TEENAGER IN ANSIA

Fallire nello studio, liti in famiglia, solitudine e malattie: le preoccupazioni degli adolescenti che riducono la fiducia nel futuro

Solo il 45% degli under18 è ottimista sul domani ma già oggi in tanti vivono emotivamente male, soprattutto quando in ballo ci sono le finanze e i sentimenti. Nonostante ciò, non smettono di sognare

28 Gen 2025 - 13:14
 © dal-web

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Tendenzialmente sfiduciati rispetto a quel che gli riserverà il domani e, già adesso, poco soddisfatti di quello che sono. Specialmente se si tratta di aspetti strettamente personali. Eccolo il preoccupante ritratto degli adolescenti di oggi, così come tracciato da un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini, su un campione di oltre mille giovani tra i 14 e i 17 anni. Un dato, su tutti, deve lasciar pensare: solamente il 45%, alla domanda “Come vedi il tuo futuro?” si sbilancia schierandosi apertamente dal lato dell’ottimismo.

Il 23%, invece, è convintamente pessimista. Il 20%, diversamente, sostiene di non essersi ancora posto il problema, osservando con distacco la questione. Il 12% non si esprime affatto. Neanche a dire che potrebbero essere aiutati dagli adulti che gli sono attorno nel rivedere il proprio giudizio. Visto che, ad esempio, le loro mamme e i loro papà sono molto più negativi: valutando le opportunità che l’epoca attuale, in particolare nel nostro Paese, potrebbe dare alle nuove generazioni appena il 18% vede il sereno all’orizzonte per i propri figli.

Cosa spaventa, in prospettiva, la GenZ?

Ma, tornando alle ragazze e ai ragazzi, quali sono in prospettiva le loro principali preoccupazioni. A svelarlo è un’analisi approfondita del report effettuata dal portale studentesco Skuola.net. In cima alla lista, non a caso, viene collocato un generico “futuro” - indicato dal 56% - sintomo del disorientamento di cui spesso e volentieri è preda la Generazione Z.

A seguire, troviamo la paura per l’andamento negli studi: la mette nel calderone il 40% degli intervistati. Subito sotto c’è il timore che sorgano forti problemi in casa e nel rapporto con i genitori: così per il 39%. Mentre il 36% è terrorizzato dallo spettro della solitudine. Una percentuale simile - il 38% - già vive con timore eventuali problemi di salute, sia a livello fisico che mentale.

I temi più “sociali”, invece, pur essendo sentiti non rientrano tra le cose più urgenti da scongiurare. Forse perché sono fenomeni che li riguardano solo indirettamente. Ad esempio, a essere spaventato dalla violenza dilagante è il 31%, il 30% lo è riguardo alla crisi climatica, il 27% per l’escalation delle guerre nei vari angoli del mondo.

L'insoddisfazione inizia sin da giovanissimi

Ma, facendo un passo indietro, da cosa è determinata questa ondata gigantesca di negatività? Fondamentalmente da una strisciante frustrazione riguardo praticamente ogni sfaccettatura della propria vita, soprattutto le più intime. Solo il 22%, per dire, è contento della propria situazione economica (ovviamente, vista la giovanissima età, ci si riferisce a quella famigliare). Pochi di più - il 29% - raccontano di avere una vita sentimentale appagante. Basso anche il numero di quanti si sentono in armonia con loro stessi: qui il dato si ferma al 38%.

Leggermente meglio, invece, sembrano muoversi gli adolescenti all’interno delle dinamiche di gruppo. Il 61% sente di avere un buon rapporto con gli amici e il 51% dice di andare d’accordo con genitori, fratelli e parenti vari. Così come non è affatto da buttare via il dato che vede il 48% promuovere la propria vita scolastica, ambito sempre insidioso.

Speranze e obiettivi non mancano 

In ogni caso, agli under18 non manca lo sguardo in avanti. A essere assente è più che altro la fiducia. Non la speranza. Per questo, nonostante il pessimismo, hanno lo stesso un elenco di obiettivi a cui puntare. Che, in un certo senso, riflettono quanto affermato sinora. Il più sentito, riguardando il 65% degli intervistati, è infatti lo stare a proprio agio con loro stessi; a ulteriore riprova che il benessere mentale sia una vera urgenza per le nuove generazioni. Se poi questo è accompagnato anche dal benessere economico, tanto meglio: ci spera il 62% del campione. Terzo gradino del podio per la soddisfazione lavorativa: ci punta il 60%.

Seguono, poi, nell’ordine: la salute, tra le priorità per il 52%; la voglia di costruire una famiglia, messa in preventivo dal 51%; l’impegno per trovare un amore duraturo, incluso nella lista dal 47%. Meno impellenti appaiono, invece: i figli (31%), una laurea (28%), la pace nel mondo (25%), la solidarietà e l’aiuto al prossimo (23%), la notorietà (20%).

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