “Galileo Ferraris” di Molfetta (52%) e del “Volta - De Gemmis” di Bitonto (50%).
Palermo
Nel palermitano, il miglior istituto tecnico “economico” è il paritario “Platone” (37%), seguito al secondo posto dal “Duca Abruzzi - Grassi” (circa il 30%) e al terzo posto dalla scuola “Vilfredo Pareto” (quasi al 27%). Quest’ultima però, analizzando l’intera provincia, deve cedere la posizione al “Pascal” di Carini (28%).
Per quanto riguarda gli istituti “tecnologici”, invece il migliore - con un tasso occupazionale del 42% - è il “Vittorio Emanuele II”, seguito a parecchia distanza dall'istituto “Alessandro Volta” (circa 29%) e dall' “Ernesto Ascione” (21%). Fuori città, buoni riscontri vengono dallo “Sciascia” di Partinico (occupazione al 31%).
Cagliari
Infine il capoluogo sardo, dove ci sono solo due scuole che sono riuscite a entrare nella classifica dei migliori istituti tecnici economici: il “Primo Levi” di Quartu Sant'Elena (43%) e il “Pietro Martini”, in città (attorno al 40%). Entrambe, però, analizzando l’intera provincia vengono superate dall’istituto “Atzeni”, forte del suo 50% di occupati a poco dal diploma.
Tra i “tecnologici”, il primo posto va al “Marconi” (62%), che si riesce a mettere dietro il “Primo Levi” (che si ferma al 51%) e l'istituto “De Sanctis – Deledda” (50%).