Passate le prime tre prove, ai maturandi non resta che affrontare l’ultimo scoglio dell’esame di maturità 2014: l’interrogazione orale. Come prepararsi al meglio? Ecco una pratica guida
Nessuna prova della maturità è semplice. Ognuna, a modo suo, è un piccolo ostacolo da superare prima di arrivare al grande giorno dei quadri. Ma, forse, tra i vari step che compongono gli esami di Maturità, uno in particolare mette in una certa agitazione gli studenti: il giorno dell'orale. Insicurezza, paura di bloccarsi e terrore del faccia a faccia con la commissione tormentano il sonno dei maturandi che, spesso, non sanno proprio come approcciare a questa mega interrogazione di gruppo. Tranquilli, non c'è niente di più normale. Ma se vi dicessimo che basta seguire un paio di consigli per superare ogni paura? Il coach Livio Sgarbi ha svelato a Skuola.net alcuni trucchetti per affrontare al top la prova orale e fare colpo sui prof. Seguiteli e sarà un successo!
NIENTE DOMANDE INUTILI – Innanzitutto, mai porsi domande che potrebbero turbare e generare stress del tipo: "Come sarà la commissione esterna? Avranno trattato gli argomenti allo stesso modo dei miei prof?”. Niente di più sbagliato. Meglio sostituirle con domande più produttive che liberano la mente, come: "Quanto mi sentirò bene dopo aver finito gli esami?"
CURARE L'APPARENZA – Non c'è solo il look nella presentazione generale. Durante una comunicazione, il 55% del significato viene trasmesso dal canale “non verbale”, ovvero il linguaggio del corpo. Meglio, dunque, evitare le braccia incrociate, perché inconsciamente manifestano un'idea di chiusura, ponendo una barriera con l'interlocutore. E mai sedersi con la schiena all'indietro e le gambe distese! Si potrebbe comunicare scarsa attenzione, apatia e lontananza. La cosa migliore è stare protesi leggermente in avanti, accompagnare con le mani quello che si dice (senza gesticolare troppo) e utilizzare bene lo sguardo: infatti, per quanto è vero che si debba guardare negli occhi il prof che ha fatto la domanda, bisogna dare importanza anche al resto della commissione, per far sentire tutti partecipi del discorso. Questo dimostra padronanza dell'argomento e, in generale, crea più coinvolgimento. Anche sorridere è importante: è o non è piacevole avere a che fare con chi si dimostra sempre sorridente? Quindi niente musi lunghi!
PIERO ANGELA DOCET! - Il 38% del messaggio, invece, viene comunicato dal linguaggio “paraverbale”, che comprende l'uso della voce, il volume, il toni, il ritmo del discorso ecc.. Quel che bisogna fare durante la prova orale è trasmettere autorevolezza e sicurezza, cosa che riuscirà utilizzando un volume basso, discendente e conclusivo, accompagnato da pause: a mo' di Piero Angela?, un ottimo esempio da seguire. E soprattutto niente riempitivi, del tipo "ehm, mmm, cioè"…
REPETITA IUVANT - Sembrerà strano, ma solo il 7% del messaggio è trasmesso dalle parole (linguaggio “verbale”). Il consiglio del coach Livio è, a questo punto, quello di usare una forma da giornalista, come si vede al TG, dando prima una visione generale che inquadri l'argomento (riformulando anche la domanda) per poi scendere nello specifico e terminare con una conclusione. Insomma, affrontare un momento importante come l'esame orale vuol dire non solo sapere cosa dire, ma anche come dirlo. Per prepararsi al meglio, un buon suggerimento da seguire è allenarsi davanti ad uno specchio, ripetendo più e più volte fino ad arrivare al risultato desiderato. In fondo, come ci ricorda Livio Sgarbi: "Repetition is the mother of skill". La ripetizione è la madre di tutte le abilità.